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Safari in Africa! – Blog Tour Lily e il bosco da difendere – A. Conway

Safari in Africa è la tappa che ho scelto per partecipare al blog tour di Lily e il bosco da difendere, un libro di Anne-Marie Conway pubblicato in Italia da Garzanti. Prima di cominciare vi lascio il banner dell’evento in modo che possiate recuperare le tappe delle altre bravissime blogger che vi hanno preso parte e farvi così un’idea più completa del libro.

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Il libro.

Lily e il bosco da difendere – Anne-Marie Conway

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Non si è mai troppo piccoli per cambiare il mondo.

«Un libro che invita i ragazzi a non farsi fermare dalla paura» – The Bookseller

«Un’autrice da scoprire» – The Guardian

Non c’è nulla che Lily ami più di sfogliare libri sulla natura e imparare mille curiosità sugli animali. Ha solo dieci anni, ma è decisa a fare del suo meglio per rendere il mondo più pulito e sostenibile. Peccato che la stessa determinazione le manchi sui banchi di scuola, dove preferisce lasciare ad altri le luci della ribalta e rimanere seduta in silenzio. Perché, per lei, parlare in pubblico è una vera e propria tortura! Eppure, quando il professor Daley assegna alla classe una ricerca sul cambiamento climatico, Lily rimpiange di non avere il coraggio di andare alla lavagna davanti a tutti, perché crede che quella presentazione sia più importante della sua paura. Scoraggiata, raggiunge suo papà, che lavora come guardacaccia in Scozia. Lì, immersa nei boschi di betulle, osserva e filma una famiglia di barbagianni, una specie in via d’estinzione. Sarebbe facile rimanere da sola in compagnia dei suoi animali preferiti. Ma non è così che può cambiare il mondo: bisogna che le persone prendano coscienza di quello che stanno facendo al pianeta. Per questo Lily deve superare le sue paure, per dare voce a chi non conosce il linguaggio degli uomini.
Anne-Marie Conway ha scritto un esordio che rimarrà nel cuore di tutti i giovani della generazione di Greta Thunberg. Una protagonista straordinaria in cui i lettori si riconosceranno, una ragazza che supera la propria timidezza per lottare per ciò in cui crede: la salvaguardia e la tutela degli animali. Perché non si è mai troppo piccoli per cambiare il mondo, un passo alla volta.

Ho scelto di parlare di safari per vari motivi: intanto, sapete quanto sia appassionata di fotografia. Mi è già capitato di parlarne in occasione di altri eventi, anche se mi ero concentrata sulla fotografia notturna (qui). La fotografia naturalistica è un’altra mia passione perché quando sali in auto non sai mai cosa “porterai a casa” a fine giornata. È emozionante cercare la foto giusta, ma è ancora più emozionante riuscire a vedere gli animali nel proprio habitat naturale. Che va preservato. Ecco anche perché pago volentieri i biglietti di ingresso alle grandi riserve naturalistiche: sono tutti soldi che servono per aiutare la conservazione delle specie, servono a pagare i ranger che controllano e vigilano. 

Ho fatto il primo safari in Kenya, nel 2013. Era fine agosto, era tempo di cuccioli. Purtroppo non avevo l’attrezzatura di cui dispongo oggi, quindi le foto sono un po’ quel che sono, ma pazienza. Mi sono divertita ed emozionata tantissimo!

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Tempo di cuccioli all’Amboseli National Park in Kenya. Peccato per la macchina fotografica non all’altezza della situazione…

Il parco in cui sono stata più spesso (e in cui conto di tornare quest’anno) è il Kruger, in Sudafrica.

Prima di rimbambirvi con le foto delle vacanze (ehhhh), vi do qualche consiglio pratico. Bene o male, le regole di comportamento sono uguali in tutti gli Stati che consentono di fare safari in self-drive.

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All’ingresso vi daranno una mappa e una cartina stradale: tenete tutto a portata di mano. ©one-million-places

In Sudafrica, ma non solo, potete guidare voi. La patente italiana è valida, quindi potete noleggiare un’auto e fare un safari senza guida. Se però siete alla prima esperienza, vi consiglio di fare almeno un game drive (si chiama così) con una guida locale perché conoscono le abitudini degli animali e i territori di caccia.
Tenete conto che si guida sul lato sinistro della strada, come in UK, per intenderci. Non è difficile, ma ci vuole un po’ di occhio, soprattutto all’inizio.

Ricordatevi che siete responsabili di ciò che fate all’interno dei parchi, quindi andate piano e tenetevi a distanza di sicurezza dagli animali. Siete voi a essere a casa loro e farsi attaccare da un elefante non è una cosa salutare.

Una volta entrati, ricordatevi che non si scende dalla macchina. Mai. Non è uno zoo safari e ci sono un sacco di animai per i quali siete cibo. Anche farsi mangiare da un leone non è una cosa salutare. Specifico perché non si sa mai.

Non devo dirvi di non gettare nulla dal finestrino, vero? Questo non va fatto in nessun luogo del mondo, non solo nei parchi naturali.

I cellulari in linea di massima non prendono. Ci sono i ripetitori solo nei campi che sono posti a circa 30 minuti l’uno dall’altro sulle strade principali del parco. Sono recintati e sono gli unici luoghi in cui è sicuro scendere dalla macchina.

Attenzione agli orari, però. I campi, così come i cancelli del parco, aprono all’alba e chiudono al tramonto. Farsi trovare in giro fuori orario equivale a una multa come minimo, se non peggio, tralasciando la sicurezza. Eh sì, perché i grandi carnivori cacciano di notte.

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Ho cercato per anni di fare la foto del leopardo sul ramo… Quando ci sono riuscita mi sono commossa!

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Per farvi capire la difficoltà dello scatto (e anche perché non si scende mai dalla macchina…): riuscite a vederlo?

E qui viene, finalmente, la parte divertente.

Fare un safari non è una vacanza riposante. Se il cancello apre alle 4,30 del mattino, vi conviene essere in fila già dalle 4, soprattutto in alta stagione e soprattutto se state entrando da uno dei cancelli più trafficati (Crocodile Bridge, per farvi un esempio). Mio marito, che notoriamente ha la pazienza di un santo, mi sopporta nonostante la follia, perché se devo essere in fila alle 4 del mattino, alle 3 sono già sveglia e, in linea di massima, sto controllando ossessivamente mappe, app di avvistamento e attrezzatura. No, non mi ha ancora data in pasto a un leone… per ora.

Cose utili da sapere:

  • I carnivori cacciano prevalentemente di notte. In alcuni luoghi è possibile fare game drive notturni RIGOROSAMENTE organizzati con guida e ranger armato a bordo. Sono cari, ma potrebbe valerne la pena. Al momento non abbiamo ancora provato, ma in caso aggiornerò l’articolo.
  • È più facile vedere i grandi felini all’alba e al tramonto (ecco perché ci si deve alzare a orari scellerati)
  • Disattivate la geolocalizzazione quando scattate. I bracconieri sono sempre in agguato e riescono a ricavare la zona in cui si muovono alcuni animali dai metadati delle foto postate in rete. Ecco perché non pubblico mai le foto dei rinoceronti bianchi. Li ho visti, sono bellissimi, ma conservo le foto gelosamente perché sono a serissimo rischio estinzione. Sulle app che si usano per gli avvistamenti non è possibile, per esempio, segnalarne la presenza.
  • Portatevi un cuscino o qualcosa di morbido e di forma adattabile per appoggiare la macchina fotografica. Ci sono parchi in cui ci sono pozze d’acqua artificiali in cui si possono fare appostamenti anche di ore. Meglio essere comodi così da non fare rumore, ma al contempo avere la macchina fotografica pronta a scattare. Con un cuscino appoggiato al buco (non mi viene un altro termine, giuro!) del finestrino abbassato potete risolvere un sacco di problemi.
  • Tenete a portata di mano l’attrezzatura, ma ricordatevi che tante strade sono sterrate e la macchina non è un sottomarino a tenuta stagna. La polvere entra e si infila ovunque, quindi proteggete le lenti degli obiettivi. Vendono dei teli di nylon apposta perché il tappo da solo potrebbe non bastare.
  • Occhio alla benzina! Nei campi ci sono i distributori, ma cercate di non arrivare mai alla riserva. Non si sa mai!
  • Portatevi da bere e da mangiare, ma occhio alle scimmie!
  • Non si dà da mangiare agli animali. Mai.
  • Se siete al Delta dell’Okavango, valutate di prendere un aereo da turismo per vederlo dall’alto! Vale la pena!
  • Ricordatevi, e non mi stancherò mai di dirvelo, che una bella foto non vale la vostra vita, quindi PRUDENZA sempre. Non rischiate inutilmente. È una vacanza, non deve finire in tragedia per una leggerezza!

E adesso un po’ di foto dai vari safari in Africa.

Un’ora di appostamento all’Etosha National Park (Namibia) per questa fotografia
Ho avuto il periodo “Animali che bevono”… Avete mai visto bere una giraffa?
Elefanti al Chobe National Park, in Botswana
Uno sciacallo in relax… o forse seccato, vista l’espressione!
Ghepardi al Kruger
Una bellissima antilope al Kruger
Una iena al Kruger
Una leonessa in relax. Accanto a lei si vedono le altre componenti del branco
Primissimo piano di un leone al Kruger

Leggerete Lily e il bosco da difendere? Avete mai fatto un safari fotografico?

E con questo tramonto infuocato sul Chobe, vi saluto e vi do appuntamento al prossimo articolo.

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Pubblicato da Sara Emme

Sono Sara e sono una lettrice compulsiva. Ho vissuto in Cina dal 2009 al 2017. Oltre ai libri, amo i viaggi, la fotografia, i gatti e la buona cucina. Appassionata di Harry Potter e del magico mondo creato dalla Rowling, passo la vita trascinando il mio povero marito (sant'uomo!) per i parchi a tema sparsi per il mondo.

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