Il club delle lettrici compulsive

L’istituto – Stephen King

L'istituto Book Cover L'istituto
Stephen King
Horror
Sperling & Kupfer
2019
Digitale - Cartaceo
576
Luca Briasco

È notte fonda a Minneapolis, quando un misterioso gruppo di persone si introduce in casa di Luke Ellis, uccide i suoi genitori e lo porta via in un SUV nero. Bastano due minuti, sprofondati nel silenzio irreale di una tranquilla strada di periferia, per sconvolgere la vita di Luke, per sempre. Quando si sveglia, il ragazzo si trova in una camera del tutto simile alla sua, ma senza finestre, nel famigerato Istituto dove sono rinchiusi altri bambini come lui. Dietro porte tutte uguali, lungo corridoi illuminati da luci spettrali, si trovano piccoli geni con poteri speciali - telepatia, telecinesi. Appena arrivati, sono destinati alla Prima Casa, dove Luke trova infatti i compagni Kalisha, Nick, George, Iris e Avery Dixon, che ha solo dieci anni. Poi, qualcuno finisce nella Seconda Casa. «È come il motel di un film dell'orrore», dice Kalisha. «Chi prende una stanza non ne esce più.» Sono le regole della feroce signora Sigsby, direttrice dell'Istituto, convinta di poter estrarre i loro doni: con qualunque mezzo, a qualunque costo. Chi non si adegua subisce punizioni implacabili. E così, uno alla volta, i compagni di Luke spariscono, mentre lui cerca disperatamente una via d'uscita. Solo che nessuno, finora, è mai riuscito a evadere dall'Istituto.

King è un Maestro dell’horror e questo mese è un suo libro al centro delle recensioni a confronto. Dopo Alice, tocca quindi a me parlarvi di L’istituto, pubblicato in Italia da Sperling & Kupfer.

Non ho scelto io di leggere questo libro… Lo hanno scelto le amministratrici della challenge Viaggio nel tempo e deve essere letto da tre lettrici di ogni squadra. Poiché, come ormai avete capito benissimo, io adoro le sfide, mi sono offerta come terza lettrice.

Si tratta di un romanzo di un Autore (sì, non è un errore, è proprio con la A maiuscola) che definire geniale è dir poco, un Autore che io adoro e che non mi ha mai delusa! E non lo ha fatto nemmeno questa volta!

L’istituto, come tutti o quasi i romanzi di King è un tomo ma, nonostante la mole, scorre veloce e dire che è coinvolgente e appassionante è riduttivo.

Il protagonista è Luke, un dodicenne con un’intelligenza fuori dal comune, tanto che tenta di essere ammesso in ben due college e ovviamente riesce a superare entrambi i test… ma non lo saprà mai, perché nel frattempo viene rapito e portato all’istituto, un luogo misterioso dove incontra altri ragazzini con le sue stesse capacità mentali. Tutti sono anche dotati di telecinesi e telepatia.

Ma il luogo in cui si trovano è l’anticamera dell’inferno, perché i ragazzi vengono sottoposti a esperimenti e torture che ricordano quello che i nazisti riservavano ai bambini ebrei. Queste torture ed esperimenti hanno, nella mente malata di coloro che gestiscono l’istituto, uno scopo (qual è ovviamente non ve lo dirò).

Inutile dirvi che la lettura di questo romanzo è stata sconvolgente! Il panorama che King è riuscito a creare non è poi così irrealistico. Cose similari sono già accadute purtroppo e magari accadono ancora, e questo lascia basiti perché l’uomo può arrivare a crudeltà inimmaginabili o immaginabili solo da menti malate, che purtroppo però ci sono state e ci sono tuttora.

Luke è il protagonista ma è contornato da altri co-protagonisti, i ragazzi che come lui sono stati rapiti è portati all’Istituto, Kalisha, Nick, Avery e tutti gli altri con cui Luke instaurerà un legame fortissimo, diventeranno la sua seconda famiglia e diventeranno un unico organismo in grado di combattere “i cattivi”.

Altro protagonista è Tim, un uomo che, del tutto casualmente, decide di lasciare il volo per New York su cui è imbarcato. Grazie a questa casualità si trova nella cittadina di DuPray al momento giusto.
Il collegamento tra Tim e Luke non è immediato, infatti il romanzo inizia proprio con la scelta di Tim. Dopo aver presentato l’uomo, il racconto cambia totalmente ambientazione e protagonista facendoci conoscere Luke. Inizialmente non si riesce a capire come i due siano collegati, ma andando avanti nella lettura scopriremo cosa li lega e quanto forte è questo legame… ed è forte, eh! Ve lo assicuro!

L’istituto è un romanzo complesso, lungo, il che in questo caso per me è un vantaggio! Io adoro i romanzi lunghi, perché se mi piacciono e se mi affeziono ai protagonisti, staccarmi da loro è difficilissimo!

Nonostante ciò anche stavolta leggere l’ultima pagina, salutare Luke, Tim, Nick e Kalisha, è stato difficile! Non nascondo di essermi commossa e di averli salutati sperando in una seconda avventura… voglio credere che ci sia, che King abbia lasciato davvero un finale aperto e che non sia solo la mia immaginazione a farmelo credere.

Quando poi un romanzo mi coinvolge così tanto, mi piace leggere anche le note dell’autore, e stavolta non ho potuto fare a meno di commuovermi di nuovo.
King dedica il romanzo a Russ Dorr, amico e collaboratore che lo ha aiutato a scrivere tanti romanzi, grazie alle conoscenze di medicina e alle ricerche che Russ portava avanti per rendere i romanzi il più corretti possibili.

Concludo con una frase che King dedica proprio a Ross e che mi ha davvero stretto il cuore

È molto difficile lasciar andare i vecchi amici.

È inutile dire che consiglio questo romanzo a tutti, anche a chi non ama King (non riesco a capire come sia possibile ma de gustibus non disputandum est). Vi assicuro che sarete piacevolmente sorpresi da questo romanzo, che non è propriamente horror, anche se così viene classificato, ma che sicuramente un po’ di ansia ve la farà provare e vi inchioderà alle sue pagine fino all’ultima parola.

Avete letto L’istituto? Vi aspetto per commentarlo!

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