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Le donne della Gioconda – Josselin Guillois

Le donne della Gioconda Book Cover Le donne della Gioconda
Josselin Guillois
Romanzo storico
Garzanti
2021
Digitale - Cartaceo
192
Fornito dalla Casa Editrice
Federica Merati

Il Louvre è nelle mani dei nazisti. Migliaia di opere d’arte sono in pericolo. E c’è un solo modo per salvarle.

Parigi, agosto 1939. Mancano pochi giorni allo scoppio della guerra e i nazisti hanno un piano per attaccare la Francia e occupare la capitale. La Gioconda e con essa molti altri capolavori sono in pericolo. Ma c’è un uomo pronto a rischiare la vita per salvare il Louvre: si chiama Jacques Jaujard, è il direttore dei Musei nazionali e sta per dare inizio alla più grande evacuazione di opere d’arte della storia. Un’impresa mai tentata prima che non può compiere da solo. Tre donne partecipano al trasferimento di un patrimonio di inestimabile valore per mettere al sicuro le collezioni al castello di Chambord, nella Loira, lontano da avidi predatori. Sono loro la sua più grande risorsa: la moglie Marcelle, la figlioccia Carmen e l’attrice Jeanne offrono il loro aiuto. Tre donne che esplorano i propri desideri e le proprie fragilità, lasciando che sia l’istinto a guidarle e cercando ispirazione nei dipinti che stanno contribuendo a salvare. Non esiste altro modo per offrire alla Monna Lisa, alle tele di Rubens, alle maestose opere del Veronese la possibilità di mostrarsi allo sguardo stupito e meravigliato delle generazioni che verranno. Anche se si tratta di una corsa contro il tempo. Perché i più stretti collaboratori del Führer non si fermano di fronte a niente pur di ottenere quello che vogliono.

Le donne della Gioconda è un romanzo di ispirazione storica scritto dal francese Josselin Guillois pubblicato in Italia da Garzanti.

Le donne della Gioconda

 

A ridosso dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale a Parigi, nell’agosto del 1939, ritroviamo il direttore del Louvre, Jacques Jaujard, alle prese con un’impresa epica: svuotare il museo dalla opere più importanti per salvarle dalle razzie tedesche.

Conosceremo il protagonista attraverso gli occhi di tre donne a lui legate e che rivestiranno ruoli chiave nel salvataggio dell’arte; la moglie Marcelle, la figlioccia Carmen e l’ex attrice Jeanne. Attraverso i loro diari descriveranno Jacques, la sua persona e il suo lavoro, ed esploreranno i loro più intimi desideri, analizzando in modo molto schietto i pensieri che li accompagnano.

Marcelle adora il marito e vuole un figlio, tanto da sperarci con tutta se stessa e delirare davanti alle opere d’arte che raffigurano la Vergine; Carmen ha fretta di crescere, con i suoi quattordici anni, sogna un corpo da donna, senza sapere cosa davvero possa comportare questo cambiamento che ha solo “osservato” sui dipinti che la circondano; Jeanne è una spia oltre che un’attrice, preoccupata per l’incolumità della madre troverà, nel caos della guerra, un barlume di speranza innamorandosi.

Riusciranno le tre donne, così diverse ma al contempo molto simili, a salvare i dipinti dalle mani del nemico nazista?

 Bisogna ammirare prima di interpretare. Ah, ma io non ci sto, non mi sottometto. Un museo non è altro che un tempio dove celebrare riti: laicità ‘sto cazzo!

 Nelle note finali al libro, il suo autore afferma che ha tratto libera ispirazione dai fatti storici per poter dar vita a queste pagine e, seppur trovando alcuni passaggi storici esatti, la maggior parte delle informazioni contenute nel romanzo sono false!

Il trasloco delle opere del Louvre, per opera di Jaujard, è avvenuto davvero come corrette sono le citazioni in merito alle spoliazioni naziste ma non mi risulta che i dipinti abbiano viaggiato in chiatta sulla Loira durante gli spostamenti né che alcuni quadri siano stati “regalati” ai passanti indigenti in fuga dall’invasione tedesca.

Perché Guillois ha sentito il bisogno di ispirarsi a fatti storici per poi distorcerli nonostante non aiutino la storia che ci sta narrando in Le donne della Gioconda?

L’unica descrizione entusiasmante che troverete nel libro è verso i tre quarti della trama, dove fa il suo ingresso trionfale il signor Hermann Göring e viene descritto, tra le pagine del diario di Jeanne, attraverso un lungo elenco di sue opere (militari, politiche e culturali). Benché si parli di un uomo che si è macchiato di numerose uccisioni, essendo il secondo in comando di Hitler, in questo romanzo è presentato più sotto l’aspetto umano, quasi da “mecenate dell’arte”, per quanto in modo distorto dall’ideologia ariana di epurazione del “diverso”.

 «Perché è qui, signora Boitel? Io sono venuto perché voglio cancellare la menzogna, è il mio più grande desiderio. Quei pittori hanno corrotto il cuore degli uomini […] perché quei pittori non danno più retta alla ragione, servono un padrone che produce solo caos, è la pulsione».

 Nonostante mi ritenga una persona di larghe vedute e possa rispettare la trama del romanzo, proprio non ho digerito “l’ossessione del sesso” che Guillois affibia alle donne (della serie, senti chi parla… gli uomini non ne sono ossessionati, vero?!).

Possibile che su tre donne descritte, tutte siano così? Marcelle è ridotta a una donna che idolatra il marito e vive nel bisogno compulsivo di accoppiarsi per rimanere incinta, Carmen parla solo di seno e peli pubici e ogni tanto tocca i muscoli (che banalità!) all’unico giovane uomo che ha tiro e Jeanne, una spia che faceva l’attrice (cioè più emancipata di così!), è solo un paio di belle gambe che seducono Jaujard?!

La parte più fastidiosa, ebbene sì il peggio ha ancor da venir svelato, sono gli infiniti elenchi di opere d’arte con tanto di autore e, a volte, piccola descrizione che Guillois ci affibbia durante tutto il suo romanzo. Se io stessi scrivendo il mio diario, durante una Guerra Mondiale, penso che tralascerei volentieri i nomi dei quadri che mi passano davanti!

Questo dettaglio rende poco credibile che questa storia sia sviluppata sotto forma di diario e anche i personaggi, eccezion fatta per Jeanne che risulta abbastanza a fuoco, sono piatti!

La vita è troppo breve per non perdersi in un buon libro, per cui sono grata che questo sia stato altrettanto breve perché proprio non è un’opera che mi sento di consigliare.

Avete letto Le donne della Gioconda? Vi aspetto per parlarne!

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NdA: il libro mi è stato fornito perché potessi recensirlo. Questo non ha influito sulla mia opinione.

 

Pubblicato da Sara Emme

Sono Sara e sono una lettrice compulsiva. Ho vissuto in Cina dal 2009 al 2017. Oltre ai libri, amo i viaggi, la fotografia, i gatti e la buona cucina. Appassionata di Harry Potter e del magico mondo creato dalla Rowling, passo la vita trascinando il mio povero marito (sant'uomo!) per i parchi a tema sparsi per il mondo.

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