Il club delle lettrici compulsive

Donna Francesca Savasta intesa Ciccina – Laura Lanza

Donna Francesca Savasta intesa Ciccina Book Cover Donna Francesca Savasta intesa Ciccina
Laura Lanza
Narrativa
Astoria
2020
Digitale - Cartaceo
192

Donna Francesca Savasta, detta Ciccina è una donna del popolo, semplice, forse ignorante ma sicuramente rivoluzionaria nella sua infinita saggezza e concretezza. Fa la levatrice di uno sperduto paesino dei monti Iblei, e interpreta il suo ruolo in modo molto personale, prodigandosi per "sistemare" al meglio la vita di inesperte e povere puerpere e dei bambini abbandonati nella ruota che finiscono magicamente tra le accoglienti braccia di giovani donne che altrimenti non potrebbero essere madri, tutto questo secondo una perfetta legge morale, la sua, che però è spesso difforme da quella comune. Ciccina, nel suo ruolo, non ha paura di tener testa al sindaco per fargli togliere quel lampione che impedisce alle puerpere di abbandonare il frutto dei loro amori illeciti col favore delle tenebre. Certo, alcuni maligni potrebbero far notare che il lampione incriminato illumina anche l'uscio di casa di Ciccina e il passaggio del suo amante, il parroco Peppino, ma si sa che le malelingue sono sempre in agguato.

Oggi parliamo di Donna Francesca Savasta intesa Ciccina, un libro scritto da Laura Lanza e pubblicato da Astoria. 

Incöeu parlüma da quest liber chì. Gho fai fatiga parché s’iva no scrïc in italian. Sa spoda nò fa ün rob inscì.

Avete capito? A meno che non siate autoctoni lomellini (credo… sono andata un po’ a orecchio), è difficile. Certo, magari avete capito il senso. Traduco per (molto) sommi capi: oggi parliamo di questo libro qua. Ho fatto fatica perché non era scritto in italiano. Non si può fare una cosa così.
No, non sono impazzita. È per farvi capire ESATTAMENTE cos’ho provato quando ho capito che TUTTO il libro è scritto in una lingua che è un mescolone tra italiano e siciliano.

Ok, era scritto nella trama che le lingue si alternano, ma c’era davvero bisogno di utilizzare il dialetto anche nelle parti didascaliche del testo? In un libro narrato in terza persona e scritto comunque di recente, mi pare ancora di più un’assurdità, detto senza peli sulla lingua.
Perché io leggo (e capisco) in fretta ma queste 190 pagine mi sono pesate come mattoni. Siccome il libro è destinato a un pubblico vasto e vario, non era meglio limitare questa scelta stilistica ai soli dialoghi? E no, non leggevo Camilleri anche per questo motivo.

E mi secca da matti fare una recensione negativa di Donna Francesca Savasta intesa Ciccina per lo stile perché la storia, per quello che ho capito, pare anche carina, ma in tutta onestà non posso consigliare un libro del genere. Non in modo indiscriminato. Quindi leggetelo se non vi disturba. Se invece non vi piace questo modo di scrivere, passate oltre.

Ribadisco, è un peccato dover dire cose negative perché il libro racconta di uno spaccato di Italia che non esiste più (a volte, anche per fortuna) e copre un arco di tempo che va dal 1840 al 1854 con tutti gli annessi e connessi di quando la vita era più facile e si potevano mangiare anche le fragole [cit.]. Poteva essere una bella storia, con personaggi caratterizzati come macchiette che però sanno rendere l’idea di ciò che rappresentano, ma mi spiace, per me è un grosso, enorme no. Anzi, ho provato un senso di fastidio profondo ogni volta in cui ho aperto questo libro proprio per il modo in cui è scritto.

Spero non me ne vogliano l’autrice e la casa editrice (grazie per averlo mandato. Mi spiace tantissimo che non sia andata bene!), ma no, questo genere non fa decisamente per me.
Spero anche che non vi sentiate toccati da ciò che ho scritto. La lettura deve essere un’esperienza rilassante, ci si deve emozionare per il testo, non dovrebbe farci venire il nervoso. 

Credetemi, mi dispiace davvero tantissimo perché adoro i libri Astoria. Fino ad ora ne ho letti tantissimi e mi sono piaciuti tutti. Certo, alcuni magari meno di altri, ma in generale hanno sempre avuto recensioni positive perché hanno una cura pazzesca dei testi e hanno un parterre di autori eccezionale. E lo penso sul serio, non è piaggeria… Penso che anche la Lanza sia bravissima, ma che questa scelta “bizzarra” abbia purtroppo inficiato la resa della storia.

Che dire, questa è la mia opinione. Voi leggetelo se vi ispira e poi fatemi sapere!

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Nda: il libro mi è stato fornito perché potessi recensirlo. Questo non ha influito sulla mia opinione.

 

Pubblicato da Sara Emme

Sono Sara e sono una lettrice compulsiva. Ho vissuto in Cina dal 2009 al 2017. Oltre ai libri, amo i viaggi, la fotografia, i gatti e la buona cucina. Appassionata di Harry Potter e del magico mondo creato dalla Rowling, passo la vita trascinando il mio povero marito (sant'uomo!) per i parchi a tema sparsi per il mondo.

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