Il club delle lettrici compulsive

Parole per noi due – Tommaso Zorzi

Parole per noi due Book Cover Parole per noi due
Tommaso Zorzi
Narrativa
Mondadori
2022
Digitale - Cartaceo
276
Fornito dalla Casa Editrice

In Parole per noi due Tommaso Zorzi racconta, con leggerezza e ironia, due giovani vite e un amore apparentemente impossibile. Due esistenze irrisolte che però, proprio grazie a un sentimento vero e irrinunciabile, potranno trovare la strada per diventare finalmente se stesse.

«La playlist che qualcuno dei miei colleghi stronzi ha messo su è incappata su una canzone degli Abba, "One of Us". Gli Abba hanno due effetti: o ti fanno ballare e ridere come uno scemo, oppure ti metti a piangere come uno scemo al quadrato. E io sono sulla buona strada per la seconda opzione. No, non si dimentica in fretta. Alzo lo sguardo. Che cosa ho fatto?!»

Stefano è in crisi, ha perso il suo lavoro. È stanco delle serate a Porta Venezia e del sesso occasionale, anche se per il suo miglior amico Filippo c'è un'unica soluzione a tutto: scopare di più. Fosse così facile basterebbe passare la giornata su Grindr. Ma Stefano vuole di più sia dalla sua vita sia dall'amore. Per questo decide di mollare tutto, dai gin tonic al suo piccolo appartamento, per inseguire il suo sogno: trasformare in un bed and breakfast la casa di sua nonna arroccata in un paesino sul Passo della Cisa. Ma si sa, tra il dire e il fare... La vita in montagna non è facile per un milanese doc come Stefano. Anche se a renderla un po' meno complicata c'è Riccardo, che ha tutto: è bello, intelligente, profondo, produce un formaggio buonissimo. Ma ovviamente c'è un ma: Riccardo ha una ragazza, anche se emana innegabili gay vibes.

Ho letto Parole per noi due, un libro scritto da Tommaso Zorzi pubblicato da Mondadori. 

Quando mi è stato proposto di leggere il libro ho accettato a scatola chiusa, senza leggere la trama, curiosa di vedere all’opera il vincitore del Grande Fratello Vip dello scorso anno. Non sono rimasta delusa, perché Zorzi ha scritto un libro dolce-amaro che, sì, forse avrebbe potuto essere più incisivo, ma che comunque ha il suo perché.

E con questa introduzione spero di aver rimesso al proprio posto tutti quelli che si permettono di giudicare qualcunə in base a ciò che guarda in TV o a ciò che legge. Sapete bene che lo snobismo intellettuale mi urta da matti.

Bene, ora che ho chiarito il concetto, andiamo al libro.

Siamo in Italia. Stefano guarda fuori dalla finestra del suo ufficio milanese e il rimpianto fa subito capolino nelle sue parole.

Non sto a raccontare la trama perché è un libro da scoprire. Tutta la narrazione, a parte pochissimi capitoli, è un immenso flashback in cui, in prima persona, si alternano le voci di Stefano e Riccardo.

Non potrebbero esserci due persone più diverse: uno milanesissimo, avvocato, ex barista, abituato agli eventi mondani e alla movida notturna metropolitana che però lo annoiano, l’altro mai venuto via dal paese sulla Cisa in cui lavora, suo malgrado, nella fattoria di famiglia insieme al padre e ai fratelli.

Cosa possono avere in comune due persone così diverse? Sono poi davvero così diversi?

Quando Stefano si trasferisce al paese natio del padre, in casa della nonna deceduta da poco, e la rimette a nuovo per aprire un b&b, non immagina che l’incontro con Riccardo gli cambierà la vita.
Riccardo sogna di andarsene da una casa che sente stretta, da una famiglia che, non solo non lo apprezza, ma che tenta di annichilirlo, di fargli male in ogni modo possibile.

Parole per noi due non è un libro perfetto, ma può offrire interessanti spunti di riflessione, soprattutto per chi ha letto pochi libri LGBTQIA+.

Entrambi i protagonisti sono bloccati, cristallizzati, ancorati al ricordo di chi non c’è più in un modo che, però, avrebbe potuto essere molto più evocativo e potente se fosse stato sviluppato meglio.

Mi spiego: rimorsi e rimpianti vanno benissimo, ma quando ci sono due personaggi così insicuri, che per una cosa o per l’altra non prendono mai una decisione e si lasciano vivere invece di vivere davvero, ci deve essere quel quid in più che dia movimento alla storia e invece, secondo me, le potenzialità non sono state sfruttate del tutto, cadendo in alcuni cliché che non sono stati utilizzati nel modo migliore.

Il famoso quid arriva eh, troppo in fretta e troppo vicino alla fine (ecco perché non ve ne parlo in modo diretto, altrimenti sarebbe uno spoiler gigante) e questo è un peccato perché, se il libro fosse stato strutturato in modo diverso, avrebbe avuto tutt’altra potenza e invece resta un po’ sfumato.

Però Parole per noi due non è un brutto libro, anzi! L’ho letto in pochissimo tempo e mi ha fatto compagnia, mi ha strappato qualche risata, qualche lacrima e molte riflessioni per gli argomenti trattati.

Quando qualcuno che amiamo scompare è difficile scendere a patti con la nuova realtà. Sia Stefano che Riccardo hanno avuto un lutto difficile da elaborare, la differenza, però, è fatta dalle persone che li circondano.
Qui si apre un mondo di riflessioni sulle famiglie disfunzionali come quella di Riccardo, al quale si affianca la paura di non essere accettati nella vera essenza di ciascunə di noi.

Il padre e i fratelli di Riccardo sono quasi delle macchiette stereotipate, fatti di bigottismo, omofobia e violenza. Forse, averli caratterizzati in questo modo è un punto di forza per il romanzo perché questi personaggi secondari, così legati a uno dei protagonisti, permettono a Riccardo, più riflessivo e più pronto al cambiamento, di brillare e di evolvere. Perché è proprio lui che riuscirà a uscire dalla propria immobilità, con mio sommo sollievo.

Gli altri personaggi secondari sono ancora più sfumati, tutti ad eccezione di Alex e Filippo (che mi dicono essere il protagonista del primo libro di Zorzi, Siamo tutti bravi con i fidanzati degli altri) che vengono caratterizzati letteralmente come il diavolo e l’acqua santa.

Gli Abba hanno due effetti: o ti fanno ballare e ridere come uno scemo, oppure ti metti a piangere come uno scemo al quadrato.

Si parla quindi di omofobia, di coming out, di cuori spezzati, di infanzie rubate, di dolori mai veramente metabolizzati, di speranze per il futuro, il tutto diviso tra le milanesate di Stefano (beverage? Davvero?) e l’amore per la natura di Riccardo.

È adesso che si vive.

Seguendo l’autore sui social, mi aspettavo di trovare più ironia e più verve, mentre invece il libro mi è parso a tratti spento. Però, va anche detto che Parole per noi due è un libro di narrativa, non è un romanzo rosa o umoristico, quindi forse, nel pieno rispetto dei canoni del genere, non servono grossissimi colpi di scena. Del resto, pensateci, a volte sono le cose banali che ci feriscono o che ci rendono estremamente felici: l’odore del caffè, un cornetto appena sfornato, una vacanza inaspettata, le fusa di un gatto, una telefonata che non arriva o un “ti devo parlare” che non preannuncia mai nulla di buono.

Curiosità: nel libro si parla anche di libri perché Stefano riesce finalmente a ritagliarsi del tempo per ricominciare a leggere. Tra i vari libri che vengono nominati, oltre alla saga di Harry Potter si parla anche di Le otto montagne, di Cognetti, che Giulia ha recensito da poco (trovate la recensione qui). Ecco, leggendo le parole di Giulia e poi Parole per noi due, ho ritrovato un po’ del libro di Cognetti. Non è un male, eh! Ditemi però se avete avuto anche voi la stessa impressione.

Non dimenticatevi di recuperare le recensioni delle altre bravissime blogger che hanno partecipato al review party!

parole per noi due

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NdA: il libro mi è stato fornito perché potessi recensirlo. Questo non ha influito sulla mia opinione finale.

 

Pubblicato da Sara Emme

Sono Sara e sono una lettrice compulsiva. Ho vissuto in Cina dal 2009 al 2017. Oltre ai libri, amo i viaggi, la fotografia, i gatti e la buona cucina. Appassionata di Harry Potter e del magico mondo creato dalla Rowling, passo la vita trascinando il mio povero marito (sant'uomo!) per i parchi a tema sparsi per il mondo.

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