Il club delle lettrici compulsive

Natsuo Kirino – Le quattro casalinghe di Tokyo

Le quattro casalinghe di Tokyo Book Cover Le quattro casalinghe di Tokyo
Natsuo Kirino
Thriller
Neri Pozza
2008
Digitale - Cartaceo
652
Lydia Origlia

La pazienza di Yaoyoi, della dolce e graziosa Yaoyoi, si è rotta oggi improvvisamente come un filo. Nell'ingresso di casa, davanti alla faccia insopportabilmente insolente di Kenji, il marito che ha dilapidato tutti i suoi risparmi, Yaoyoi si è tolta la cinghia dei pantaloni e l'ha stretta intorno al collo del disgraziato. Kenji ha tentato di afferrare la cintura, ma non ne ha avuto il tempo. La cinghia gli è penetrata subito nella carne. È stato buffo vedere come il collo di Kenji si sia piegato all'indietro e le mani abbiano cominciato ad annaspare disperatamente nell'aria. Sì, buffo, veramente buffo, poiché un uomo così, un infelice che beve e gioca, non si cura dei figli, è attratto da donne impossibili e picchia la moglie, non meritava certo di vivere! Le gambe abbandonate storte sul pavimento di cemento dell'ingresso, accasciato sulla soglia, la testa tutta girata, Kenji, a un certo punto, non si è mosso più. Yaoyoi gli ha messo allora una mano sul collo per sentire le pulsazioni. Niente. Sul davanti dei pantaloni ha visto una macchia bagnata. E ha riso, stupefatta della forza furiosa, della crudeltà di cui era stata capace. Ha riso anche quando Masako e Yoshie, le fedeli amiche, l'hanno aiutata trasportando il cadavere a casa di Masako, tagliandolo a pezzetti e gettando poi i resti in vari bidoni d'immondizia.

Poco fa avete potuto leggere la recensione di Alice di Le quattro casalinghe di Tokyo, un libro di Natsuo Kirino pubblicato in Italia da Neri Pozza. Ora tocca a me parlarvene… e la mia opinione è ben diversa da quella della mia compagna d’avventura!

Qualche giorno fa vi ho parlato della mia partecipazione a millemila challenge. Per più di una di queste ho letto Le quattro casalinghe di Tokyo. In realtà la scelta di questa lettura è stata obbligata dal fatto che è stata selezionata dalle amministratrici di una delle tante challenge a cui partecipo, e allora, perché non usarla anche per le altre?

Devo essere sincera, quando l’hanno assegnata ero piuttosto perplessa. Non è che mi ispirasse molto, è un romanzo lunghissimo, e mi sembrava anche piuttosto pesante. Pensavo di avere a che fare con un romanzo stile Memorie di una geisha che peraltro è uno dei romanzi più belli che abbia mai letto in vita mia (non lo avete ancora letto? fatelo assolutamente!), ma temevo non sarebbe stato all’altezza. 

Invece mi sono accorta di avere tra le mani un romanzo di tutt’altra specie! 

Le protagoniste sono quattro donne, le casalinghe appunto, che dividono la loro vita tra casa e famiglia e il lavoro notturno part-time presso un’industria alimentare. Le quattro conducono una vita monotona, sempre uguale, piena di tristezza e incomprensioni. Ed è durante queste lunghe ore notturne, faticose e interminabili, che si rafforza il loro rapporto, diventando quasi un’amicizia. 

Masako è la più sveglia tra le quattro. Ha un marito, con cui non ha più nessun tipo di dialogo, e un figlio che vive alla giornata, che non frequenta più la scuola e che non ha né desideri né aspettative. 

Kuniko è la più frivola tra le quattro, non si piace e fa di tutto per rendersi appariscente acquistando bei vestiti e accessori che però non può permettersi. Anche lei ha un rapporto pessimo con il marito, di cui non sopporta più nemmeno la presenza.

Yoshie è la più anziana del gruppo. Rimasta vedova qualche anno prima, deve prendersi cura dell’anziana suocera disabile e di una figlia che si vergogna di lei e della sua famiglia e che spende tutto quello che la mamma faticosamente guadagna per essere pari alle sue ricche amiche liceali. 

Infine c’è Yayoi, la più giovane e bella, quella protetta da tutti, perché la più indifesa. Ha un marito dedito al bere e al gioco d’azzardo che dilapida tutti i loro risparmi nonostante abbiano due bimbi piccoli. Ed è lei che si ribella e, presa da un raptus di rabbia, uccide il marito. 

E da qui parte la storia, fatta di complicità fra le quattro donne, dovuta però più a opportunismo che a vero affetto. 

Natsuo Kirino scrive un romanzo davvero crudo e duro da leggere, fatto di sangue e cattiveria, dove a muovere i protagonisti sono solo il denaro e il potere. L’omicidio del marito di Yayoi, ma potrebbe essere il marito di qualunque delle altre due (una è vedova), le fa cadere in un vortice di ricatti, personaggi pericolosi, come Satake, un uomo violento che ha il comando dell’ambiente del gioco e della prostituzione e che si è macchiato di un delitto crudele e sadico.

Ci troviamo in un Giappone che è ben diverso dall’immaginario collettivo, ovvero quello  fatto di bei paesaggi, pulito, ordinato, dove Tokyo, la capitale, è immaginata piena di luci e colori, e ricchezza e uomini d’affari. Qui la realtà che ci viene mostrata da Natsuo Kirino è ben diversa. C’è povertà, c’è difficoltà ad arrivare a fine mese, c’è un lavoro fatto di fatica e di pasti precotti, di poca empatia, dove c’è chi comanda e chi china la testa e subisce. 

E tutto ciò è trasportato sulle pagine con uno stile sobrio, essenziale, dove nulla è lasciato all’immaginazione, dove tutto è descritto accuratamente, persino gli scenari più cupi e più macabri.

Le quattro casalinghe di Tokyo è un romanzo difficile da leggere e da digerire, un noir in piena regola, che lascia il lettore attonito e pensieroso, che fa risaltare il lato peggiore dell’umanità, quello gretto e becero dedito solo al piacere, al potere e al denaro.

Capisco da me che non è un romanzo per tutti, non è di facile lettura, è a volte raccapricciante, a volte non realistico del tutto, ma se vi accosterete alla pagine scritte magistralmente da Natsuo Kirino e vi lascerete trasportare dalle sue parole troverete un romanzo che davvero merita, che lascia tanto nel nostro animo e che comunque porterà a riflettere.

Avete letto Le quattro casalinghe di Tokyo? vi aspetto per commentarlo!

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