Il club delle lettrici compulsive

Per sempre nel tuo cuore – B. Celeste

Per sempre nel tuo cuore Book Cover Per sempre nel tuo cuore
B. Celeste
Narrativa
Newton Compton Editori
2023
Digitale - Cartaceo
382
Fornito dalla casa editrice
Marianna Zilio

Emery Matterson non è un’adolescente come tutte le altre. Da quando ha perso la sorella gemella per colpa di una malattia, è come se il suo cuore fosse spezzato a metà. Lo stesso dolore ha devastato l’animo dei suoi genitori e distrutto la famiglia. Il padre se n’è andato, e per dieci anni Emery si è tenuta lontana da lui, fino a quando non ha scoperto di avere la stessa malattia di sua sorella. Nel tentativo di proteggere la madre, sceglie di trasferirsi nella casa della nuova famiglia di suo padre. Emery è decisa a rimanere chiusa in sé stessa, sola con i suoi amati libri. Ma non ha fatto i conti con Kaiden Monroe. Per la prima volta, stando vicina a quel ragazzo, riesce a sentirsi normale. Continuamente punzecchiata, messa alla prova, desiderata, protetta... amata. Insomma, viva. Emery ha imparato che tutte le cose belle finiscono. Ma gli occhi profondi di Kaiden potrebbero convincerla che è arrivato il momento di dare ancora un’occasione alla vita e lasciarsi sorprendere.

Oggi parliamo di Per sempre nel tuo cuore di B. Celeste, pubblicato da Newton Compton Editori.

In me deve esserci una vena di sano masochismo, perché sono attirata letalmente dai romanzi in cui si parla di malattie, sofferenze, dolore. Ne ho letti tanti in passato e ogni volta ho sofferto con i protagonisti, mi sono commossa, ho pianto come una fontana e ho gridato all’ingiustizia per il crudele destino che era riservato ai protagonisti.

E la lettura di questo romanzo non è stata da meno.

Protagonista è Emery, una ragazza affetta da una malattia autoimmune, cronica, degenerativa e senza cure e in più invisibile, nel senso che i sintomi non sono così palesi se non quando ormai è troppo tardi, il lupus eritematoso. Non vi nego che sono andata a fare una ricerchina su Google per capire di che si trattasse. Ne avevo sentito parlare, ne era affetta una mia compagna di scuola delle elementari, ma non sapevo esattamente come si manifestasse e quale fosse il destino di chi ne è affetto. L’autrice ne ha fatto una descrizione molto accurata, attraverso i sintomi di cui Emery soffre.

La malattia cronica lascia poco spazio alla tranquillità. Avere dei giorni “buoni” non significa che il dolore sia sparito, ma solo che non è così evidente, come un arto mezzo addormentato che comunque continua a funzionare. I giorni in cui ho energia possono finire di punto in bianco senza nessuna ragione, se non per i capricci del destino.

[…] 

Il problema delle malattie croniche è che non sai mai come ti sentirai quando ti svegli al mattino. Devi prepararti a una nuova battaglia, perché i giorni buoni non significano che non senti dolore. Significa solo che lo puoi tollerare meglio.

La ragazza ha una gemella che è morta a causa della stessa malattia; sa già quale sarà il suo destino e cerca però di vivere la vita nel modo più completo possibile. Lungo il suo cammino incontra Kaiden, una sorta di fratellastro, figlio della moglie del padre di Emery e tra i due si instaurerà un rapporto molto particolare.

Emery è una ragazza dolcissima, che combatte tenacemente la sua malattia, che ama profondamente la mamma e la nonna. Per questo (leggendo il libro capirete perché prende questa decisione) decide di andare a vivere con il padre, con cui non ha rapporti da tempo e che giudica assente e freddo.

Durante il soggiorno a casa del padre si renderà conto che non tutto è come le è sembrato dal di fuori.

Kaiden è il secondo personaggio protagonista del romanzo. Fa il bullo, cerca in tutti i modi di proteggere Emery senza darlo a vedere e per questo viene più volte frainteso nei suoi atteggiamenti.

Non possiamo cambiare ciò che è stato detto o fatto. Se passiamo tutto il tempo sugli aspetti negativi, resteremmo arrabbiati per il resto della nostra vita.

Devo essere sincera. Sono sicura che questo ragazzo intrigherà più di una persona proprio per il suo atteggiamento da bello e impossibile, da irraggiungibile e misterioso, da prepotente. Ma proprio per questo a me non è piaciuto affatto. Ovvio, io non sono una ragazza, sono una mamma che direbbe alla figlia di scappare a gambe levate da una persona simile. Ma è anche vero che questo mio (pre)giudizio è legato alla prima impressione che, credo volutamente, l’autrice abbia voluto dare del ragazzo. In effetti nel corso del romanzo, man mano che lo conosciamo meglio, scopriamo tante cose che portano Kaiden a comportarsi in quel modo, anche se è davvero troppo! Non dico altro perché anticiperei tanto, e non voglio, ma spero sarete d’accordo con me dopo la lettura.

La malattia, che è il tema principale del romanzo, viene trattata con molta trasparenza, descrivendo i sintomi in maniera precisa e senza nascondere nulla, cosa molto apprezzata da me. Infatti, ha reso il romanzo, che poteva essere un romance stucchevole e mieloso (passatemi questo giudizio, ma davvero in alcuni momenti è stato trooooppo sdolcinato) interessante. Al contrario, poteva essere troppo pietistico, invece è risultato sufficientemente lieve.

Il romanzo in generale è stato davvero gradevole, a parte il nervoso che a tratti mi ha fatto venire Kaiden, ma una piccolissima nota devo farla sul linguaggio che in certi momenti mi ha un po’ infastidito. In alcune scene, diciamo piccantine ma comunque romantiche, il racconto è stato infarcito da parole volgari che, secondo me, hanno un po’ rovinato la dolcezza del momento narrato. Ovviamente questo è un mio parere personale, ma sinceramente se durante uno di questi momenti (capisci a me) il mio lui se ne uscisse con certe frasi, beh, mi farebbe passare la fantasia all’istante!

Tutto sommato, però, Per sempre nel tuo cuore è davvero gradevole, si legge in fretta, anche da chi, come me, non ha come genere preferito il romance. Ci sono tanti temi trattati, forse un po’ troppo velocemente, ma che comunque attirano l’attenzione del lettore e lo fanno riflettere, non solo la malattia di Emery, ma anche i disturbi alimentari, il bullismo, l’esclusione.

Leggendo poi le note dell’autrice, ho scoperto che anche lei è affetta dalla stessa malattia di Emery, anche se in forma più lieve, e la cosa ha reso ancora più interessante il romanzo perché l’autrice ne ha parlato con cognizione di causa.

Quando hai una patologia cronica, per gran parte della tua vita la tua parola è messa in dubbio dagli altri. Non tutte le malattie si possono vedere. Anzi spesso non si vedono. Ecco perché le malattie invisibili possono essere così letali: perché nessuno sa che ci sono finché non è troppo tardi.

Una sola domanda che mi è sorta spontanea dall’inizio. Ma perché il titolo italiano è Per sempre nel tuo cuore mentre il titolo originale è Underneath the Sycamore Tree? Non era molto meglio lasciare la traduzione letterale, che, leggendo il romanzo, avrebbe avuto molto più senso?

Ve lo consiglio? Io direi proprio di sì. Si tratta di un romanzo che cattura l’attenzione del lettore e fa anche riflettere, nonostante il linguaggio leggero e accattivante, che lo rende idoneo a tutti i tipi di lettori, dai più giovani ai più grandi.

E voi? Avete letto Per sempre nel tuo cuore? Fatecelo sapere nei commenti!

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NdA: il libro mi è stato fornito perché potessi recensirlo. Questo non ha influito sulla mia opinione finale.
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