Il club delle lettrici compulsive

Naan: facciamolo insieme! – BT Food Obscura – D. Thuras, C. Wong

Naan: facciamolo insieme! No, non sono impazzita! Oggi partecipiamo al blog tour di Food Obscura, scritto da Dylan Thuras  e Cecily Wong, pubblicato in Italia da Mondadori. Prima di cominciare, vi lascio il banner dell’evento in modo che possiate recuperare le tappe delle altre bravissime blogger che vi hanno preso parte e farvi così un’idea più completa del libro.

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Il libro.

Food Obscura – Guida alle meraviglie gastronomiche del mondo – Dylan Thuras  e Cecily Wong

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Nato dalle menti curiose che hanno creato il mondo di Atlas Obscura, Food Obscura è un immenso banchetto delle meraviglie. Dalla birra cilena fatta con la nebbia all’antica pasta filindeu della Sardegna fino ai piatti tradizionali degli Inuit dell’Artico, Food Obscura ci accompagna alla scoperta delle specialità culinarie dei sette continenti. Non mancano curiosità storiche e informazioni sui ristoranti, le tradizioni e i festival gastronomici più bizzarri del mondo. “Il principio guida di Atlas Obscura è che la meraviglia può sempre trovarsi dietro l’angolo: non solo in località remote e inesplorate, ma lungo la strada, giù per le scale, dentro un bagno pubblico dell’età vittoriana che oggi ospita una caffetteria londinese. Se il viaggio è un modo stupendo per cercare la meraviglia, in queste pagine scoprirete che le avventure non richiedono per forza un biglietto aereo per una meta esotica: i cibi di cui meravigliarsi sono ovunque.”

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Il naan è una sorta di pane indiano e mi ha permesso di sopravvivere durante i miei viaggi in India. Sono allergica o intollerante a un sacco di cose e stare male in viaggio non è la fine del mondo… soprattutto quando sei davvero dall’altra parte del Pianeta. Ecco perché cerco sempre di andare sul sicuro, una volta capito cosa può rischiare di farmi stare male… Faccio questa parentesi drammatica solo per introdurre il mio rapporto con il naan. È, appunto, un pane cotto nel forno tandoori, ma si può fare anche in padella. Mi piace fatto in qualsiasi modo, con qualsiasi condimento… e quindi oggi ho deciso di dare l’ennesima svolta culinaria al blog e di insegnarvi come farlo!

Ma non faremo solo il naan… Mettetevi comodə, si comincia!

Io uso la ricetta di Agrodolce, modificando leggermente le quantità dell’acqua, del sale e i tempi di lievitazione.

Ingredienti:

  • 400 grammi di farina (200 grammi di 00, 200 di manitoba)
  • 1 cucchiaino e 1/2 di sale
  • 1 cucchiaio di miele
  • 200 grammi di yogurt bianco (senza zucchero)
  • 40 ml di acqua tiepida + altra a occhio, sempre tiepida
  • 15 grammi di lievito di birra oppure circa mezza bustina di lievito in polvere (non quello a lievitazione istantanea!)

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Sciolgo miele e lievito nell’acqua e aspetto una decina di minuti per controllare che si formino le prime bolle (mi è capitato del lievito in bustina nuovo ma morto… e avevo impastato il pane arabo… un nervoso!)

Nella ciotola della planetaria metto le due farine setacciate (qui le vedete nella ciotola dell’impastatore del Minipimer. La planetaria era occupata dall’impasto del pandoro. Quando mi scatta la voglia di cucinare, non mi ferma nessuno! Aggiungo l’acqua in cui ho sciolto lievito e miele e inizio a impastare.

Poi aggiungo lo yogurt. Se non vi serve il barattolo grande, potete prendere anche due vasetti piccoli e aumentare l’acqua nella seconda fase. Vi assicuro che viene bene lo stesso. Aggiungo anche il sale e mescolo.

A seconda di come viene l’impasto, aggiungo l’acqua, pochissima alla volta.

L’impasto deve essere liscio, omogeneo e non appiccicoso (qui avevo finito con il pandoro e quindi ho fatto un paio di giri nella planetaria.). Tiro fuori l’impasto e lo lavoro a mano per qualche minuto, giusto per controllare e dargli più forza. E poi me lo dimentico fino all’ora di cena (o fino al raddoppio).

Una volta lievitato, formo un filoncino che divido in circa 8 pezzi, numero random perché poi dipende da quanto lo tiro… A volte, a seconda dell’umidità, l’impasto reagisce diversamente e quindi, se ottengo strisce più lunghe, le divido a metà per comodità.

 

Formo delle palline pirlando l’impasto (si dice proprio così, smettetela di ridere!)

Lascio lievitare ancora un’oretta. Coprite con la pellicola perché se no la parte superiore si secca, anche se ci mettete su uno strofinaccio!

Il naan si presta a tantissimi condimenti. Potete anche mettere l’aglio tritato nell’impasto, se vi piace, per dire. A noi piace il butter garlic naan, quindi sciolgo del burro nel micro-onde e ci spremo dentro uno spicchio d’aglio… o due! Oh! Non si sa mai! Bisogna tenere i vampiri lontani! Una volta fatto questo, sono pronta a cuocere il mio naan. Se lo volete plain, senza condimenti di nessun genere, ovviamente saltate questo passaggio.

Il condimento del naan.

Scaldo una padella larga. Deve essere bollente, altrimenti non si formeranno le bolle! Nel frattempo su un piano leggermente infarinato, con l’aiuto di un matterello stendo la prima pallina. La forma classica del naan è una goccia, perché l’impasto viene cotto direttamente sulle pareti del forno tandoori (che io non ho, che vorrei tantissimo, ma che non ho mai preso perché anche il più piccolo costa una FOLLIA!), quindi la gravità contribuisce a dargli quella forma caratteristica . In ogni caso, se lo volete rotondo, girate l’impasto di un quarto di giro a ogni passaggio, altrimenti stendete random e come viene viene, tanto è buono lo stesso.

Se lo volete senza condimento, buttatelo in padella e giratelo dopo circa un minuto (si devono formare le bolle, ma non deve bruciare). Una volta cotto da entrambi i lati, è pronto. Se invece volete provare l’ebrezza del butter garlic naan (o anche solo butter), buttate il naan in padella, con un pennello da cucina spennellate la superficie superiore e giratelo subito (si stacca, tranquillə!) e mentre cuoce la parte imburrata, spalmate anche l’altra. Farà fumo, vi avviso, quindi cappa accesa e finestra aperta… (se invece volete provare il brivido dell’autunno lomellino, tenete tutto chiuso e vedrete che nebbia!)

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Altro lato. Le vedete le bolle?

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Il vostro naan è pronto per essere servito! Con cosa? Eheheh! Io ho fatto una sorta di pollo al curry (e un po’ senza perché io sono allergica) finto tikka. E adesso vi racconto come.

Ingredienti:

  • pollo (circa 150 grammi a testa, ma è buono anche il giorno dopo, in caso vogliate farne di più)
  • yogurt bianco (300 grammi, in pratica quello che ho avanzato dall’impasto del naan)
  • spezie varie ed eventuali a vostro gradimento. C’è chi usa lo zenzero, per esempio, ma a me non fa impazzire quindi non lo metto. Se volete che sia al curry, indovinate un po’ cosa non potete non mettere? Bravə, il curry. Nel mio ho messo sale, pepe, paprika dolce, paprika affumicata e un pizzichino di noce moscata.
  • succo di mezzo lime (con l’altro mezzo potete farvi un moscow mule…)
  • aglio (la lotta contro i vampiri è una cosa seria)

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Ho messo tutto in una ciotola e ho mescolato bene. Il curry l’ho aggiunto solo in un secondo momento per via della mia allergia. In pratica ho diviso a metà il pollo, ho condito prima il mio, ho aggiunto il curry e poi ho condito quello di mio marito. Ecco perché vedrete la marinatura un po’ “sbiadita”.

Marinatura: work in progress
Già così è eccezionale!
Ok, ho una pessima mira! Non riesco mai a centrare la ciotola senza fare pasticci!

Ho messo il pollo in un contenitore e l’ho coperto con la marinatura. Ho chiuso il contenitore e ho ritirato in frigorifero, dimenticandomelo fino all’ora di cena. Più marina, meglio è. Potete prepararlo anche la sera prima.

 

Ho cambiato pirofila per evitare lo shock termico… Contenitore freddo + forno caldo = DISASTRO, perché il vetro si potrebbe spaccare. Si può ovviare al problema tirando fuori dal frigorifero prima la pirofila. Io ero in giro, quindi non avevo tempo, quindi ho optato per un cambio tattico. Oh, avevo fame!

Si può poi cuocere in forno o si può fare in padella oppure sulla piastra se volete degli spiedini… Versatilità! Questa volta, l’ho cotto in forno per poi ripassarlo in padella. Pirofila, forno a 200 gradi per una ventina di minuti, avendo però cura di cospargere di altra paprika prima di infornare. Vedrete che, trascorso il tempo in forno, si separeranno parte solida e liquida. Se volete farlo asciugare, buttate tutto in padella. Altrimenti mescolate e servite.

E buon appetito!

Avete mai mangiato il Naan? Comunque non c’è nulla da fare: ci sono libri che fanno venire fame! Ne abbiamo parlato spesso, qui sul blog… Quindi non mi dispiacerebbe, con il nuovo anno, aprire una rubrica di “cucina dai libri” o qualcosa del genere. Vi piace l’idea? Fatemi sapere!

Fatemi sapere anche se leggerete Food Obscura! Stavo guardando l’indice del libri… dei luoghi citati, ho mangiato in Inghilterra, Irlanda, Scozia, Austria, Belgio, Francia, Germania, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, Danimarca, Finlandia, Norvegia, Svezia, Italia, Cina, Hong Kong, Tibet, Cambogia, Indonesia, Laos, Malaysia, Singapore, Thailandia, Vietnam, Egitto, Kenya, Botswana, Namibia, Sudafrica, Zimbabwe, Palestina, Israele, India, Nepal, Alberta, British Columbia, California, Arizona, Nevada, Utah, Idaho, Montana, Wyoming, New York, Washington DC, Messico. Direi un discreto curriculum alimentare!

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Pubblicato da Sara Emme

Sono Sara e sono una lettrice compulsiva. Ho vissuto in Cina dal 2009 al 2017. Oltre ai libri, amo i viaggi, la fotografia, i gatti e la buona cucina. Appassionata di Harry Potter e del magico mondo creato dalla Rowling, passo la vita trascinando il mio povero marito (sant'uomo!) per i parchi a tema sparsi per il mondo.

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