Il club delle lettrici compulsive

Le risposte dell’acqua – Ilenia Bernardini

Le risposte dell'acqua Book Cover Le risposte dell'acqua
Ilenia Bernardini
Romanzo rosa
Self-Publishing
2022
Digitale - Cartaceo
Fornito dall'autrice

Destino
/de·stì·no/
L'insieme imponderabile delle cause che si pensa abbiano determinato (o siano per determinare) gli eventi della vita.

Ho incontrato Martina nel momento meno indicato e allontanarla è stato difficile, ma confido nel destino. Io ci credo. Esiste un disegno per ognuno di noi. Se lei è il mio destino, la ritroverò e non me la lascerò sfuggire. Quanto è vero che mi chiamo Pietro De Angelis.

Ho fissato i miei obiettivi da piccola, ora sono a un passo dal raggiungerli. Ho sempre sognato di vincere le Olimpiadi, mettermi quelle medaglie al collo. Finché non ho incontrato Pietro. Come posso far combaciare l’amore con la preparazione atletica? Devo scegliere? Mi concentro sul nuoto o su di lui? Faccio partire la playlist, metto gli auricolari, la cuffia e gli occhialini. Raggiungo il blocco di partenza, lo accarezzo prima di salire: è il trampolino che decide il mio destino. È tempo di trovare le risposte. È tempo di entrare in acqua.

Oggi partecipiamo al review party di Le risposte dell’acqua, il nuovo libro di Ilenia Bernardini. Prima di cominciare, vi lascio il banner dell’evento in modo che possiate recuperare le recensioni delle altre bravissime blogger che vi hanno preso parte e farvi così un’idea più completa del libro.

Le risposte dell'acqua

Lo sapete, non è un mistero per nessuno, io e Ilenia siamo molto amiche. E proprio per questo motivo questa recensione sarà spietata e super onesta. A scanso di equivoci, la mia non sarà l’unica voce, in modo da essere il più oggettive possibili.

Vi direi che Le risposte dell’acqua mi ha catturata, ma non renderebbe l’idea. Ilenia ha scritto uno sport romance (e prima di conoscerla non sapevo che esistesse questa classificazione del romance, giuro!). Cos’è uno sport romance? Per ə meno avvezzə, è un libro in cui lo sport ha una parte centrale e fondamentale nello sviluppo dei personaggi.

In questo caso, è la protagonista femminile di Le risposte dell’acqua a essere una sportiva. Una nuotatrice, per l’esattezza, che si sta preparando per le Olimpiadi di Tokyo 2020. E qui aggiungo subito una postilla: ho apprezzato tantissimo che Ilenia ci abbia portatə in un mondo senza pandemia, in cui tutto è andato come avevamo sperato, con le Olimpiadi fatte davvero nel 2020, con il pubblico, con i festeggiamenti, con la normalità. Voi ve la ricordate? La normalità, intendo… Io a volte no, ecco perché sono stata felicissima di ritrovarla almeno qui, in questo libro.

Martina, in una serata qualsiasi, incontra Pietro. Credete al colpo di fulmine? Di solito, l’instant love non mi convince, eppure con questa coppia mi sono dovuta ricredere perché sono sempre credibili.

Certo, è un romance, quindi non tutto fila liscio (altrimenti non saremmo qui, vi pare?) e Pietro e Martina avranno molta strada da fare prima del finale.
Tranquillə, non ci saranno spoiler di nessun genere. Partiamo proprio da loro due, che ne dite?

Martina è giovanissima, ha solo 18 anni all’inizio della storia. Non ve lo nascondo, per certi versi, a volte mi è sembrata parecchio infantile, con reazioni esagerate. Poi però ho capito. In realtà, è stata una frase specifica nel testo che mi ha fatto fare il collegamento. A un certo punto, non vi dirò dove, viene citato un episodio di Grey’s Anatomy che mi ha portata a ricordare i primi anni di questa serie lunghissima e mi è tornata in mente una frase precisa, detta da Callie a Finn (dai, il veterinario con cui Meredith sperava di dimenticare Derek… ma ti prego!). Callie gli dice una cosa tipo: noi abbiamo passato la vita sui libri e ci siamo persi un sacco di esperienze normali, quindi adesso siamo degli adolescenti col bisturi.

Questo è proprio il punto focale della narrazione. Martina, e lo dice apertamente in più di un’occasione, specialmente quando parla di serie tv e di cartoni animati, non ha vissuto un’infanzia e un’adolescenza normali. Per nulla. Per lei, tutto è improntato verso uno specifico obiettivo: arrivare alle Olimpiadi.

Giocoforza, a causa dei duri allenamenti e degli impegni pressanti, non ha il bagaglio di esperienze che possiamo aver avuto noi alla sua età. Ecco il motivo di tante reazioni che possono sembrare esagerate, ma che in realtà non lo sono perché per lei è tutto nuovo, è tutta una scoperta, e per forza di cose dovrà imparare a gestire le emozioni (non solo le sue) in modo adulto.

Ha un’evoluzione pazzesca nel corso della storia, nella quale si percepiscono la fatica e l’impegno che ci mette per superare le sue paure. A questo proposito, raramente ho trovato il panico descritto così bene in un libro. Viene proprio voglia di stringere Martina fortissimo, di farle da scudo. È un personaggio tridimensionale davvero. Parlando del libro con un’altra ragazza (che vi presenterò a breve) che ha potuto leggere in anteprima, ci siamo trovate d’accordo su una cosa: mentre gli altri sono personaggi, Martina è persona. Martina è in tuttə noi!

Ma andiamo avanti e parliamo di Pietro.

Pietro, per contro, è un ragazzo che ha fin troppo la testa sulle spalle e che tende a farsi carico di tutti i problemi possibili e immaginabili. È un bel personaggio sfaccettato ma, anche se leggiamo la storia anche dal suo punto di vista, diventa quasi una figura secondaria perché al centro di tutto, anche dei suoi pensieri, c’è sempre Martina. E devo dire che la gestione dei personaggi mi è piaciuta molto e mi ha convinta. Pietro è in una posizione privilegiata, ma non si tira indietro quando si tratta di lavorare e di studiare. Per molti versi, assomiglia a Martina quando si parla di serietà e impegno ed è bello vederlo muoversi in circostanze diverse, passando da essere il serio professionista della riabilitazione a essere l’amico un po’ cazzone sul quale si può sempre contare, nonostante permanga sempre un alone di serietà su di lui.

I personaggi secondari di Le risposte dell’acqua sono fondamentali per la crescita emotiva dei due protagonisti e sono tutti delineati benissimo, sono credibili e hanno spessore, anche se mi piacerebbe sapere altro su di loro. Su tutti, eh, ma se dovessi sceglierne solo uno, allora la mia scelta cadrebbe su Luisa. Sopra le righe, istrionica ma centrata, Luisa arriva nel momento del bisogno e mette praticamente tuttə davanti alle loro fragilità, senza aver paura di svelarne anche di proprie, e lə costringe ad affrontarle senza aver vergogna.

Sono felicissima di questo riferimento all’importanza della terapia psicologica. Sapete già come la penso in merito perché è già capitato che ne parlassimo.

Mi cito dalla recensione di Heartstopper 4: Lo sapete: chi va in terapia viene giudicatə, vai a capire perché. Perché se mi rompo una gamba e vado dall’ortopedico va bene, ma se non sto bene dal punto di vista psicologico e vado in terapia allora mi tocca lo stigma? Ecco quindi che libri come Heartstopper 4 diventano libri che educano e che normalizzano la cura che dobbiamo imparare ad avere di noi stessə, intesi come corpo e mente.

La stessa cosa accade in Le risposte dell’acqua e ne sono davvero felice perché parlarne è davvero l’unico modo per normalizzare la terapia (e smetterla di avere rotture di scatole per questo. E mica è poco!). Mi piace anche che Ilenia abbia sottolineato che spesso l’amore non basta per risolvere determinate problematiche perché è assolutamente vero. Non ci si può improvvisare e ci si deve affidare a dei professionisti seri e preparati.

Tra le pagine di Le risposte dell’acqua emerge l’amore sconfinato di Ilenia nei confronti del nuoto, un amore che conosco e condivido con lei. Ottimi anche i riferimenti alla fisioterapia, c’è stata tanta ricerca dietro la stesura di questo libro e anche tanta esperienza fatta in prima persona.

L’amore più grande che però salta letteralmente fuori da ogni pagina è l’amore nei confronti di Firenze. Tra l’altro, Piazzale Michelangelo è uno dei miei posti preferiti e ci vado ogni volta che mi capita di andare a Firenze. Permette una visuale dall’alto di tutta la città senza immergersi per forza nel caos delle vie del centro e regala un colpo d’occhio davvero straordinario.

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Se vi piacciono le storie d’amore un po’ travagliate e i riferimenti allo sport (e anche a mete di viaggio eccezionali!), non potete perdervi Le risposte dell’acqua.

Ma prima di lasciarvi andare… Vi ho detto che la mia non sarebbe stata l’unica voce, quindi siamo davanti a una recensione a quattro mani. Vi lascio alle parole di Ilaria H.


In Le risposte dell’acqua, Ilenia Bernardini ci racconta con uno stile gradevole e coinvolgente la storia di Martina, appena maggiorenne e già alle prese con scelte difficili a qualsiasi età.

L’improvviso successo che travolge la giovane e promettente nuotatrice professionista dopo la vittoria alla finale europea di Eindhoven porta con sé una notorietà complessa da gestire. In contemporanea, come se l’Universo si fosse allineato per complicarle la vita, Martina fa anche la conoscenza di Pietro, uomo di nove anni più grande da cui si sente immediatamente coinvolta, il quale sta a sua volta affrontando profondi cambiamenti nella propria vita professionale e personale.

Come se non bastasse, è la prima volta che Martina si trova a provare un interesse così intenso per qualcuno, complice l’aver sempre messo la carriera sportiva avanti alle esperienze mondane comuni alla sua età. Per fortuna ci pensa Giulia, collega nuotatrice e sua migliore amica da sempre, a rimetterla in contatto col mondo fuori dalla piscina quando Martina dimentica per troppo tempo di essere anche una teenager. E qui affrontiamo subito uno degli aspetti più interessanti, a mio personale giudizio, di questo racconto: la complicità femminile.

La naturalezza con cui Ilenia caratterizza ogni interazione tra Martina e le sue amiche e colleghe, Giulia in primis, mi ha quasi riportata indietro nel tempo ma, ben più importante, ho finalmente trovato una rappresentazione realistica, sfaccettata, divertente e coinvolgente dei legami tra giovani donne; rappresentazione che in altre autrici di questo genere letterario spesso scarseggia, in favore di avvilenti stereotipi che vogliono i personaggi femminili in perenne conflitto tra loro.

Nonostante la grande differenza di età tra me e la protagonista, sono riuscita attraverso le sue parole (in Le risposte dell’acqua la narrazione è in prima persona) a tornare con la memoria a quando anche io mi stavo affacciando al mondo degli adulti e ho potuto immedesimarmi facilmente nei suoi ragionamenti e nelle sue emozioni. E questo è senza dubbio un altro punto forte di come Ilenia scrive la sua ragazza: Martina non è un personaggio, è una persona che vive, ama, soffre e cresce davanti agli occhi del lettore, coinvolgendolo in ogni suo dubbio, in ogni paura, in ogni speranza.

L’altro rapporto umano sul quale vorrei soffermarmi è quello che Martina ha con la sua famiglia e, in particolare, con il fratellino Andrea, che a fine libro anche io ero tentata di adottare. Attraverso le parole della sua protagonista, Ilenia ci introduce in un contesto di calore familiare, supporto, complicità e conflitti gestiti in modo sano anche nelle situazioni più complesse. Nonostante le scarse descrizioni ambientali, in ogni momento ho avuto l’impressione di trovarmi lì, accanto a Martina, e un po’ mi sono sentita una sorella maggiore in dovere di guidarla attraverso il suo esordio nell’età adulta.

Dulcis in fundo, anche nel trattare la tematica del trauma e del percorso di guarigione, la sensibilità dell’autrice ci permette di empatizzare pienamente con Martina, con i suoi amici, con la sua famiglia. Per una volta, ho anche avuto il piacere di veder degnamente rappresentato il ruolo di un percorso terapeutico con professionisti della salute mentale che non siano solo macchiette da dimenticare per l’imbarazzo. (Ogni riferimento ad altri libri di genere affine è completamente voluto)

Insomma, a Martina ho voluto bene dalla prima all’ultima pagina.

Un po’ meno a Pietro che, sebbene la sua bontà d’animo sia innegabile, in troppe occasioni ha dimostrato un livello di maturità emotiva pari se non inferiore a quello della protagonista, nonostante i nove anni in più che, a quell’età, dovrebbero farsi sentire. Da auto-proclamata sorella maggiore (di Martina, s’intende), avrei voluto dirgli di darsi una calmata e fare l’adulto della situazione ma, a parte queste personali perplessità, Pietro rimane nel complesso un modello maschile positivo, facendo emergere ancora una volta Le risposte dell’acqua dal torbido degli stereotipi tossici in cui spesso ristagnano altri esemplari di questo genere letterario (pun intended).

 

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NdA: il libro mi è stato fornito perché potessi recensirlo. Questo non ha influito sulla mia opinione finale.

 

Pubblicato da Sara Emme

Sono Sara e sono una lettrice compulsiva. Ho vissuto in Cina dal 2009 al 2017. Oltre ai libri, amo i viaggi, la fotografia, i gatti e la buona cucina. Appassionata di Harry Potter e del magico mondo creato dalla Rowling, passo la vita trascinando il mio povero marito (sant'uomo!) per i parchi a tema sparsi per il mondo.

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