Il club delle lettrici compulsive

Le aquile della notte – Alice Basso

Le aquile della notte Book Cover Le aquile della notte
Anita Bo #4
Alice Basso
Giallo - Romanzo storico
Garzanti
2023
Digitale - Cartaceo
360
Fornito dalla Casa Editrice

Langhe, 1935. La fuliggine delle fabbriche lascia il posto al dolce profilo delle colline infiammate dai colori dell'autunno. Mentre guarda il paesaggio che scorre dal finestrino del treno, Anita sa che ad attenderla non è una vacanza, ma una trasferta di lavoro per la rivista di gialli «Saturnalia», in compagnia dell'immancabile Sebastiano Satta Ascona. Per lei è così raro lasciare Torino che tutto le sembra meraviglioso. Inoltre è il periodo della vendemmia, il momento ideale per visitare le Langhe. Se non fosse che, pochi giorni dopo il suo arrivo, il corpo di un ragazzo viene trovato al limitare del bosco. In quel breve lasso di tempo, Anita ha scoperto che, insieme ad altri coraggiosi coetanei, il giovane faceva parte di un gruppo scout, in segreta violazione dei divieti imposti dal regime. Anita rimane affascinata da quella dimostrazione di carattere. E intanto, forse ispirata dal rosso del vino e dai mille volti di una terra ricca di inaspettati misteri, si avvicina come mai accaduto prima a Sebastiano. Ma perdere il controllo è un rischio, soprattutto se ci sono una verità da scoprire e la morte di un ragazzo a cui rendere giustizia. Anita è consapevole che solo le parole dei suoi amati detective possono mostrarle la strada verso la verità. Anche se il coraggio di non fermarsi davanti a nulla deve trovarlo dentro di sé. E ora ha bisogno di molto coraggio, perché i fili delle sue intuizioni la portano dove non avrebbe mai immaginato. Anita è di nuovo qui e con lei i racconti gialli che hanno fatto la storia della letteratura. Sullo sfondo dei vigneti incantevoli delle Langhe, la morte arriva puntuale, ma anche l'amore. Nessuno dei due in modo semplice, questo ormai Anita l'ha capito.

Oggi partecipiamo al review party di Le aquile della notte, il nuovo libro di Alice Basso pubblicato da Garzanti. Prima di cominciare, vi lascio il banner dell’evento in modo che possiate recuperare le recensioni delle altre bravissime blogger che vi hanno preso parte e farvi così un’idea più completa del libro.

Le aquile della notte

Il libro è il quarto volume della serie Anita Bo. Non ci saranno spoiler su questo volume, ma ci saranno dei riferimenti ai libri precedenti. Se non siete in pari con la lettura, procedete con cautela.

La serie, al momento, è così composta:

Aprire un libro di Alice Basso è sempre un po’ come tornare a casa da una lunga giornata di lavoro: tempo cinque minuti e ci si sente in pace, al sicuro, comodi.

E anche con Le aquile della notte ho avuto questa sensazione di benessere.

Ammetto, però, che Anita non mi ha conquistata da subito.
All’inizio ero anche un po’ ostile nei suoi confronti, perché mi mancava troppo Vani, ma con il tempo anche Anita ha fatto breccia nel mio cuore di lettrice compulsiva che si affeziona ai personaggi e che ama le serie. Eh, allora. Non posso farci nulla.

Le aquile della notte segna un punto di svolta. Se ho ben capito, mancano due libri alla fine della storia di Anita, Sebastiano, Mavi, Corrado, Clara e tutti gli altri, e in questo volume succedono un sacco di cose… che non vi dirò, naturalmente. Per prima cosa è un giallo e poi è così divertente scoprire tutte le cose che Alice Basso ha in serbo per i suoi lettori, quindi perché rovinare un così bel libro? Perché Le aquile della notte è davvero un bel libro!

Come sempre, emerge la capacità dell’autrice di giocare con le parole e con le situazioni. In più, c’è una ricerca storica pazzesca dietro ogni libro di questa serie che ha spinto anche me ad approfondire, a cercare altre notizie legate agli avvenimenti che Basso racconta.

Inutile dire che gli anni ‘30 assomigliano moltissimo a questi anni qui, soprattutto agli ultimi sei mesi. Non è un caso che sia stata proposta una multa per chi usa parole straniere (ehm), che la tv di Stato abbia visto la rimozione del quadro dirigente e di alcuni giornalisti con programmi che funzionano alla grande (ehm, ehm), che sia stata proposta una legge per cui chi fa più figli, più italiani, avrà degli sgravi fiscali (ehm, ehm, ehm! È proprio bruttarella questa tosse. Anche l’aria che tira ultimamente non mi fa impazzire, quindi, prima che venga ripristinato il confino – che spero sia in un posto freddo, a questo punto – ve la butto qua: vigilanza costante! come vi direbbe Malocchio Moody). Torniamo al libro, forse è meglio.

Anita è cresciuta. I mesi trascorsi accanto a Sebastiano l’hanno cambiata e le hanno schiarito le idee. Adesso sa perfettamente ciò che vuole. E sa anche che è nei guai, ma nulla rispetto a ciò che accadrebbe se decidesse di inseguire i suoi sogni.

È cambiato anche il suo modo di esprimersi e questa è una bellissima evoluzione che contribuisce a rendere il personaggio più realistico, più tridimensionale.

Il caso è ben strutturato, anche se questa volta avevo capito. A fare la differenza sono stati i dettagli, come sempre gestiti alla perfezione e che mi hanno sorpresa in più di un’occasione e in più di un modo.

A fare da fil rouge è sempre la vita dei personaggi e qualcosa bolle in pentola. Non posso pensare che dovrò aspettare un anno prima di avere in mano una nuova avventura, prima di sapere… mi sono già fatta un’idea, ma non posso dire di più.

«Non trovi che sia – uh – discutibile», dice Clara, che invece ha un lessico ricco per due e a dodici anni usa termini come “discutibile”,«che il lieto fine delle principesse coincida sempre con il matrimonio?»
Anita si gira di scatto – tanto la prof non la sta più guardando – e sbatte gli occhi come se all’interpretazione di Clara non avesse mai pensato.
«Io non l’ho mai vista così», dice. Sorride, in quel modo magnetico che ha lei di sorridere, già a dodici anni. «Per me, il lieto fine è che diventano regine.»

Clara e Anita insieme sono una forza. Adoro queste due donne straordinarie, così fuori dagli schemi che la società cerca di imporre loro. A completare la squadra femminile ci sono naturalmente anche Diana e Candida. Devo dire che, a causa della trasferta inaspettata nelle Langhe, le altre tre si sono viste meno e mi sono proprio mancate, ma in questo viaggio abbiamo potuto conoscere meglio Mavi, la futura moglie di Sebastiano.

Su di lei potremmo stare a parlare ore perché, nonostante Sebastiano la definisca un sole, beh…

Beh, appunto. Non vi posso dire cosa penso esattamente. Questa recensione sta diventando un delirio di “non posso”, lo so, ma fidatevi!

Insomma, per farla brevissima, Le aquile della notte mi è piaciuto tanto. Alice Basso ha unito con maestria la Storia con le vicende di persone qualunque… che però qualunque non sono, visto il contesto.

Ci sono dei passaggi commoventi perché noi sappiamo com’è andata, la storia del nostro Paese la conosciamo, anche se ritengo che dovremmo tutti approfondire per conoscerla meglio, perché certe cose non accadano di nuovo, visto che la Storia tende a ripetersi (vigilanza costante, appunto. Non l’ho scritto per caso o per fare una battuta).

«Sono venticinque anni, che le donne hanno iniziato a portare i pantaloni. La prima donna a portare i pantaloni era pure una torinese, lo sapeva?» (Sebastiano, impressionato, fa un saltino con le sopracciglia, perché no, non lo sapeva. Anita lo sa perché l’ha letto su una rivista di moda, ma in fondo ognuno ha la sua cultura.) «Eppure io ho la proibizione assoluta di indossare altro che roba che si impiglia, svolazza, in estate crea una cappa di caldo e in inverno fa entrare tutto il freddo, rende un’acrobazia chinarsi, allungarsi, salire sul predellino di un tram, e richiede biciclette speciali: sarebbe a dire, la gonna. Poi dicono che il capofamiglia, il pilastro della casa, è quello che “porta i pantaloni”. Ma cosa ci vuole a portare i pantaloni, dico io?! Portare i pantaloni è facile! Vuoi fare il capo, vuoi dimostrare che sei il più in gamba? Ti sfido: porta una gonna! E pure i tacchi, già che ci sei! E vediamo come te la cavi! Che a far le cose in pantaloni son capaci tutti!»

Ci sarebbero ancora milioni di cose da dire perché Basso tocca molti argomenti, dalla censura alla ribellione, fino ad arrivare al femminismo, ma il rischio spoiler è dietro l’angolo, quindi mi fermo qui.

Speriamo che l’anno che ci separa dalla prossima avventura di Anita passi in fretta perché sono troppo curiosa!

Prima di salutarvi, vi lascio i link a tutti gli altri libri di Alice Basso. Ho recensito tutti i suoi libri, mi manca solo la recensione di un racconto. Eh, lo so, è una cosa strabiliante anche per me!

Comunque, trovate tutto qua:

Oltre ai libri sono state pubblicate due novelle, solo in digitale:

Nel 2017 ho anche avuto l’occasione di intervistarla. Per leggere l’intervista, cliccate qui.

Avete letto Le aquile della notte? Vi aspetto per commentarlo!

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NdA: il libro mi è stato fornito perché potessi recensirlo. Questo non ha influito sulla mia opinione finale.
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Pubblicato da Sara Emme

Sono Sara e sono una lettrice compulsiva. Ho vissuto in Cina dal 2009 al 2017. Oltre ai libri, amo i viaggi, la fotografia, i gatti e la buona cucina. Appassionata di Harry Potter e del magico mondo creato dalla Rowling, passo la vita trascinando il mio povero marito (sant'uomo!) per i parchi a tema sparsi per il mondo.

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