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La disciplina di Penelope – Gianrico Carofiglio

La disciplina di Penelope Book Cover La disciplina di Penelope
Penelope Strada
Gianluigi Carofiglio
Giallo
Mondadori
2021
Cartaceo - Digitale
192

Penelope si sveglia nella casa di uno sconosciuto, dopo l'ennesima notte sprecata. Va via silenziosa e solitaria, attraverso le strade livide dell'autunno milanese. Faceva il pubblico ministero, poi un misterioso incidente ha messo drammaticamente fine alla sua carriera. Un giorno si presenta da lei un uomo che è stato indagato per l'omicidio della moglie. Il procedimento si è concluso con l'archiviazione ma non ha cancellato i terribili sospetti da cui era sorto. L'uomo le chiede di occuparsi del caso, per recuperare l'onore perduto, per sapere cosa rispondere alla sua bambina quando, diventata grande, chiederà della madre. Penelope, dopo un iniziale rifiuto, si lascia convincere dall'insistenza di un suo vecchio amico, cronista di nera. Comincia così un'investigazione che si snoda fra vie sconosciute della città e ricordi di una vita che non torna. Con questo romanzo Gianrico Carofiglio ci consegna una figura femminile dai tratti epici. Una donna durissima e fragile, carica di rabbia e di dolente umanità.

Oggi parliamo di La disciplina di Penelope, l’ultimo libro di Gianrico Carofiglio pubblicato da Mondadori. Prima di cominciare, vi lascio il banner dell’evento in modo che possiate recuperare le recensioni delle altre bravissime blogger che vi hanno preso parte e farvi così un’idea più completa del libro.

La disciplina di Penelope

Gianrico Carofiglio mi ha incantata per l’ennesima volta. Non sbaglia un colpo! 

Nel suo ultimo romanzo, La disciplina di Penelope, conosciamo un nuovo personaggio, Penelope, ex magistrato, donna complicata, fragile, ma tosta. Di lei non sappiamo praticamente nulla, se non quelle cose che lei stessa ci racconta (il romanzo è narrato in prima persona) e quel poco che si intuisce durante la lettura del racconto. 

Ma andiamo con ordine. Penelope viene contattata da un uomo, la cui moglie è stata uccisa un anno prima. Inizialmente accusato dell’omicidio, viene scagionato ma non completamente. La donna si convince ad aiutarlo, anche se ormai fuori dal mondo delle indagini, dopo essere stata convinta da un amico giornalista. Penelope comincia a indagare a modo suo, ponendosi mille domande e facendo mille riflessioni.

Ho sottolineato mezzo libro, perché in molte riflessioni a cui la donna si abbandona mi sono ritrovata. 

Ognuno viene a patti con i propri sensi di colpa come sa e come può.

Scomparsa. Un’espressione che mi ha sempre colpito, come tutti i sinonimi e le parafrasi per indicare la morte di una persona. Tizio è scomparso; Caia è venuta meno; Sempronia è passata a miglior vita. La dipartita, la scomparsa, il trapasso. Tutto fuorché la sconveniente verità del concetto e della sua parola esatta: morte.

Questi sono solo due esempi, ma vedrete che leggendo ne troverete molti altri. 

Penelope si presenta come donna atletica, bella, ma è capitato qualcosa nel suo passato che le ha rovinato la carriera; era un magistrato, ora è soltanto una donna sola. Intuiamo che è stata o forse lo è ancora dedita all’alcool e agli psicofarmaci, ma questo non rovina la sua intelligenza e arguzia. È una donna cinica, provata, ma capace di provare pietà.

I personaggi che fanno da corollario alla protagonista sono pochi, il romanzo stesso è essenziale, la storia si dipana velocemente e in maniera lineare, è facile seguire la donna nei suoi ragionamenti, e sembra quasi di indagare insieme a lei. 

Il tono che Carofiglio usa nella narrazione è ironico, leggero, ma se penso alle riflessioni e all’amarezza a cui si abbandona spesso Penelope, mi rendo conto che la leggerezza è solo una maschera che nasconde un senso profondo. Penelope non è solo quello che appare. Lei stessa parla di se così:

La mia indole, la mia diffidenza implacabile e distruttiva” e non si perdona e non si fa sconti.

Si tratta quindi di un romanzo scritto in maniera impeccabile, Carofiglio fa riferimenti anche a procedimenti legali che però non rendono pesante la lettura della storia, anzi la rendono forse anche più interessante. 

Particolare è anche l’ambientazione. Siamo a Milano, una Milano che nemmeno la protagonista conosce .

Percorrendo strade sconosciute e anonime. Forse non ero mai passata da quella zona della città in vita mia.

Il romanzo si legge velocissimo, basta una mezza giornata libera, complice la brevità, forse l’unico punto dolente, anche se la storia è così completa che anche solo una riga di più sarebbe stata di troppo.

Chissà se Carofiglio ci regalerà altre indagini di Penelope? Lo spero proprio, anche perché questa donna è un mistero che sono curiosa di scoprire al più presto!

Se avete, dunque, voglia di leggere un romanzo ben scritto, breve, ma comunque coinvolgente, vi consiglio caldamente la lettura di La disciplina di Penelope. Vedrete che non ve ne pentirete!

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NdA: il libro mi è stato fornito perché potessi recensirlo. Questo non ha influito sulla mia opinione finale.

 

Una risposta a “La disciplina di Penelope – Gianrico Carofiglio”

  1. Sono d’accordo parola per parola con la recensione di Giulia e spero anche io che questo sia il primo di una serie. E’ bello leggere Carofiglio, mai banale,mai superficiale, i suoi libri inducono a pensare, a riflettere.

     

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