Il club delle lettrici compulsive

Sovrani delle Tenebre – Tanith Lee

Sovrani delle Tenebre Book Cover Sovrani delle Tenebre
Ciclo della Terra Piatta
Tanith Lee
Fantasy
Mondadori
2021
Digitale - Cartaceo
804
Fornito dalla Casa Editrice
R. Rambelli - C. Salvatori

Immaginazione, stile, erotismo tra personaggi divini, demoniaci o semplici mortali: una Mille e una notte epica e fiabesca, capolavoro del fantasy d'avanguardia di fine Novecento.

In dialogo con i capisaldi della letteratura fantastica di tutti i tempi, il  Ciclo della Terra Piatta (di cui la trilogia qui presentata costituisce l'inizio) ripropone la narrazione di vicende non scontate, ispirate a una sintesi tra modelli prestigiosi quali le leggende della tradizione romantica e le novelle orientali nello stile delle Mille e una notte. Le "storie concentriche" della Lee, con i loro vari protagonisti – divini o demoniaci, mortali o immortali – trasferiscono fin dai loro esordi lettrici e lettori nel regno dell'epos e delle fiabe, in cui l'amore implica insospettate crudeltà e la discesa nel regno dei morti può anche ammettere il ritorno tra i vivi.

Oggi partecipiamo al review party di Sovrani delle Tenebre, un libro di Tanith Lee, pubblicato in Italia da Oscar Vault. Prima di cominciare, vi lascio il banner in modo che possiate recuperare le recensioni delle altre bravissime blogger che vi hanno preso parte e farvi così un’idea più completa del libro.

SOVRANI DELLE TENEBRE

La recensione di Sovrani delle Tenebre è forse una delle più difficili che mi sia mai trovata a scrivere! La saga è davvero complessa, inizialmente ostica, per poi schiudersi e aprirsi su un mondo fantastico come non ne ho mai letti prima.

Il ciclo è composto da più libri, Il Sovrano della Notte, Il Sovrano della Morte e Il Sovrano del Miraggio. Ogni libro è composto a sua volta da più parti, e tanti capitoli. Come vedete, già si può capire come sia complessa la struttura narrativa della saga.

Protagonista del primo libro, Il Sovrano della Notte, è Il principe dei demoni Azhrarn, che governa su Druhim Vanashta, la “capitale” degli inferi, città meravigliosa e solenne. Azhram governa il destino degli uomini e della Terra, su cui tutto può, e che per lui altro non sono che semplici giocattoli con cui divertirsi. Infatti, per suo trastullo incanta e soggioga, con crudeltà e spesso animi gentili e innocenti diventano, a causa delle torture e delle sevizie a cui vengono sottoposti per il divertimento di Azrham, esseri spietati, desiderosi solo di vendetta.

Ma gli inferi sono abitati anche da altre specie di demoni, tutti al servizio di Azhram. I Vazdru, gli Eshva che sono al servizio dei Vazdru, e i Drin, artigiani bravissimi, ma orribili d’aspetto, che creano tesori e gioielli meravigliosi per i loro padroni. 

Continuate a capire quanto sia complessa l’ambientazione del ciclo? E siamo solo al primo libro.

Il secondo libro è, invece, dedicato al sovrano della morte, Ulhume, misterioso e malinconico. Nel libro dedicato al signore della morte, questa figura compare raramente ma governa la sorte dei protagonisti. Anche in questo secondo libro compaiono demoni che incantano e streghe e stregoni che maledicono e le cui maledizioni cambieranno le sorti dei protagonisti.

Infine nel terzo libro compare Chuz il folle, nemico assoluto di Azhrarn.

Ma non voglio dilungarmi troppo sulle vicende narrate nei tre libri del ciclo, se volete li leggerete.

Vi voglio invece parlare delle mie impressioni.
Iniziamo dallo stile narrativo. Appena ho iniziato la lettura sono rimasta basita. L’autrice usa un linguaggio che non mi era mai capitato di incontrare in nessun libro fantasy, fantascienza o quant’altro avessi mai letto. Il linguaggio utilizzato è molto simile a quello fiabesco, per intenderci tipo Mille e una notte (a cui lo hanno paragonato per la struttura e per uno dei temi). 

Inizialmente, quindi, non lo avevo apprezzato, a dir il vero mi stava annoiando parecchio…ma già dopo qualche pagina ho cominciato a immergermi nella lettura, quasi come se l’autrice, con il suo modo di narrare, avesse fatto una malia che mi ha portato a non potermi distaccare dalle sue pagine. Inutile dire che, come immaginerete, al termine della lettura ne sia uscita affascinata e completamente presa da  (mi sono informata e Talith Lee è una delle più grandi scrittrici di fantasy e fantascienza).

I temi in Sovrani delle Tenebre sono molteplici, i racconti sono imperniati soprattutto sul potere dei demoni sull’uomo, visto come oggetto dei loro giochi, ma per cui sono pronti a intervenire al primo accenno di pericolo. Le tematiche riguardano soprattutto la sfera del sesso, del viaggio, la trasformazione e la crescita dei personaggi che non sempre è positiva, ma spesso porta i protagonisti, come già accennato sopra, a diventare crudeli e negativi, assetati di sangue e vendetta.

L’ambientazione naturalmente è fantastica, sia negli inferi che sulla terra, mentre il mare è un mondo a sé, su cui il signore della notte non ha potere. La terra è immaginata piatta che galleggia sul mare. Il mondo narrato è fiabesco, complice anche lo stile narrativo, sembra di essere immersi in una favola cruda, dura e crudele. 

Sono stata letteralmente conquistata da questo ciclo, lunghissimo, ma che non annoia mai! il  libro che però più mi ha incantato è stato il secondo, Il Signore della Morte, in cui Ulhume è un demone, certo, è colui che da la morte alle genti, che muove il destino dei popoli, ma ha in sé un che di malinconico e delicato, come se volesse discostarsi dal suo essere, ma senza poterlo fare e quindi soffre perché non sente di essere così malvagio.

Io vi consiglio di leggere quest’opera. Certo, Sovrano delle Tenebre è particolare, è strano, può non piacere proprio per il suo stile (che invece mi ha conquistata). Ma se riuscirete ad apprezzarlo vedrete che si tratta di un’opera eccezionale!

Avete letto Sovrani delle Tenebre? Vi aspetto per commentarlo!

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NdA: il libro mi è stato fornito perché potessi recensirlo. Questo non ha influito sulla mia opinione finale.

 

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