Il cuore è uno zingaro
Le indagini del maresciallo Gino Clemente #2
Giallo
Mondadori
2024
Digitale - Cartaceo
228
Acquisto personale
Il maresciallo Gino Clemente avrebbe immaginato tutto tranne che doversi trasferire dalla sua amata Polignano a Bressanone, in Alto Adige, a pochi chilometri dall'Austria, dove molti parlano tedesco e la gente cena alle sette di sera. Per cercare di integrarsi nella comunità altoatesina si muove in mountain bike, mentre l'inseparabile moglie Felicetta si dà al giardinaggio nella loro nuova casa, con risultati altalenanti. A rallegrare la permanenza al Nord è il ritorno inatteso di una vecchia gloria della musica pop italiana: Gabriel Manero, noto per aver scritto nel 1983 il suo unico grande successo – Todo corazón – che li aveva fatti innamorare. Il cantante, originario proprio di quella città dove non si esibisce da quarant'anni, viene invitato a inaugurare la Casa del luppolo, la birreria gestita dalla biondissima Barbara Kessler, e il suo concerto chiama a raccolta tutti gli abitanti dei dintorni. È l'occasione per un tuffo nel passato: molti fra i presenti lo conoscono dai tempi dei Righeira, e lui dopo l'esibizione decide di festeggiare questa rimpatriata nella sua eccentrica villa. Tutto sembra andare per il meglio ma, tra lo sconcerto generale, la mattina seguente Gabriel viene trovato senza vita sulle scale di casa. Si tratta di una caduta accidentale oppure no? Sarà il maresciallo Clemente, aiutato dalla moglie, dal cane Brinkley e dal proprio formidabile intuito a risolvere quello che sembra un enigma incomprensibile. A sostenerlo nell'impresa ci sono il brigadiere Guglielmotto, un intraprendente piemontese dai denti che "più bianchi non si può", e il suo storico braccio destro Agata De Razza, che a Bressanone è di casa e lì ha lasciato un grande amore. Tra vecchie canzoni e indizi difficili da decifrare, il maresciallo resta fedele a se stesso e scopre l'anima inquieta e vibrante di un paese che alcuni chiamano Brixen e che fino a quel momento sembrava molto, troppo tranquillo.
Luca Bianchini è tornato con un nuovo libro con protagonista Gino Clemente, il maresciallo dei carabinieri che abbiamo già incontrato in Le mogli hanno sempre ragione.
Bianchini ha avuto un’idea geniale quando ha scelto di introdurre un nuovo filone narrativo e dei nuovi personaggi con un crossover con gli amatissimi protagonisti della serie Io che amo solo te (leggeteli! I titoli sono tre, per ora: Io che amo solo te, La cena di Natale di Io che amo solo te e Baci da Polignano). Eh sì, perché qui siamo in presenza di un bel giallo classico, signore e signori!
In Il cuore è uno zingaro, ritroviamo Gino Clemente, sua moglie Felicetta e Agata De Razza, anche se abbiamo abbandonato Polignano.
Già. Per un malinteso che ha visto coinvolti il sindaco di Polignano e sua moglie – si era invaghita di Gino – il maresciallo Clemente è stato trasferito a Bressanone, in Alto Adige, e non ha potuto fare altro se non prendere moglie e cane e partire.
Dal caldo e accogliente sud al gelido e strano nord, in cui si sono persone che parlano solo tedesco, in cui ci si muove in bicicletta e si cena prestissimo. Il trasferimento è fonte di una sorta di shock culturale, anche se, tutto sommato, Gino e Felicetta sembrano essersi adattati abbastanza bene. Certo, la loro vicina è pettegola (ma non ai livelli della signora Labbate) e invadente, però la vita della coppia prosegue tranquilla. In più, il cantante che ha portato al successo Todo corazón, la canzone che ha fatto innamorare Gino e Felicetta, sta per tornare a Bressanone per l’inaugurazione di una birreria durante la quale si esibirà nel suo repertorio: tre canzoni che hanno avuto un successo incredibile soprattutto in Sudamerica.
Arriva la sera dell’attesissimo concerto e Gabriel Manero fa il suo grande ritorno a Brixen (che è sempre Bressanone) e dopo il “concerto” dà una festa a casa sua.
Le cose si complicano il giorno dopo, quando Gabriel viene trovato morto.
Chi aveva un conto in sospeso così grande con il cantante? Gino inizierà a rimestare nel passato dell’artista… e non solo. Ad aiutarlo, arriverà anche Agata, complici delle vacanze studiate ad hoc… e non senza secondi fini.
Ho riso un sacco con Il cuore è uno zingaro. Davvero un sacco. Lo stile di Bianchini è brillante, scorre fluido come le acque dell’Isarco e vi condurrà attraverso una Bressanone come non l’avete mai vista.
Gino non ha perso lo smalto e si è adattato alla nuova vita quasi senza problemi. Felicetta invece sembra più rassegnata che abituata, o almeno è l’impressione che ho avuto. L’ho trovata un po’ amareggiata, ecco, ma sempre di supporto al marito anche quando non è del tutto serena.
Anche i nuovi personaggi mi sono piaciuti e mi hanno convinta. Ma soprattutto sono riusciti a dimostrare che tutto il mondo è paese. Eh sì. Anche la altoatesina Bressanone ha i suoi meccanismi che sono riconducibili a quelli che si possono trovare in qualsiasi altro luogo nel mondo e quindi troverete pettegoli, traffichini, traditori e, ovviamente, almeno un assassino.
Le citazioni pop sono uno spasso e vi sfido a non perdervi nella musica anni ‘80. Io non ci sono riuscita.
Il giallo è un giallo classico, di quelli che mi piacciono sempre e che mi fanno sentire al caldo e protetta come in una stube. Ci voleva un bel giallo, in effetti. Era da un po’ che non ne leggevo ed è stata proprio una ventata d’aria fresca.
Mi è piaciuta anche l’idea di staccare i personaggi di questa nuova serie da Polignano e dall’ombra degli altri protagonisti tanto amati. È stata una scelta coraggiosa, ma senza dubbio azzeccata perché Gino, Felicetta e Agata possono tranquillamente vivere di vita propria. E vi dirò, non vedo l’ora di scoprire cosa c’è nel futuro di questi protagonisti così ben caratterizzati e definiti.
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