Il club delle lettrici compulsive

The woman in me – Britney Spears

The woman in me Book Cover The woman in me
Britney Spears
Biografia
Longanesi
2023
Digitale - Cartaceo
288
Acquisto personale
Paolo Lucca, Giuseppe Maugeri

The Woman in Me è un racconto coraggioso che arriva dritto al cuore, una storia che parla di libertà, fama, maternità, sopravvivenza, fede e speranza.
A giugno del 2021 il mondo intero è rimasto ad ascoltare col fiato sospeso Britney Spears parlare in tribunale. L’impatto di quel gesto – condividere la sua voce, la sua verità – è stato impossibile da negare e ha cambiato il corso della vita di Britney, e di innumerevoli altri. The Woman in Me racconta per la prima volta quell’incredibile viaggio e la forza interiore di una delle più grandi artiste della storia del pop.
Scritto con eccezionale candore e ironia, il dirompente memoir di Britney Spears illumina di una nuova luce il potere infinito della musica e dell’amore, regalandoci il ritratto di una donna finalmente libera di raccontare la propria storia. Alle sue condizioni.

Ho letto The woman in me, l’attesissimo libro di Britney Spears pubblicato in Italia da Longanesi.

Se, come me, siete figliə degli anni ‘80, siete cresciutə con Britney che canta Ops! I Did It Again oppure …Baby one more Time. Come me, avrete assistito all’ascesa prima e al declino dopo di questa superstar internazionale che sembrava avere tutto.

La realtà, però, è ben diversa… Britney da pochissimo è uscita da quella che viene chiamata in inglese conservatorship, una tutela legale che avrebbe dovuto essere solo temporanea.

Ma come ci siamo arrivati? Britney, nel suo libro di memorie, la prende alla larga e parte dai suoi nonni. Racconta con una leggerezza disarmante che, però, nella mia mente l’ha sempre caratterizzata, dei drammi della famiglia Spears, che hanno portato suo padre Jamie all’alcolismo e, come tristemente sappiamo, non solo.

Britney analizza con una chiarezza e una precisione chirurgica gli eventi che l’hanno portata in questa prigione legalizzata della quale nessuno, al di fuori della famiglia ovviamente, ha capito la portata finché Britney non è stata ascoltata in tribunale nel 2021.

Fermiamoci un attimo e facciamo una cosa.

Recensione di The woman in me: è scritto bene, nonostante il tono a volte infantile (ma ci sta), scorrevole, si legge in un attimo e Britney sgancia delle bombe mica male. Del resto, sono tutte cose vere che le sono capitate, e chi sperava restasse tutto un segreto ha sperato male (Cof! Cof! Justin Timberlake! Cof! Cof!).

Bon, la recensione di The woman in me finisce qui. Adesso inizia il pippone con tanto di video, considerazioni, riassuntoni, ecc.


Se avete seguito la vicenda giudiziaria che l’ha vista protagonista un paio di anni fa, saprete che Britney ha lottato con le unghie e con i denti per mantenere la sanità mentale e per ritrovare la sua indipendenza, non solo economica. Eh sì, la conservatorship le impediva di prendere decisioni di qualsiasi genere per se stessa, dagli abiti da indossare al taglio di capelli, alla libertà di poter uscire con delle amiche o anche solo di restare con i suoi figli.

In realtà, la storia di Britney è una storia triste, degna forse di un film dell’orrore, perché proprio le persone che avrebbero dovuto proteggerla e amarla l’hanno soltanto sfruttata e imprigionata in una gabbia fatta di procedure sanitarie attuate contro la sua volontà e una mole di lavoro sfibrante, sotto costante minaccia. Sì, parlo proprio di minaccia: da non poter vedere i figli fino al rapimento dei suoi adorati cani.

Nel libro, Britney non arriva subito alla conservatorship, ma racconta, quasi come se questi episodi riguardassero la vita di qualcun’altra, tutto ciò che ha segnato la sua vita da quando è entrata a far parte del Micky Mouse Club a quando si è fidanzata con Justin Timberlake.

Ed è proprio la parte sul rapporto con Timberlake ad aver scatenato i fan online. Justin e Britney erano la royal couple della musica di fine anni ’90. Lui, famosissimo grazie agli NSYNC, lei carina, dal viso pulito ma con una carica esplosiva sul palco. Ammirati e seguitissimi in tutto il mondo, sembravano dover durare per sempre, regalando ai fan una storia d’amore degna di un film.

Tutto questo teatrino era tenuto in piedi grazie ai tabloid che fomentavano una narrazione distorta in cui una celebrità veniva incasellata in un determinato ruolo ed era quasi impossibile uscirne se non a caro prezzo.

Sapete che seguo su YouTube Alice con la sua L’ora del tè, ve lo avevo accennato qui. Ecco, lei ha pubblicato diversi video in cui analizza il ruolo dei paparazzi nelle varie ascese e nei clamorosi declini della star nel 2000 e dintorni. Ve ne linko qualcuno in fondo all’articolo, può aiutarvi a capire meglio il fenomeno perché, anche se lo avete vissuto in prima persona, non è facile a posteriori rendersi conto dei danni che tutti abbiamo contribuito a fare. Eh sì. Perché, se le persone non avessero comprato giornali scandalistici, i paparazzi non avrebbero avuto un lavoro, non trovate?

Beh, insomma, nel 2000 i paparazzi erano scatenati e aggressivi in un modo che oggi non solo non riterremmo giusto, ma neppure legale (spoiler: non lo è. E se non è più legale fare certe cose, lo dobbiamo anche a Britney Spears).

La fine della relazione con Timberlake sarebbe potuta passare inosservata o, al limite, liquidata con un’alzata di spalle e un “Mi spiace”, ma no, perché era il 2000 e tutto veniva passato al setaccio in un modo a dir poco imbarazzante. Imbarazzante quasi quanto l’orrenda intervista rilasciata da Justin in cui dichiarava, ammiccando, di aver fatto sesso con Britney nonostante lei avesse giurato che sarebbe arrivata vergine al matrimonio. Eh. La vita sessuale di una donna adulta era oggetto di pettegolezzi e speculazioni. E di giudizio.

Vi suggerisco di riguardare il video di Everytime dopo aver letto il capitolo sulla relazione con Timberlake. Vi si aprirà un mondo…

Quello che emerge dai racconti di Britney è appunto che era spesso e volentieri sottoposta al giudizio impietoso della gente, dal modo di vestire al suo essere madre, ma lei non voleva essere un esempio per nessuno. Voleva solo vivere la sua vita in pace e fare il lavoro che amava nonostante tutto, nonostante le imposizioni della casa discografica le avessero quasi irrimediabilmente rovinato la voce perché la costringevano a cantare con quella che viene definita “baby voice”. Questo più le persone sbagliate accanto (tra cui la sua famiglia, ripetiamolo in coro, ed ecco anche perché il tono di alcune parti è quasi infantile e ripetitivo) e la tragedia è servita.

La pressione ha fatto sì che il tappo saltasse nel 2007, quando le immagini di Britney con lo sguardo spiritato mentre si rasa la testa hanno fatto il giro del mondo. Da lì, l’inizio della fine. Nonostante ci fosse un motivo valido anche per quel gesto che all’epoca era parso come un segnale d’allarme, un grido d’aiuto. Lo era, in effetti, ma è stato interpretato come faceva più comodo…

Non entro nel merito perché non voglio rovinarvi la lettura anche se sono fatti arcinoti, ma Britney è stata trascinata in una spirale discendente (di infamia, anche, se vogliamo) che l’ha portata a essere privata della sua libertà… quando le sarebbe solo bastato avere una rete di sicurezza alla quale appoggiarsi, fondamentalmente.

La Britney Spears di oggi è una donna libera, ma segnata dal tradimento degli affetti più cari, non giriamoci intorno. Penso che le servirà molto tempo per rimettersi in pari con la vita e per far pace con gli avvenimenti del passato, ma credo anche che questo libro le sia stato utile per tirare fuori alcune cose.

Non per vendetta, ma per ritrovare il suo centro.

Perché se è la vendetta che state cercando, The woman in me è il libro sbagliato.

Britney Spears, come ho già detto all’inizio della recensione (che poi, recensione… è impossibile recensire un libro di memorie…), racconta tutto con una leggerezza disarmante, la leggerezza che appartiene a una donna che forse sta finalmente facendo pace con se stessa, che ha ben chiare certe dinamiche e che sta metabolizzando tutto quello che le è accaduto (o meglio, tutto quello di cui ha deciso di parlare), ma che al contempo si sente stupida per essere caduta in certe trappole. Però della tua famiglia ti fidi, no? Giuro, avrei voluto abbracciarla!

Per fare un esempio concreto, mentre nella bio del principe Harry ci sono livore e rancore, in The woman in me c’è un’analisi lucidissima degli avvenimenti con tanto di ammissione di colpa quando è il caso (impara, Harry).

Le cose che vengono raccontate fanno parte del passato della Spears e hanno contribuito a renderla quello che è oggi: una donna che ha finalmente riottenuto la sua libertà e che adesso può parlare per se stessa e può far valere i suoi diritti.

Fondamentali, in questo processo, sono stati i suoi fan più accaniti. La tutela è fatta per una presunta demenza. Ma vi prego! Una persona con una demenza non recita in una sit-com (How I met your mother, giusto per fare un esempio), non riesce a fare da giudice a X Factor e a progettare le sue coreografie (e poi a ballarle ogni sera per anni nello spettacolo fisso che ha fatto a Las Vegas per anni).

All’inizio, non c’erano i social e ci è voluto un po’ perché iniziassero ad avere un peso consistente nella quotidianità di tutti.

Britney non aveva il pieno controllo dei suoi social, ma a un certo punto è riuscita a infilare dei chiari messaggi d’aiuto che sono stati colti dai fan. Nasce così il movimento #freebritney che ha gettato luce sulla condizione in cui viveva la cantante. I fan hanno fatto rumore, molto rumore.

Altre star (Madonna, Mariah Carey e Miley Cyrus, per fare qualche nome), hanno reso virale il movimento e finalmente, il 23 giugno 2021, Britney è stata ascoltata in tribunale. Noi (io, Sally e la nostra amica MaryVi) l’abbiamo ascoltata in diretta, e per me è stato quasi un dolore fisico sentire che veniva minacciata se decideva di fare una pausa, se voleva cambiare un passo di danza… Addirittura è stata costretta a indossare la spirale anticoncezionale perché non volevano che avesse altri figli, nonostante lei si sentisse pronta ad averne un altro… ma di cosa parliamo, dai? Ho così tanta rabbia… A un certo punto le hanno anche rapito i cani, oltre ad averle portato via i bambini.

Eppure, nonostante tutto, non ha mai mollato. E ha lottato finché non è stata liberata.

Non è finita qui, è in causa con suo padre che ha fatto sparire un sacco di soldi e non sappiamo come finirà, ma intanto Britney è finalmente una donna libera alla quale auguro il meglio.

Sì, lo so, non è una recensione, è più una tirata da fan arrabbiata. Ehhh, cosa volete farci? Sappiate che mi sono anche limitata e non sono entrata nei dettagli sulla famiglia, perché solo con la sorella potremmo stare qui altre tre ore… Noterete dei tagli visibili nelle storie che racconta Britney. Ecco, diciamo che è una questione di avvocati.

Avete letto The woman in me? Vi aspetto per parlarne.

Qual è la vostra canzone preferita di Britney Spears?

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Pubblicato da Sara Emme

Sono Sara e sono una lettrice compulsiva. Ho vissuto in Cina dal 2009 al 2017. Oltre ai libri, amo i viaggi, la fotografia, i gatti e la buona cucina. Appassionata di Harry Potter e del magico mondo creato dalla Rowling, passo la vita trascinando il mio povero marito (sant'uomo!) per i parchi a tema sparsi per il mondo.

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