Il club delle lettrici compulsive

L’albero delle streghe – M.C. Beaton

L'albero delle streghe Book Cover L'albero delle streghe
Agatha Raisin #28
MC Beaton
Giallo
Astoria
2021
Digitale - Cartaceo
272
Fornito dalla Casa Editrice
Marina Morpurgo

Agatha è annoiata a morte da una sfilza di casi di livello non superiore a quello della ricerca di gatti smarriti, e soffre di deprimenti fitte di solitudine. Paradossalmente, perciò, è felice di occuparsi di un caso molto truculento che terrorizza i Cotswolds: nel villaggio di Sumpton Harcourt, il pastore locale ha rinvenuto il cadavere di una donna impiccato a un sinistro albero mozzo, e la Scientifica ha stabilito che non si tratta di suicidio. Nel corso dell'indagine la nostra detective si imbatterà in altri assassinii, scoprirà una combriccola di streghe e rischierà più volte la vita, al punto di pensare sul serio di mollare l'agenzia investigativa, magari per dedicare tutto il suo tempo alla meticolosa ricerca del Principe Azzurro.

Oggi partecipiamo al review party di L’albero delle streghe, la ventottesima avventura di Agatha Raisin, l’investigatrice privata più pasticciona della Terra, nata dalla penna di MC Beaton. La serie è pubblicata in Italia da Astoria che ringrazio di cuore per il libro, ma soprattutto per aver pubblicato questa serie che amo alla follia. Prima di cominciare, vi lascio il banner dell’evento in modo che possiate recuperare le recensioni delle altre bravissime blogger che vi hanno preso parte e farvi così un’idea più completa del libro.

L'albero delle streghe

Fan di Agatha Raisin a rapporto! Come sempre, scrivere la recensione di un giallo è difficile perché lo spettro dello spoiler aleggia sul blog. Ma ho davvero bisogno di parlare con voi di L’albero delle streghe perché è stato fonte di discussioni infinite tra me e mia madre. Lo so, sono cose, eh… Ve la faccio breve: per lei è diverso dagli altri, mentre per me è cambiata solo la percezione del tempo. Cosa vuol dire? Ora ve lo spiego.

Effettivamente, a differenza della credo totalità (ma poi controllo) degli altri libri della serie, L’albero delle streghe non ci fa vedere subito la nostra investigatrice preferita, ma inizia con una strana cena tenutasi a casa di un aspirante signorotto locale. Agatha arriva solo in un secondo momento e questo ha destabilizzato un po’ l’animo materno. Io l’ho trovata una scelta strana, perché cambiare lo stile giunti al ventottesimo volume di una serie è quantomeno una scelta bizzarra, ma non mi è dispiaciuto, tutto sommato. La cosa che ha invece turbato il mio, di animo, è stato il non percepire più le avventure di Agatha come senza tempo. Questa, secondo me, è ben calata nella realtà attuale. Non so come mai io abbia avuto questa sensazione, visto che i cellulari c’erano anche nei libri precedenti, così come i computer e internet, ma tant’è. Questa sensazione ha cambiato il mio gradimento? No, certo che no. Agatha resta sempre Agatha e avrà sempre uno spazio nel mio cuore e nella mia libreria.

Negli anni, il personaggio è cambiato. Per certi versi, Agatha si è evoluta in meglio, per altri… beh, lo sappiamo benissimo che è ossessionata dall’idea dell’amore e quando non è innamorata tende a deprimersi, come se fosse necessaria la presenza di un uomo nella sua vita per darle un senso. Nel primissimo articolo che ho scritto su di lei (e sul blog in generale – ecco perché la porto nel cuore –), ho scritto che Agatha è la peggior nemica di se stessa. Lo penso ancora, anche se non è l’unica ed è migliorata negli anni.

In L’albero delle streghe, Agatha si ritrova a indagare su un omicidio strano e inquietante. Siamo a Sumpton Harcourt, uno dei tantissimi paesino dei Cotswolds. La vecchia signora Darby viene trovata impiccata a un albero che viene definito dagli abitanti del luogo “delle streghe”. Da suicidio a omicidio il passo è breve e così Molly Harris, moglie del pastore di Sumpton Harcourt nonché colei che ha scoperto per prima il cadavere, si ritrova a sfogarsi in una canonica a noi molto familiare. La signora Bloxby non è sola quando la donna fa il suo ingresso.

La signora Bloxby fece le presentazioni. Servì il caffè e disse: “Deve essere stato sconvolgente, per lei, trovare il cadavere”.
“Vorrei tanto che qualcuno mi sconvolgesse con un cadavere,” borbottò l’altra visitatrice. ” Mi sto occupando solo di gatti smarriti e divorzi.”
“Oh, ma lei è la famosa Agatha Raisin!” esclamò Molly.

La prima cosa che viene da pensare è: “Occhio a quello che desideri, Agatha”, non è vero? Agatha si ritrova quindi invischiata nelle indagini. A farle compagnia i soliti volti noti e molta meno polizia (altra cosa che mi ha un po’ turbata). Il più presente è Charles e lo sapete che ho una predilezione per questo personaggio perché è l’unico che dice sempre ad Agatha le cose come le pensa e che non cerca di cambiarla o di sfruttarla, nonostante tenda a dimenticarsi spesso il portafogli. Io mi auguro che la Beaton abbia fatto in tempo a progettare un lieto fine per lui e per Agatha. Ditemi che esistono altri 20 romanzi in un cassetto, per favore! M.C. Beaton non c’è più e non posso sopportare l’idea di abbandonare la mia pasticciona preferita!

Gli argomenti trattati, oltre ai soliti che riguardano Agatha, sono molto importanti. Si parla di molestie di vario tipo e livello e di donne che “se la vanno a cercare”. La Beaton è molto dura con chi fa affermazioni del genere e io non posso non darle ragione. Non posso entrare nei dettagli ma c’è una scena che mi ha fatta inorgoglire parecchio e ritengo che questa sia davvero l’unica reazione possibile davanti a certe affermazioni bieche e maschiliste. C’è molto maschilismo strisciante in L’albero delle streghe, ma l’autrice è implacabile. Non posso davvero aggiungere altri particolari altrimenti rischio di rovinarvi la lettura, ma tenete a mente queste parole e, quando avrete finito di leggere, tornate a dirmi cosa ne pensate.

Restano delle cosine in sospeso, quindi chissà che non ricompaiano alcuni personaggi. Alla fine del libro c’è il primo capitolo del prossimo volume che si intitola Campane a morto. Non vedo l’ora di leggerlo anche se mi fa un po’ paura l’idea che davvero ci stiamo avvicinando alla fine… Stando a Wikipedia, ne mancano solo tre. Comunque, vi lascio l’elenco dei libri che compongono questa saga bellissima e lunghissima. Se non avete mai letto nulla, è davvero arrivato il momento di cominciare. Non ve ne pentirete! Io ho tutta l’intenzione di ricominciarla da capo per scrivere le recensioni che mancano. Magari, così, sentirò un po’ meno la mancanza di tutta la cricca dei Cotswolds.

Avete letto Agatha Raisin. L’albero delle streghe? Vi aspetto per commentarlo insieme!

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NdA: il libro mi è stato fornito perché potessi recensirlo. Questo non ha influito sulla mia opinione.

 

Pubblicato da Sara Emme

Sono Sara e sono una lettrice compulsiva. Ho vissuto in Cina dal 2009 al 2017. Oltre ai libri, amo i viaggi, la fotografia, i gatti e la buona cucina. Appassionata di Harry Potter e del magico mondo creato dalla Rowling, passo la vita trascinando il mio povero marito (sant'uomo!) per i parchi a tema sparsi per il mondo.

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