Il club delle lettrici compulsive

Le figlie di Hope House – Soraya Lane

Le figlie di Hope House Book Cover Le figlie di Hope House
Soraya Lane
Narrativa
Garzanti
2023
Digitale - Cartaceo
272
Fornito dalla Casa Editrice
Adria Tissoni

Mentre apre la piccola scatola che le hanno appena consegnato, Lily non immagina certo che la sua vita stia per cambiare per sempre. Al suo interno, una ricetta scritta a mano e la vecchia locandina di un balletto. Lily non lo sa ancora, ma in quella scatola è racchiuso tutto il suo passato. Un passato che non conosce. Così come non conosce le altre donne sedute con lei al grande tavolo dello studio legale, ma tutte hanno qualcosa in comune: le loro nonne sono nate a Hope House, una casa per madri nubili. Anche loro hanno ricevuto una scatola, ma il contenuto è diverso per ciascuna. Gli oggetti che Lily ha trovato nella propria la conducono tra i vigneti di un paese lontano. Lì, fra colline tinte di giallo e di rosso, si sente per la prima volta a casa. È un tuffo nel passato che le farà ripercorrere la vita della bisnonna: Lily scoprirà che era una ballerina di danza classica, ma anche una donna disposta a tutto per amore. E che tra le mura di un antico panificio è custodito il suo segreto. Un segreto inconfessabile che ha segnato la storia delle donne della sua famiglia e che ora riguarda anche lei. Donne forti e ribelli. Donne che le somigliano più di quanto potesse immaginare. Ciò che scopre la metterà di fronte alla scelta più importante della sua vita. Perché è nel passato che è cominciato il suo futuro.

Bentrovatə compulsivə! Oggi partecipiamo al review party di Le figlie di Hope House, romanzo di Soraya Lane, pubblicato in Italia da Garzanti. Prima di cominciare, vi lascio il banner dell’evento in modo che possiate recuperare le recensioni delle altre bravissime blogger che vi hanno preso parte e farvi così un’idea più completa del libro.le figlie di hope house

La mia esistenza, al momento, è un turbine di angoscia, tensione e tosse, il tutto imputabile per la maggior parte alla stupida idea che io e il mio compagno abbiamo avuto di ristrutturare la cucina (badate bene, non tutta la casa eh, solo la cucina).

Sono dovuta passare al tè deteinato.

Ho detto tutto.

Quindi, armata di una tazza di tè che non è nemmeno più tè, privata anche delle più basilari gioie della vita, mi sono rifugiata per qualche ora in Le figlie di Hope House in cerca di una seppur breve fuga dalla realtà.

Le figlie di Hope House racconta la storia di Lily, una trentenne inglese che gira il mondo come enologa, inseguendo le vendemmie dei migliori vigneti per imparare il più possibile e realizzare, infine, il desiderio del suo defunto padre di produrre vini pregiati in Inghilterra.

Lily ha appena terminato la stagione in Nuova Zelanda, quindi sta recuperando le forze a Londra, pronta a trasferirsi in Italia per prendere parte alla vendemmia in Piemonte.
Per pura fortuna viene raggiunta dalla lettera di un avvocato che le notifica una misteriosa eredità, così, incuriosita, si presenta a uno strano appuntamento dove le viene consegnata una scatola con il nome di sua nonna.

Viene così a sapere che sua nonna è nata in una casa per madri nubili e che nella scatola si celano degli indizi sulle sue origini.

Vuoi mica lasciare il mistero nella scatola? Non sia mai.

Lily rompe il sigillo appena tornata a casa, immaginando di trovare chissà cosa, ma dentro la scatola ci sono un programma del teatro della Scala e una ricetta scritta a mano in italiano. Buffo, no? Guarda tu il caso.

Proprio quando sta per partire per il Piemonte. A tipo un’ora di macchina da Milano. Pazzesco.

Lily approda dunque a Malpensa carica come una molla, conosce il figlio del viticoltore, Antonio, che, manco a dirlo, è il tipico italiano che esiste solo nei libri scritti da persone che non hanno mai incontrato un italiano in vita loro e si butta a capofitto nel lavoro.

Nel frattempo, attraverso diversi flashback, noi conosciamo anche la storia di Esther, la bisnonna di Lily, da quando ancora bambina veniva allevata per essere la ballerina perfetta al suo ingresso alla Scala, con le sue angosce, la fame, l’amicizia speciale con Felix Barbieri che le portava le brioches di nascosto, e poi gli anni della guerra, il successo, le pene d’amore e la difficoltà di rispondere sempre alle aspettative della famiglia a discapito dei desideri.

Immersa in un’Italia rurale che, di nuovo, esiste ancora solo nei libri, in cui la famiglia è l’unica cosa che conti e non importa quali siano le aspirazioni dei singoli individui (ma perché nei libri e nei film l’immagine dell’Italia è ancora ferma agli anni ’50?), Lily cerca indizi sulla sua famiglia, accompagnata da Antonio che, naturalmente, potrebbe essere il suo vero amore.

Le figlie di Hope House è un bel romanzo, la scrittura è fluida e la vicenda piuttosto intrigante. L’alternarsi della vicenda principale con i numerosi flashback rende la lettura dinamica, mai noiosa e davvero coinvolgente, nonostante le innumerevoli coincidenze un po’ forzate che portano poi all’epilogo.

Per distrarsi qualche ora è più che adeguato, non è melenso e, se si riesce a soprassedere sullo stereotipo dell’Italia “mamma pizza mandolino”, è anche piacevole.

L’atmosfera ricorda un po’ quella scena de Il profumo del mosto selvatico con la vendemmia, ma senza Keanu Reeves, cosa che ovviamente ne limita la poesia, perché Keanu Reeves è poesia per definizione. Noi però possiamo immaginarcelo, dopotutto è un libro.

Credo che alla fine butterò via questa sottospecie di tè e mi verserò un bicchiere di vino piemontese.

Voi cosa ne dite? Leggerete Le figlie di Hope House? Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti!

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NdA: il libro mi è stato fornito perché potessi recensirlo. Questo non ha influito sulla mia opinione finale.
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