Sushi sotto la Mole
Commissario Giorgio Paludi #2
Giallo
Frilli
2010
Digitale - Cartaceo
288
Due morti e mezzo per il commissario Paludi. Un uomo e una donna, lui trent'anni, lei forse venti. Un sottoscala di un palazzo di uffici e studi notarili del centro. Una casa di ringhiera, un'impresa di onoranze funebri. Un uomo senza fissa dimora. Un ristorante etnico, una Ford Capri blu seconda serie, un duomo di gomma e una gita nelle Langhe. Un nuovo caso per il commissario genovese, torinese d'adozione. Dal centro alla Mandria, dal Valentino a Regio Parco, da Vanchiglia a San Salvario. Una Torino nera e autunnale.
Oggi Alice ci parla di Sushi sotto la Mole, un romanzo di Fabio Beccacini pubblicato Fratelli Frilli Editori nel 2010.
Ho ricevuto questo libro in dono e non potevo lasciarlo abbandonato sulla mensola della libreria senza dargli una possibilità, nonostante sia lontano dai miei gusti narrativi e fosse ambientato in una città, Torino, che conosco molto bene.
Il protagonista è il commissario Giorgio Paludi, “44 anni il giorno dei Santi”, che attraverso dei magistrali flash-back e flash-forward ci racconta una Torino seriosa e fredda, come può apparire a un forestiero non appena ne varca “la soglia”.
Di ritorno da una rara vacanza, separato dalla moglie e quasi impossibilitato nel vedere il figlio, con una fidanzata stantia con cui le cose non decollano, si ritrova sommerso da mille pensieri quasi dovesse tirare le fila della sua esistenza.
Ad attenderlo alla sua discesa dall’aereo, però, troverà un misterioso caso, un duplice omicidio, da risolvere che, a un primo sguardo, sembrerebbe collegato a un traffico illegale di sushi ricavato da pesci giapponesi velenosi.
Accanto al primo filone narrativo si concateneranno la storia di Miriam, madre single con una figlia piccola che deve decidere se portare avanti una seconda inaspettata gravidanza, quella dell’ex poliziotto V. innamorato di una prostituta, di un’agenzia di pompe funebri al cui timone troviamo un uomo decisamente paranoico e di un ragazzo morto qualche anno prima, di cui si sono perse le carte del decesso.
Possiamo definire intricata la trama di Sushi sotto la Mole sebbene risulti molto lineare nella sua comprensione, ricca di elementi psicologici che ogni personaggio porta alla luce e che, nell’insieme, ci danno un quadro di una società corale proprio come lo è un piccolo quartiere di città o la “popolazione” di un condominio in pieno centro. Ognuno rinchiuso tra le sue quattro mura domestiche, lentamente esce dal guscio per affacciarsi nel mondo e, parallelamente, il nostro commissario Paludi risolve gli enigmi del delitto.
La particolarità di questo romanzo risiede soprattutto nella linea temporale che ci si srotola dinnanzi, un susseguirsi di salti nel passato e nel futuro che solo alla fine acquistano un senso. Solo alla fine, infatti, avremo ben chiaro il giusto ordine dei fatti e ci domanderemo se gli eventi passati si siano davvero risolti o meno nel presente, o nel futuro.
Il futuro è la vera chiave di lettura, perché solo guardando il cast al completo con gli occhi del “poi” capiremo che ogni personaggio smarrito ha poi trovato una sua vita, che sia giusta o meno non è dato saperlo, ma a modo suo è andato avanti ed è pronto a scrivere un nuovo capitolo della propria esistenza.
Ero partita scettica, svogliata di partire all’avventura immergendomi in un romanzo noir che a pelle proprio non mi attirava e devo dire avrei perso un’occasione per vedere con occhi nuovi una città che conosco e per affezionarmi, seppur solo in parte, al protagonista. Un eroe atipico, burbero e confuso, che risulta infine simpatico e molto più umano di molti personaggi simili.
Avete letto Sushi sotto la Mole? Vi aspetto per commentarlo!
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