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Un voto così intrepido e mortale – Brigid Kemmerer

Un voto così intrepido e mortale Book Cover Un voto così intrepido e mortale
Cursebreakers #3
Brigid Kemmerer
Fantasy
Oscar Vault Mondadori
2022
Digitale - Cartaceo
420
Fornito dalla Casa Editrice
Matteo Curtoni, Maura Parolini

Mentre l'ombra della guerra si allunga sul regno, è sempre più aspro lo scontro tra chi considera Rhen il legittimo erede e chi vorrebbe che fosse Grey a salire al trono. Grey ha offerto una tregua di sessanta giorni prima di attaccare, e Rhen, tormentato dai suoi segreti, si sta isolando da tutti, compresa Harper, che è alla disperata ricerca di una soluzione pacifica. Nel frattempo Lia Mara, da poco incoronata regina di Syhl Shallow, fa di tutto per governare con giustizia e non seguire le orme spietate della madre. Ma il suo rapporto con Grey, che i più guardano con paura perché dotato di magia, la rende invisa ai suoi stessi sudditi e fa di lei il bersaglio di fazioni ostili. Man mano che la data dell'ultimatum si avvicina, la giovane sovrana deve scoprire se è davvero di lei che il suo popolo ha bisogno.

Oggi partecipiamo al review party di Un voto così intrepido e mortale, il terzo libro della serie Cursebreakers, scritto da Brigid Kemmerer e pubblicato in Italia da Oscar Vault. Prima di cominciare vi lascio il banner dell’evento in modo che possiate recuperare le recensioni delle altre bravissime blogger che vi hanno preso parte e farvi così un’idea più completa del libro. 

un voto così intrepido e mortale

Ci siamo. Dopo esserci innamorate di Harper in Un fato così ingiusto e solitario ed essere rimaste stupite dalla forza di Lia Mara in Un cuore così impavido e spezzato, Un voto così intrepido e mortale ci porta alla fine di questa trilogia che mi ha davvero sorpresa.

La serie nasce come l’ennesimo retelling di La bella e la bestia, ma Brigid Kemmerer dà un taglio diverso in cui mette davvero al centro le donne, nel bene e nel male.

Allerta spoiler - un voto così intrepido e mortale

Attenzione. Mentre non ci saranno spoiler su questo terzo libro, inevitabilmente ci saranno riferimenti ai primi due libri della trilogia. Procedete con cautela.

Non vi faccio un riassunto della trama o degli episodi precedenti, non avrebbe senso soprattutto perché i libri sono usciti a pochissima distanza l’uno dall’altro e, per quanto il mio portafoglio di sicuro ne risentirà, sono felicissima di aver potuto leggere questa trilogia quasi tutta d’un fiato, in modo da avere bene in mente tutti i dettagli dei primi volumi una volta arrivata alla conclusione. E che conclusione! No, tranquillə, non vi racconto nulla perché questo libro va letto e assaporato… quindi non fate come me… godetevelo con calma, anche se la tentazione di divorarlo sarà tantissima, soprattutto se avete adorato come me i primi due!

Premessa: Rhen, delle volte, è proprio scemo. Qualcuno doveva pur dirlo. Siamo al terzo libro e ancora non ha capito che non ha senso tenere dei segreti. Che fatica!

La storia riprende poco dopo la fine del secondo libro e voi sapete bene cos’è successo, vero? Ecco.

Ho amato alla follia Lia Mara. Credo sia uno dei personaggi femminili più riusciti dell’intera trilogia. Nonostante tutto, lei è gentile, è carina, cerca di ragionare con la sua testa anche quando arrivano pressioni da tutte le parti, non si impone con la forza ma con la logica e mai come in questo periodo storico abbiamo bisogno di esempi del genere! Perché poi, di base, il messaggio tra le righe è sempre lo stesso: una guerra, di qualsiasi tipo sia, porta desolazione anche in chi la vince ed è quindi meglio perseguire la via della pace. Fin qui siamo tutti d’accordo, giusto?

La società di Syhl Shallow è una società dall’impronta fortemente matriarcale, dove gli uomini hanno un peso relativamente marginale nelle decisioni politiche e militari. Lia Mara, quindi, viene ampiamente criticata per il suo legame con Grey perché la credono una debole che si è fatta manipolare dal bel principe straniero. Il parallelismo con la situazione di Harper e Rhen scatta immediatamente.

Nel loro caso, però, Harper, la principessa di “Disi”, è vista proprio come una traditrice nonostante tutto l’impegno profuso nell’aiutare il popolo di Emberfall.

Gli intrighi politici sono quindi all’ordine del giorno nei due Paesi che sono pronti a dichiarare guerra. Una scelta abbastanza stupida quando, davvero, basterebbe parlare.

Sia Grey che Rhen sentono la mancanza l’uno dell’altro. Ognuno ha qualche senso di colpa nei confronti dell’altro, soprattutto da quando hanno scoperto di essere fratelli. Tutto il non detto pesa come un macigno e in questo caso è Rhen a farne le spese più di Grey. Perché, diciamolo di nuovo, Rhen è un po’ scemo. Sappiate che esiste una chat tra me e Tiziana di The Mad Otter in cui questo concetto viene ripetuto più, più e più volte… (e ok, nei nostri commenti durante la lettura, il titolo è diventato Un voto così intrepido e malimorté! Tiz, sei un genio! Sto ancora ridendo).

Il vero nemico è l’eminenza grigia che lavora di nascosto da anni per ottenere… beh, cosa di preciso non l’ho capito. Ovviamente mi riferisco a Lilith. In cerca di vendetta, l’incantatrice vuole togliere a Rhen tutto ciò che lo rende felice… e questo l’abbiamo capito nel libro uno. Ma che senso ha distruggere il regno? Dice che vuole salire al trono al fianco di Rhen, ma chi vorrebbe mai governare su un regno distrutto, con il popolo sopravvissuto ridotto alla fame? Sì, lo so, è una domanda sciocca perché, come vi dicevo in apertura, difficilmente le guerre portano benessere… Oddio, sto diventando come Rhen? (NdA: un po’ scema.) Se devo muovere una critica, quindi, le motivazioni di Lilith restano sempre non del tutto chiare. L’altra critica è l’eccessiva ripetitività delle situazioni e dei ragionamenti. Sono sicuramente scene che servono per dare spessore ai personaggi, per rimarcare i concetti e per sottolineare i drammi interiori che, bene o male, vivono tutti. Il problema è che io l’ho aperto e chiuso, iniziato e finito in una manciata di ore, quindi a un certo punto è stato un susseguirsi di circostanze pressoché identiche. Voi cosa ne pensate?

Per tutto il resto, invece, mi è piaciuta l’evoluzione dei personaggi, mi è piaciuto il finale, mi sono piaciute le scene che riguardano l’intimità di alcuni personaggi, descritte con delicatezza e senza aste, verghe e altri soprannomi che tanto sono cari a certe autrici di serie a cui questa trilogia viene spesso paragonata… Dai, lo sapete che parlo della Maas!

Premesso che a me la Maas piace, eh, perché è un po’ il mio guilty pleasure, se vogliamo… Ma come si fa a leggere una saga come quella della Kemmerer e definirla trash in confronto a un ACOTAR? Incomprensibile davvero. Soprattutto perché sono modi di scrivere totalmente differenti. La Maas è esplicita. Ci sono interi capitoli di rapporti sessuali più o meno fantasiosi. La Kemmerer accenna, dice e non dice, lascia molto all’immaginazione di chi legge. Sono gusti e nessuno deve essere giudicato per le sue preferenze.

Quindi, tiriamo le somme. Mi è piaciuto Un voto così intrepido e mortale? Sì, moltissimo. Trovo che doni un finale adatto a questa trilogia appassionante. Mi sono piaciute moltissimo le donne descritte. Non sono donne dipendenti da un uomo, ma sono forti, determinate, non hanno paura di mettersi in gioco e di rischiare in prima persona. Non si vedono troppi machismi e anche questo non è un male, anzi! Ecco perché vi consiglio la trilogia. Se invece l’avete già letta, lasciatemi un commento e fatemi sapere cosa ne pensate.

Curiosità: a maggio di quest’anno verrà pubblicato uno spin-off di questa serie. Il titolo è Forging Silver into Stars. Ora, Oscarvò, io non vorrei metterti ansia, ma vedi tu, ecco.

Avete letto Un voto così intrepido e mortale? Vi aspetto per commentarlo!

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NdA: il libro mi è stato fornito perché potessi recensirlo. Questo non ha influito sulla mia opinione finale.

 

Pubblicato da Sara Emme

Sono Sara e sono una lettrice compulsiva. Ho vissuto in Cina dal 2009 al 2017. Oltre ai libri, amo i viaggi, la fotografia, i gatti e la buona cucina. Appassionata di Harry Potter e del magico mondo creato dalla Rowling, passo la vita trascinando il mio povero marito (sant'uomo!) per i parchi a tema sparsi per il mondo.

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