Il club delle lettrici compulsive

Di solo andata – Fabio Melis

Di solo andata Book Cover Di solo andata
Fabio Melis
Narrativa
Genesis Publishing
2022
Digitale - Cartaceo
242
Fornito dalla Casa Editrice

“Hai paura, è umano averne, intendiamoci, ma non tornerai indietro. Non puoi più farlo.
Avanzerai, passo dopo passo, scaccerai via il pensiero più buio e conserverai preziosamente la speranza che quella sensazione, ormai già salita alla testa, non compia all’improvviso il percorso inverso, per tornare, sotto forma di fitte devastanti, al suo punto di origine, proprio dove è nata: nel tuo stomaco, all’interno del quale c’è semplicemente tutto il tuo mondo.”

Santiago è un uomo venezuelano di trent’anni, costretto dagli eventi e dalle esigenze della sua vita a compiere una scelta sofferta e pericolosa: diventare un corriere della droga, più precisamente un mulas, ingoiatore e trasportatore di ovuli.
Nel corso del suo viaggio, adrenalinico e dall’esito incerto, a causa della bomba che si troverà a trasportare all’interno della sua pancia, ne compirà un altro interiore, nel quale ripercorrerà, nella sua mente, i momenti maggiormente significativi che lo avranno condotto fino a quel punto senza ritorno.
Allo stesso tempo, sarà costretto al confronto con delle novità, per lui quanto mai spiazzanti e difficili da gestire.
Un viaggio della speranza, per un uomo privo di vie di fuga alternative, solo contro il proprio destino, spaesato dinnanzi al proprio futuro, in una lotta contro il tempo che scorre inesorabile.
Riuscirà a salvare la sua vita e a raggiungere la meta prima che la bomba al suo interno esploda?
E potrà reggere il peso dei suoi ricordi, delle scelte fatte, delle promesse da mantenere?
Quanto tempo resta, ancora, Santiago?

Oggi partecipiamo al review party di Di solo andata, un libro scritto da Fabio Melis e pubblicato da Genesis Publishing. Prima di cominciare vi lascio il banner dell’evento in modo che possiate recuperare le recensioni delle altre bravissime blogger che vi hanno preso parte e farvi così un’idea più completa del libro.

di solo andata

La vita scorre in equilibrio precario tra i tempi verbali. Passato, presente, futuro sono i principali. L’attitudine di ciascun uomo o donna nei loro confronti e il modo di adoperarli fanno la differenza nei vissuti. Ci si intestardisce di continuo sulle recriminazioni passate, nel regno sconfinato del senno di poi, o sui possibili scenari futuri, e ci si sbatte la testa fino a rompersela.

Di solo andata è una storia fatta di linee temporali che si intersecano in maniera magistrale, sfruttando benissimo il flashback, espediente narrativo non facile e, soprattutto, raramente utilizzato come si deve.

Ma andiamo con ordine.

Siamo in Venezuela. Il protagonista è Santiago, un ragazzo di trent’anni che ha già conosciuto enormi dolori e sofferenze. Sta per compiere un passo enorme per cercare di trovare un modo per risollevare, non solo le sue sorti, ma anche quelle delle persone che ama.

Santiago ha deciso di diventare un trasportatore di ovuli, cosa che potrebbe mettere a rischio la sua stessa vita.

Non voglio dirvi altro, ma voglio cercare di spiegarvi perché Di solo andata mi ha colpita così tanto.

Santiago è una sorta di antieroe, se vogliamo. La sua è una storia grigia perché, ai colpi che la vita gli riserva, risponde nel peggiore dei modi poiché non ha altra scelta.

La decisione di rischiare per dei soldi relativamente facili arriva dopo molteplici tentativi (falliti, ça va sans dire) di non cedere alle lusinghe della malavita, dopo anni di batoste, di botte, di perdite, di sacrifici che, alla fine di tutto, si rivelano inutili.

E il protagonista ci mostra attraverso cosa è dovuto passare, grazie appunto a un uso magistrale dei flashback, raccontando gli episodi chiave della sua vita, che si snodano come una serie di diapositive proiettate su un muro in parte rovinato già in partenza, vista la condizione di disagio in cui è nato, e alla sfortuna che sembra accanirsi.

Il viaggio porta con sé speranza e paura, spesso in egual misura. Riempie e svuota l’anima, trasforma, capovolge o disintegra interi passati o progetti futuri.
Non sempre è indispensabile salpare o decollare per far sì che accada. È più una predisposizione della mente, delegata alla capacità umana di assecondare quel determinato istinto. Si compiono viaggi straordinari sdraiati sul letto della propria camera o seduti al tavolo di un bar, mentre si ascoltano distrattamente le parole di altri. Quando si sta sulla spiaggia, cullati dal suono delle onde e con un cocktail tra le mani, immersi dentro un libro o mentre si fa l’amore. Oppure ci si può sentire immobili girando per il mondo. È uno stato mentale. Per viaggiare davvero è necessario perdersi, senza per ciò spaventarsi. Non tutti sono disposti a farlo.

Nonostante Santiago diventi una pedina sfruttata per il narcotraffico per sua scelta, è difficile non empatizzare con lui perché davvero ci ha provato in tutti i modi a dare una svolta diversa alla sua esistenza. Davanti gli scossoni della vita non tutti reagiamo allo stesso modo e quindi, in certi ambienti più di altri, è fin troppo facile cadere nelle trappole e prendere decisioni terribili. Ovviamente non è giustificabile, che sia ben chiaro, ma ecco perché l’ho definito grigio all’inizio di questa recensione.

Di solo andata è anche una storia di redenzione, però. Melis conduce il lettore direttamente nella mente (e nella pancia) di Santiago, non solo con le descrizioni degli avvenimenti, ma anche grazie a riflessioni e a considerazioni davvero profonde. Ho evidenziato interi capitoli mentre leggevo e vi assicuro che scegliere solo un paio di citazioni non è stato per nulla facile.

Lo stile di Fabio Melis non è immediato, forse, però è sicuramente adatto a questo tipo di storia, fatta più di ombre che di luci, ed è molto convincente.

Non è una storia adatta a tutti i palati, del resto è una caratteristica della narrativa pura, ma è una storia che ha molto da dire a chi riesce a leggere tra le righe. Di certo, Di solo andata colpisce il lettore. A volte lo fa con la violenza di un pugno, altre con la delicatezza di un bacio o con il suono della risata di un bambino.

Trigger Warnig. Clicca sul Più per vedere.

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NdA: il libro mi è stato fornito perché potessi recensirlo. Questo non ha influito sulla mia opinione finale.

 

Pubblicato da Sara Emme

Sono Sara e sono una lettrice compulsiva. Ho vissuto in Cina dal 2009 al 2017. Oltre ai libri, amo i viaggi, la fotografia, i gatti e la buona cucina. Appassionata di Harry Potter e del magico mondo creato dalla Rowling, passo la vita trascinando il mio povero marito (sant'uomo!) per i parchi a tema sparsi per il mondo.

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