Il club delle lettrici compulsive

Le impure – Kim Liggett

Le impure Book Cover Le impure
Kim Liggett
Distopico - Young Adult
Mondadori
2022
Digitale - Cartaceo
312
Fornito dalla Casa Editrice
Sara Brambilla

Con prosa tagliente e crudo realismo, Le impure racconta i complessi legami che uniscono tra loro le ragazze – e le donne che saranno – e la necessità di opporsi con forza a una società troppo spesso ancora misogina e patriarcale che impedisce loro di esprimere in totale libertà i propri talenti.

Nessuno parla mai dell'anno di grazia. È proibito. Nella Garner County, tutte le ragazze, al compimento del loro sedicesimo anno, vengono bandite dalla comunità e obbligate a vivere nella foresta per un anno, affinché sfoghino la loro magia nella natura selvaggia per poi tornare nella civiltà, sempre che sopravvivano, purificate e pronte per il matrimonio. Nella società patriarcale in cui sono cresciute, infatti, si è convinti che a quell'età le ragazze abbiano il potere di persuadere gli uomini ad abbandonare i loro letti coniugali, di far perdere la testa ai coetanei e di far impazzire di gelosia le mogli. Si crede che la loro stessa pelle emani un forte afrodisiaco, l'essenza potente della gioventù, delle ragazze sul punto di diventare donne. Tierney James, però, non si sente potente. Né si sente magica. Ma, questo sì, sente che dietro l'esperienza che la attende si cela qualcosa di più spaventoso dei pericoli nascosti nella foresta o dei bracconieri pronti a rapire lei e le altre ragazze per ucciderle, farle a pezzi e venderle al mercato nero. La minaccia più grande e terribile potrebbe arrivare proprio dalle sue compagne di sventura, ma Tierney non è disposta a subire passivamente la sorte che le è stata assegnata...

Oggi partecipiamo al review party di Le impure, un libro di Kim Liggett pubblicato in Italia da Mondadori. Prima di cominciare vi lascio il banner dell’evento in modo che possiate recuperare le recensioni delle altre bravissime blogger che vi hanno preso parte e farvi così un’idea più completa del libro.

Le impure

Ci risiamo! Eccomi davanti all’ennesima recensione impossibile dell’anno. Non voglio fare spoiler di nessun genere, ma ci sono tantissime cose da dire su Le impure.

Eva dai capelli d’oro è seduta sul dondolo sopra di loro. Il vento soffia, la notte finisce, e piange per tutti gli uomini che maledice. Attente, ragazze, se non vi comporterete come si deve, vi ritroverete nella tomba a breve.

Partiamo dicendo che è un capolavoro. Me ne sono innamorata, nonostante l’argomento di base sia uno dei miei trigger, ovvero donne tenute praticamente alla catena da uomini che hanno la pretesa di giudicarne la moralità, la capacità genitoriale, ecc.

Durante il sedicesimo anno di vita, le ragazze che vivono nella Contea vengono allontanate dalla comunità e portate in un luogo sperduto perché diano sfogo alla loro magia, in modo che questa non corrompa la tranquilla vita dei cittadini. Le ragazze staranno via un anno. Cosa accade durante l’anno di grazia, così si chiama questo periodo, non è dato saperlo perché è proibito parlarne. L’unica cosa certa è che non tutte faranno ritorno a casa. Non vive, almeno…

È a ridosso dell’anno di grazia che incontriamo la protagonista, Tierney James, terza di cinque sorelle, di cui due già partite (e per fortuna tornate) dall’anno passato chissà dove.
Tierney vorrebbe solo una vita tranquilla, non aspira a sposarsi, ma preferirebbe una dignitosa vita di lavoro senza l’obbligo di una famiglia. L’unica cosa che deve fare è sopravvivere.

Ci definiscono il sesso debole. Ce lo inculcano nella testa ogni domenica in chiesa, ricordandoci che è tutta colpa di Eva perché non espulse la sua magia quando ne ebbe l’occasione, però continuo a non capire perché le ragazze non abbiano voce in capitolo. Certo, ci sono accordi segreti, sussurri nell’oscurità, ma perché i ragazzi devono avere il privilegio di decidere ogni cosa? Per quanto mi risulta, abbiamo tutti un cuore. Abbiamo tutti un cervello. Ci sono solo poche differenze che mi balzano agli occhi, e la maggior parte degli uomini sembra pensare in ogni caso unicamente con quella parte del corpo.

Già dalla trama, avrete capito che questa è una lettura che si presta a un numero infinito di pipponi. 

Li tengo per la seconda metà, per non ammorbarvi del tutto.

Kim Liggett ha scritto un libro stupendo e potente. Lo stile è crudo e diretto e non fa sconti a nessuno. È una denuncia travestita da distopia, come spesso accade con questo genere letterario. Non nasconde nulla e non lascia niente all’immaginazione, anzi, si fa sempre più esplicita, mentre osserviamo le ragazze durante l’anno di grazia.

Ho sempre paura di dire troppo, ma ci sono osservazioni che bisogna fare per forza, in modo che possiate capire la potenza straordinaria di Le impure. Le ragazze vengono allontanate da casa con la scusa della loro magia, nociva e letale, in modo che possano disperderla prima di tornare in seno alle famiglie. Non hanno possibilità di scelta. Mai. Né prima, né dopo. Non possono scegliere che lavoro fare, dove vivere, chi sposare, se sposarsi, se avere figli. L’unico scopo nella vita deve essere diventare una brava moglie (zitta, ubbidiente e che generi figli maschi), ma nemmeno questo serve a tenere le donne al sicuro perché il marito ha sempre il potere di ripudiare una donna, con scuse più o meno plausibili. E ovviamente, quelle che vengono ripudiate non fanno una bella fine.

Il controllo maschile è totale e tuttə si prestano, per comodità o per paura, a mantenere attivo ogni singolo ingranaggio di questa società patriarcale. Perfino le stesse ragazze dell’anno di grazia, con i loro comportamenti, alimentano la macchina che le tiene prigioniere.

Provo a concentrarmi su di lui, ma sento che la febbre sta prendendo il sopravvento. «Nella contea, non c’è nulla di più pericoloso di una donna che esprime il suo parere. È quello che accadde a Eva, capisci, il motivo per cui fummo scacciate dal paradiso. Siamo creature pericolose. Piene di attrattive diaboliche. Se ce ne viene concessa la possibilità, usiamo la nostra magia per indurre gli uomini al peccato, al male e alla distruzione.» Le mie palpebre si appesantiscono a tal punto che non riesco nemmeno a roteare gli occhi in modo melodrammatico. «È per questo motivo che ci mandano qui.»
«Per sbarazzarvi della vostra magia» ribatte.
«No» sussurro mentre mi assopisco.

Mi ha ricordato moltissimo Il signore delle mosche, da questo punto di vista… e adesso ho voglia di rileggerlo!
Divagazione a parte, Le impure è tremendamente attuale, se si riesce a leggere tra le righe, perché parla della condizione femminile, sempre e da sempre svantaggiata, per un motivo o per l’altro, come se essere portatrici sane di vagina fosse un limite, o una maledizione come in questo caso. Liggett punta il dito contro l’ipocrisia della società che vede la donna come qualcosa di malvagio, inconsapevole delle proprie azioni, che necessita di un uomo che la guidi e la punisca quando serve. Nella Contea, chi non segue i dettami della Bibbia e della legge, viene punito con la morte o con l’allontanamento dalla comunità stessa, e l’esilio dei sobborghi, che ricorda la scomunica, è un destino peggiore della morte stessa perché per le donne vuol dire vivere di espedienti e di prostituzione.

E torniamo sempre al punto di partenza: il giudizio sulla moralità delle donne che viene espresso dagli altri, ipocriti perché se c’è offerta vuol dire che c’è domanda…, ne segna l’esistenza. Non solo la loro, ovviamente, ma anche quella dei figli che giocoforza nasceranno. Per le bambine dei sobborghi il destino è quello di seguire le orme della madre (e quando mai!), ma anche per gli uomini la strada è segnata e anche loro andranno a far parte del meccanismo che nutre la Contea.

Tierney è diversa. È stata cresciuta, a sua insaputa, in modo che possa cavarsela durante l’anno di grazia, in modo che possa essere il primo sasso che scateni la valanga del cambiamento. Ma non è l’unica protagonista di questo libro difficile e crudo. Anche se leggiamo la storia dal suo punto di vista, tutte le ragazze che partono con lei sono un anello fondamentale della catena, a partire proprio da Kiersten, sua nemesi.

Ci sono stati momenti che mi hanno commossa alle lacrime, non ve lo nascondo. Kim Liggett è stata bravissima a rendere l’angoscia e il dolore di Tierney, la sua solitudine, la sua disperazione, la sua voglia di vivere… In Le impure non c’è mai un momento di pausa, un attimo per tirare il fiato. La narrazione è tutta un crescendo che segue l’andamento delle stagioni e che porterà a un finale che… ehi! no, non posso dirvelo, ma vi aspetto per parlarne!

Spero di leggere presto un altro libro di Kim Liggett. E adesso corro a consigliarlo a tuttə perché Le impure è un inno alla vita e alla sorellanza, è una preghiera, rivolta in special modo alle altre donne, a non chiudere le porte, a non giudicare puntando il dito, ad accettare le differenze e farne un vantaggio per ritrovare il posto delle donne stesse nel mondo, senza diventare nemiche le une delle altre, a scardinare i pregiudizi, a essere unite, a prendersi cura le une delle altre sempre e comunque. Quanto ho amato questo libro!

Avete letto Le impure? Vi aspetto per commentarlo!

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NdA: il libro mi è stato fornito perché potessi recensirlo. Questo non ha influito sulla mia opinione finale.
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Pubblicato da Sara Emme

Sono Sara e sono una lettrice compulsiva. Ho vissuto in Cina dal 2009 al 2017. Oltre ai libri, amo i viaggi, la fotografia, i gatti e la buona cucina. Appassionata di Harry Potter e del magico mondo creato dalla Rowling, passo la vita trascinando il mio povero marito (sant'uomo!) per i parchi a tema sparsi per il mondo.

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