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La casa delle sirene – Valeria Galante

La casa delle sirene. I Morelli, una famiglia napoletana Book Cover La casa delle sirene. I Morelli, una famiglia napoletana
Valeria Galante
Narrativa storica
Mondadori
2023
Digitale - Cartaceo
456
Fornito dalla casa editrice

È il giugno del 1850, e Napoli è bella come non mai sulla spiaggia di Chiaia, con i pescatori stesi al sole insieme alle loro reti e le ragazze che ridono nell'acqua bassa. Elvira ha ventidue anni e potrebbe essere una di loro, e invece deve andare in sposa a Giuseppe Morelli, che conosce appena e sicuramente non ama. Ma la sua famiglia è caduta in disgrazia, e il matrimonio, per la società in cui vive, c'entra ben poco con l'amore e molto col sacrificio. Il primo giorno della nuova vita è però segnato da una scoperta nerissima, che sconvolge la bella villa fin nelle stanze della servitù – lo specchio e la lente di ingrandimento delle vite dei signori. Elvira si convince che una maledizione sia scesa sulla casa, e anno dopo anno ne vede ovunque la conferma: nelle scelte indigeste a cui il suo ruolo la consegna, nella solitudine grigia che pian piano la avviluppa, nel vicolo cieco dell'unica possibilità di un futuro diverso, suo e soltanto suo. E come una staffetta, la maledizione pare trasmettersi alla figlia Angela, bellissima ma altrettanto fragile, e a Giuseppina, adottata proprio nel tentativo di ripianare i debiti con il destino. Tre donne costrette a vivere per gli altri, a immolare i propri sogni, la propria libertà, la propria felicità "per il bene della famiglia", alla cui ombra si nascondono le più scure prepotenze. E mentre i Morelli cercano di farsi un nome nel mercato dei tessuti e della moda, il mondo intorno si trasforma, con Garibaldi e quella strana unità del Paese che pochi capiscono, il fiorire di nuovi quartieri e una nuova moneta, le grandi epidemie che non fanno differenza tra ricchi e poveri, e le ancora più terribili malattie che si accaniscono sulla villa dei Morelli. Fino a quando, proprio dove meno ce lo si aspetta, brillerà la scintilla dell'emancipazione, la forza di strappare il diritto a vivere non la vita che ci è stata data in sorte, ma quella che la nostra anima si merita.

Oggi partecipiamo al blog tour di La casa delle sirene, un libro di Valeria Galante pubblicato da Mondadori. Prima di cominciare, vi lascio il banner dell’evento in modo che possiate recuperare le tappe delle altre bravissime blogger che vi hanno preso parte e farvi così un’idea più completa del libro.

La casa delle sirene copia

Non succede spesso, anzi ultimamente mi è successo davvero poche volte, ma quando succede vuol dire che il libro che ho appena terminato è un romanzo di quelli indimenticabili.

Parlo di quella sensazione di abbandono che ti coglie quando finisci un romanzo che non vorresti finire per nulla al mondo, vorresti leggerne ancora e ancora e ancora, sapere quello che succede dopo, quello che puoi solo immaginare perché… non c’è più niente da leggere, il libro è finito.

Ed è quello che mi è accaduto al termine della lettura di La casa delle sirene.

Si tratta di un romanzo che ripercorre la vita di tre donne, le donne Morelli, Elvira, Angela e Giuseppina, figlie di Elvira, e l’azione si svolge nell’arco di cinquant’anni, dal 1850 al 1900, partendo dal matrimonio di Elvira con il secondogenito della famiglia Morelli, Giuseppe.

Il romanzo è diviso in tre parti, la prima in cui la protagonista è Elvira, la seconda in cui la storia gira intorno alla figura di Angela e l’ultima, in cui la narrazione è tutta concentrata su Giuseppina.

Elvira è una bellissima ragazza, la cui famiglia cade in disgrazia e per questo viene data in sposa a Giuseppe. Inizia un matrimonio di convenienza fatto di doveri e di freddezza. Elvira è una donna forte e determinata che sa quello che vuole e sa come ottenerlo, è completamente anaffettiva e obbliga le figlie a una vita che non desiderano.

La ruota girava in continuazione: uno credeva di stare su, ma si ritrovava di nuovo subito giù, e non c’era modo di fermarla, girava, girava e girava.
[…]
La ruota gira, pensò, non si ferma mai per nessuno, e per questo la vita andava vissuta, sempre, e senza rimorsi, ogni istante.

Angela, apparentemente forte e ribelle, in realtà è fragile e insicura e non sa come far conciliare desideri e obblighi. Succube della madre, sarà costretta a rinunciare e a piegarsi ai voleri della madre e del marito.

«Perché quando sei giovane credi di avere il mondo in pugno, pensi di essere invincibile, che la vita è lì, a portata di mano, e invece no.» Era la prima volta che la madre le parlava così, come se lei fosse un’adulta, ma ad Angela non sembrò una bella cosa.
«Perché il futuro non lo puoi conoscere. Non lo conosci affatto» continuò Elvira.
Angela incrociò le braccia sul petto, come per proteggersi. «Io voglio solo stare bene.»
«E allora, per stare bene, devi cercare di scoprire cosa puoi pigliarti per davvero dalla vita, che è avara e pigra e non ti regalerà nulla di buono se non ti ci metti d’impegno.»
«Voglio felicità e amore, mamma. Come tutti.»

Infine Giuseppina, figlia adottiva di Elvira e Giuseppe; al contrario della sorella, è solo in apparenza fragile, in realtà è molto forte ed è colei che riuscirà a guidare la famiglia.

Gli uomini del romanzo, d’altro canto, nonostante siano quelli forti, quelli che comandano, sono succubi del denaro e delle loro voglie, a partire da Giuseppe e Luigi, passando per Salvatore e Nicola, per terminare con Alfonzo, tutti manipolati da Elvira che non si ferma davanti a nulla per il suo benessere.

La vicenda si svolge sullo sfondo di una Napoli di cui vengono descritte le bellezze, ma anche le luci e le ombre, in un’eterna contraddizione tra grandi ricchi contrapposti alla moltitudine di poveri. Il tutto seguendo un’Italia in evoluzione, da regno delle due Sicilie e monarchia a Italia unita.

La città stava vivendo una grande trasformazione, dopo l’Unità. Ogni momento sorgeva un nuovo edificio, un nuovo quartiere, una nuova strada. Napoli si espandeva in tutte le direzioni. Era come se l’Italia avesse levato il tappo a una bottiglia di sciampagna che aspettava da tempo di essere stappata.

L’autrice riesce a far emergere in maniera netta la contrapposizione tra chi ha il denaro e lo usa per raggiungere i propri fini passando sopra alle esigenze degli altri e chi, per condizione di nascita, deve occuparsi del benessere dei propri padroni.

La cosa superlativa di questo romanzo è che viene narrata la storia di Napoli, facendo vedere la sua crescita urbana, i suoi cambiamenti e il suo risorgere dopo l’epidemia di colera e dopo i cambiamenti politici e sociali.

Inoltre, l’autrice affronta dei temi che, considerando il momento storico, sono considerati da un lato normale e dall’altra scandalosi.

Sto parlando dell’omosessualità, dell’infedeltà coniugale e soprattutto della violenza domestica a cui qualsiasi donna di ogni ceto era, all’epoca, sottoposta. Le donne venivano infatti considerate alla stregua di oggetti che dovevano sottomettersi al volere del marito che poteva disporne a piacimento. Le donne dovevano sottostare al volere del marito, mettendo a tacere i propri desideri e le proprie aspirazioni.

All’inizio di ogni capitolo, l’autrice inserisce spezzoni tratti da quotidiani dell’epoca o manuali o saggi in cui si evince il progredire dell’evoluzione di Napoli, dell’Italia e della condizione della donna, che comincia a emanciparsi.

L’esame di laurea consiste: per la matematica. In una conferenza sopra l’argomento della memoria. In un esame orale della durata di almeno 1 h e ½ sopra le materie studiate del candidato nel secondo biennio. La commissione può, dopo la conferenza indicata al n. 1, escludere il candidato dall’esame orale.
Regolamento Bonghi per l’accesso delle donne alle università e il diritto di laurearsi, 1875

La cosa interessante, inoltre, è che i fatti narrati sono realmente accaduti, come dichiarato dalla stessa autrice nelle note, in cui racconta che la vicenda deriva fa racconti tramandati oralmente o dalle pagine di diario della nonna.
La casa delle sirene è un romanzo davvero molto interessante dal punto di vista storico, ma anche e soprattutto dal punto di vista umano. È stato impossibile non voler bene a Giuseppina e ad Angela e odiare un po’ Elvira e Alfonzo, così come provare pena per Giuseppe e Luigi.
La lettura è stata scorrevole, gradevole, coinvolgente. Non posso non consigliarla a chiunque ami saghe famigliari con protagoniste donne forti e determinate. Ma consiglio a tutti indistintamente il romanzo, non solo agli amanti del genere, vedrete che ne sarete catturati anche voi e forse un po’ vi mancheranno i protagonisti alla fine della lettura.

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NdA: il libro mi è stato fornito perché potessi recensirlo. Questo non ha influito sulla mia opinione finale.
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