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Moda anni ’20, ’30 e ’40 – Blog tour Come ti vesti – A. Batilla

Moda anni ’20, ’30 e ’40 è la tappa che ho scelto per il blog tour di Come ti vesti, un libro di Andrea Batilla pubblicato da Mondadori. Prima di cominciare, vi lascio il banner dell’evento in modo che possiate recuperare le tappe delle altre bravissime blogger che vi hanno preso parte e farvi così un’idea più completa del libro.

moda anni

Ecco il libro che ha ispirato la tappa.

Come ti vesti – Cosa si nasconde dietro gli abiti che indossi – Andrea Batilla

moda anni

Siamo spesso portati a considerare la moda qualcosa di astratto, effimero e superficiale, che appartiene in prevalenza al mondo femminile e di cui si occupano perlopiù le riviste di gossip. Dimentichiamo, però, un aspetto molto importante e cioè che la costruzione della nostra identità passa anche e soprattutto attraverso gli abiti. I codici di abbigliamento, infatti, non nascono in maniera casuale, ma sono dettati dalle classi dominanti o, al contrario, dalla reazione a ideologie e politiche imposte. Come ci insegna la storia, la moda non ha solo un valore estetico, ma racchiude significati ben più profondi, sociali e culturali. Andrea Batilla, che da anni lavora in questo ambiente e dunque lo conosce molto bene, entra nei suoi ingranaggi per decifrarne i messaggi nascosti. Conducendo il lettore da un passato solo in apparenza lontanissimo a un futuro che è già alle porte, analizza alcuni abiti e oggetti iconici e ne svela il reale significato. Perché un capo d’abbigliamento non è mai «neutro», ma porta con sé una precisa visione del mondo e dei ruoli sociali. Dall’antica Roma alle provocatorie sfilate degli stilisti contemporanei, passando per Bisanzio e il Rinascimento, il lungo viaggio spazio-temporale di Batilla mostra con ironia e competenza come la scelta di un tessuto, di un taglio o di un colore non sia mai stata una mera questione di forma. L’abito è l’espressione più autentica di sé, il modo più vero, anche se talvolta inconsapevole, di raccontarsi agli altri. «Perché, che tu lo accetti o meno, quello che sei si vede, tantissimo, da come ti vesti.»

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Questa cosa? Oh, ma certo, ho capito: tu pensi che questo non abbia nulla a che vedere con te. Tu apri il tuo armadio e scegli, non lo so, quel maglioncino azzurro infeltrito per esempio, perché vuoi gridare al mondo che ti prendi troppo sul serio per curarti di cosa ti metti addosso. Ma quello che non sai è che quel maglioncino non è semplicemente azzurro, non è turchese, non è lapis, è effettivamente ceruleo, e sei anche allegramente inconsapevole del fatto che nel 2002 Oscar de la Renta ha realizzato una collezione di gonne cerulee e poi è stato Yves Saint Laurent se non sbaglio a proporre delle giacche militari color ceruleo.
E poi il ceruleo è rapidamente comparso nelle collezioni di otto diversi stilisti. Dopodiché è arrivato a poco a poco nei grandi magazzini e alla fine si è infiltrato in qualche tragico angolo casual, dove tu evidentemente l’hai pescato nel cesto delle occasioni. Tuttavia quell’azzurro rappresenta milioni di dollari e innumerevoli posti di lavoro, e siamo al limite del comico quando penso che tu sia convinta di aver fatto una scelta fuori delle proposte della moda quindi, in effetti, indossi un golfino che è stato selezionato per te dalle persone qui presenti… in mezzo a una pila di roba.

Avete riconosciuto questo monologo? Vi do un suggerimento…

©gifer.com

Ho deciso di parlare della moda anni ’20, ’30 e ’40 perché è un periodo storico che mi affascina, soprattutto dal punto di vista della moda. È già capitato che parlassi di abiti qui sul blog, avevamo parlato di moda regency, ricordate? Ecco, quindi adesso mettetevi comodi perché abbiamo tre decenni di vestiti di cui parlare. Ovviamente, questa è un’infarinatura, ci sono un sacco di libri e siti sull’argomento, tutti scritti da persone decisamente più esperte di me e che hanno studiato per anni. Vi lascio, come al solito, i link degli articoli che ho consultato in bibliografia a fine articolo.

La moda anni ‘20

Se penso agli anni ’20, le prime cose che mi vengono in mente sono perle, paillettes e frange.

Gli abiti sono lo specchio della Storia che attraversano. Le donne degli anni ’20 sono passate attraverso una sanguinosa guerra in cui hanno sostituito gli uomini al lavoro perché questi erano impegnati a combattere al fronte. Ecco quindi che corsetti e abiti strutturati vengono abbandonati in favore di linee più morbide e comode. Le donne degli anni ’20 lavorano, non hanno tempo da perdere con crinoline e strascichi. La moda europea viene influenzata anche da ciò che arriva dall’America e quindi è un fiorire di abiti dalle linee dritte, più corti (quindi meno impegnativi da indossare e che si prestano ai nuovi balli, decisamente più movimentati rispetto ai walzer alle quali erano abituate). I ruggenti anni ’20 sono gli anni delle flappers girl, dei tagli alla maschietta, delle fasce sulla fronte, delle paillettes luccicanti che illuminano le serate danzanti a base di jazz e charleston.

©Canadian Home Journal

In questo articolo troverete un sacco di fotografie dell’epoca, non solo per quanto riguarda la moda femminile, ma si parla anche di abiti da uomo e da bambini. Non posso caricare direttamente le fotografie per una questione di diritti, quindi vi invito ad andare a leggere di persona.

Blouse and pleated skirt ca 1927 – ©wikipedia
Evening dress, ca 1926 – ©wikipedia

Questi sono anche gli anni di Coco Chanel e del suo iconico tubino nero con tutte le sue varianti. Ne potete vedere uno cliccando qui, sulla pagina del MET.

La moda anni ‘30

La moda anni ‘30 rappresenta un po’ un’inversione di marcia. Il crollo della borsa del ’29 ha segnato l’economia mondiale e c’è grossa preoccupazione. Le linee quasi sfacciate del decennio precedente vengono messe da parte in favore di abiti più “dimessi”, forse più rassicuranti. Le gonne si allungano, la linea della vita torna a corrispondere con quella naturale, i colori sono più sobri. È un tripudio di fiocchi, rouches, perline, piume, tagli di sbieco e bigotteria (grazie, madamoiselle Chanel!). Hollywood influenza la moda (del resto, accade ancora oggi), ma le donne comuni si cuciono gli abiti da giorno da sole, utilizzando i cartamodelli.

Il modello per eccellenza viene chiamato hooverette ed è un modello a portafoglio.

©pinterest

Direi in netto contrasto con gli abiti sfoggiati dalle dive, no?

Mae West in She Done Him Wrong, 1933 – ©wikipedia

Comunque, in caso vogliate cimentarvi con l’hooverette, vi lascio un tutorial in inglese. Saltate al minuto 5 perché prima la ragazza spiega cos’ha fatto ai suoi follower, ma noi vogliamo andare al sodo! Non dimenticate di taggarci nelle fotografie del vostro hooverette!

La moda anni ’40

Gli anni ’40 portano la Seconda guerra mondiale. Le linee sono essenziali, più dure, quasi militari. Vengono sdoganati una volta per tutte i pantaloni (alleluia!), anche perché le donne si ritrovano, di nuovo, davanti all’esigenza di sostituire gli uomini impegnati al fronte. Inoltre le materie prime, tra cui anche i tessuti, sono razionate. La stoffa serve per le divise dei soldati, per le tende, per le bende…

©fashionfrozen

 

Le poche fortunate che hanno accesso agli abiti da sera devono comunque accontentarsi di abiti castigati, con scollature poco profonde.

Abbiamo parlato degli anni del razionamento post-bellico nella recensione di Le ricamatrici della regina. Potete leggere la recensione cliccando sul titolo. Avrei voluto linkarvi alcuni degli abiti utilizzati dalla famiglia reale, ma i siti sono al momento oscurati a causa della morte della regina Elisabetta. Sì, è stranissimo scriverlo, giuro! Ci torneremo e arricchirò l’articolo, se vi fa piacere, quindi commentate, ditemi la vostra!

Saranno gli anni ’50, gli anni della ricostruzione e del boom economico a riportare la frivolezza nella moda, soprattutto in quella di tutti i giorni, ma ve ne parlerà Mara domani, quindi non perdetevi la tappa di Romance e altri rimedi!

Leggerete Come ti vesti? Vi aspetto per commentarlo!

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Bibliografia:

 

Pubblicato da Sara Emme

Sono Sara e sono una lettrice compulsiva. Ho vissuto in Cina dal 2009 al 2017. Oltre ai libri, amo i viaggi, la fotografia, i gatti e la buona cucina. Appassionata di Harry Potter e del magico mondo creato dalla Rowling, passo la vita trascinando il mio povero marito (sant'uomo!) per i parchi a tema sparsi per il mondo.

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