Il club delle lettrici compulsive

L’occhio del pettirosso – Giuliana Altamura

L'occhio del pettirosso Book Cover L'occhio del pettirosso
Giuliana Altamura
Mondadori
2022
Digitale - Cartaceo
168
Fornito dalla Casa Editrice

Ossessionato dall’idea di raggiungere una visione quantica, Errico Baroni, fisico ricercatore al CERN, nonostante la lunga lista d’attesa riesce a farsi ricevere da Egon Meister nel suo elegante studio di Ginevra. Meister sembrerebbe essere in grado di vedere il presente, il passato e il futuro di chi gli si siede di fronte, di accedere a una visione d’insieme della realtà, oltre i confini del tempo. Da quando è alle prese con la progettazione di un computer quantistico, Errico sente solo i limiti dei suoi studi, non gli basta capire, vuole poter vedere come Meister.

L’incontro con quell’uomo, che lo congeda con una frase criptica, lo sconvolge al punto tale da fargli decidere di lasciare il lavoro per qualche giorno e concedersi una vacanza in montagna con la moglie Greta nella baita di famiglia, dove aleggiano i fantasmi di un passato irrisolto. Fino a qualche tempo prima, la relazione tra lui e la moglie lo faceva sentire vivo ma ora anche con lei qualcosa ha smesso di funzionare. Tra quelle mura Greta si sente in gabbia, non riesce a scrivere i suoi versi, si fa sempre più inquieta, mentre Errico trascorre molto tempo nel bosco. Ed è proprio in quei sentieri sperduti che verrà a conoscenza di un mistero destinato a capovolgere ogni sua convinzione.

Tra fisica quantistica, alchimia e bitcoin, Giuliana Altamura, giovane scrittrice apprezzata dalla critica, ci consegna una nuova opera originalissima, che racconta con voce intimista l’inquietudine e la complessità del mondo contemporaneo. In un’atmosfera gotica che si fa sempre più onirica e lynchiana, la tensione cresce, impercettibile ma costante, finché ci troviamo completamente coinvolti nell’ossessione del protagonista.

Oggi partecipiamo al blog tour di L’occhio del pettirosso, il nuovo romanzo di Giuliana Altamura pubblicato da Mondadori. Prima di cominciare, vi lascio il banner dell’evento in modo che possiate recuperare le altre tappe preparate dalle bravissime blogger che vi hanno preso parte e farvi così un’idea più completa del libro.

L'occhio del pettirosso

Questo romanzo è particolare perché parla della vita di due coppie e delle loro ossessioni, ma in particolare si focalizza sul delirio simil onirico del dottor Baroni, di istanza al CERN.

Errico Baroni è sposato con la scrittrice e poetessa Greta, ma il loro rapporto non è più quello degli inizi. Al carico da novanta dei problemi di coppia, dopo l’incontro con il misterioso Egon Meister, si aggiunge una vera e propria crisi esistenziale, che lo porta a decidere di partire con la moglie alla volta di una vecchia casa in montagna dove viveva con il padre e il fratello, nella speranza di poter staccare la spina dal lavoro di una vita, raggiungere una visione quantica.

Io mi domando se lei non riesca a vedere la quarta dimensione.

 È proprio sui monti che entrano in gioco gli altri due sposi, Ruben e Jinrou. Appassionato di informatica lui, affascinante e particolare ristoratrice cinese lei.
Saranno gli occhi della donna a risvegliare la curiosità, umana e lavorativa, di Errico che partirà alla ricerca del suo “pettirosso”.

Se la trama, a un primo sguardo, può sembrare molto interessante e contemporanea, il languore esistenziale dei quattro protagonisti è fastidioso.

Greta è l’emblema della donna in carriera semifallita che rincorre il sogno di maternità senza capire che il suo uomo non è minimamente interessato alla cosa, se non dal punto di vista sessuale. La relazione tra Errico e la moglie, infatti, è inesistente e si riduce al sesso, unico punto di contatto tra i due.

Jinrou è piatta, apatica e passiva verso la vita, come se fosse solo di passaggio o spettatrice di se stessa… che noia!

I due uomini, Errico e Ruben, non sono migliori delle mogli. Ossessionati da loro stessi e dalle loro sole ambizioni, si riducono a mariti/padroni o uomo di Neanderthal, vivendo le loro vite buttandosi nella ricerca di un’esistenza irrealizzabile fatta di ricatti, illegalità e sogni a occhi aperti.

L’elemento innovativo del romanzo è la fusione tra alchimia, bitcoin e fisica quantistica ma è carente di colpi di scena degni di questo nome. L’atmosfera dal reale passa sempre più al vaneggiamento, al mistico/gotico, alla quasi paranoia ossessiva come se fossimo dento la testa di Errico.

L’autrice è bravissima nel trasmettere la sensazione di claustrofobia di Greta, intrappolata in una vita che le calza stretta e si chiude come un cappio attorno al collo con il trasferimento in montagna. L’irrequietezza dei due sposi milanesi è palpabile, tangibile e irritante perché verrebbe voglia di scuoterli, di dividerli e vedere se presi singolarmente possano avere una possibilità di vita migliore.

Non so se la Altamura volesse rendere queste sensazioni attraverso le pagine che ha scritto, ma a me è arrivato un pugno nello stomaco leggendo questo romanzo. È troppo distante dal pensiero razionale, quasi fossimo dentro a un delirio e, francamente, l’ho trovato deludente rispetto alle aspettative che mi ero fatta nei primissimi momenti di lettura. Ciò nonostante, salvo totalmente lo stile adottato, fatto di immagini vivide e una scrittura piacevole, se non del tutto nei contenuti.

Avete letto L’occhio del pettirosso? Vi aspetto per commentarlo!

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NdA: il libro mi è stato fornito perché potessi recensirlo. Questo non ha influito sulla mia opinione finale.

Trigger Warning nella casella spoiler. Per leggere, cliccate sul Più.

 

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