Hamish Macbeth #12
Giallo
Astoria
2022
Digitale - Cartaceo
224
Fornito dalla Casa Editrice
Chiara Libero
Hamish indaga nel mondo dei grandi traffici di droga. Un tale Tommy Jarret si rifugia a Drim, un villaggio nei pressi di Lochdubh, a detta sua per potersi isolare dal mondo e dedicarsi a un libro autobiografico. Hamish scava nel suo passato e scopre subito che è un ex tossicodipendente. A nulla valgono gli avvertimenti di Hamish a rigare dritto: di lì a poco Tom viene trovato morto per overdose. Quello che al comando di Strathbane pare un fascicolo da archiviare in tutta fretta, a Hamish sembra invece una messinscena su cui vale la pena di indagare. E a mano mano che si scoprono nuovi dettagli su Tom e sulle sue frequentazioni, Hamish si ritrova a indagare sul mondo delle sette religiose e del traffico internazionale di stupefacenti. Hamish dovrà vincere la sua ritrosia a lasciare Lochdubh per indagare sotto copertura a Glasgow e persino all'estero, accompagnato da Olivia Chater, una poliziotta (sua superiore) che, fra l'altro, riuscirà a fargli dimenticare le ossessioni per l'ex Priscilla Halburton-Smythe.
Oggi partecipiamo al review party di Morte di un tossicomane, l’ultimo caso di Hamish Macbeth, il poliziotto della Highlands nato dalla penna di MC Beaton. Tutta la serie è pubblicata in Italia da Astoria. Prima di cominciare, vi lascio il banner dell’evento in modo che possiate recuperare le recensioni delle altre bravissime blogger che vi hanno preso parte e farvi così un’idea più completa del libro.
La serie, per ora è così composta:
- Death of a Gossip (1985 e inedito in Italia)
- Death of a Cad (1987 e inedito in Italia)
- Death of an Outsider (1988 e inedito in Italia)
- Morte di una moglie perfetta
- Morte di una sgualdrina
- Morte di una snob
- Morte di un burlone
- Morte di un’ingorda
- Morte di un nomade
- Morte di un seduttore
- Morte di un guastafeste
- Morte di un macho
- Morte di un dentista
- Morte di uno sceneggiatore
- Morte di un tossicomane
Cominciamo?
In questo nuovo caso ho trovato un Hamish diverso, per certi versi più maturo, più determinato, anche se cade sempre nei soliti errori, nei soliti tranelli che la vita gli pone davanti. Ma andiamo con ordine.
Appena fuori Lochdubh, e precisamente a Drim, già teatro di alcuni casi affrontati dal pigro Hamish, viene rinvenuto il cadavere di un ex tossicodipendente. Tommy Jarret, questo è il nome del morto, aveva affittato un cottage in modo da poter scrivere il suo libro autobiografico, tuttavia sembra ricadere nella sua dipendenza, morendo così di overdose. Ecco come la polizia di Strathbane liquida la faccenda, ma noi sappiamo bene che non è facile tenere a bada l’istinto di Hamish che, come al solito, inizia a indagare per conto suo, finendo per invischiarsi in un caso dal respiro internazionale.
Hamish, come viene ribadito più volte, non è ambizioso, non vuole fare carriera e si accontenta della vita semplice alla stazione di Lochdubh, con le sue pecore e le sue galline, con le giornate che trascorrono lente in estate nonostante i midges e con i lunghi e bui inverni illuminati dalla sua stufa. Nelle descrizioni che fa della sua vita, ho visto una vera e propria lettera d’amore nei confronti delle zone più remote della Scozia, quelle che anche io sogno da sempre. Come ti capisco, Hamish!
Tuttavia, i suoi superiori non riescono a comprenderne le motivazioni ed è per questo che si scatenano invidie e competizioni, a volte anche potenzialmente letali! Non posso assolutamente dirvi di più perché non voglio rovinarvi la lettura.
Ho apprezzato Hamish nonostante tutto. In Morte di un tossicomane ha uno slancio femminista che ho amato particolarmente, anche se resta limitato a uno specifico episodio, visto quello che sogna di solito.
Il fil rouge che lega i libri della serie è la vita amorosa dello sfortunato poliziotto, che sembra non riuscire a trovare una stabilità sentimentale. Per quanto non sia fisicamente presente Priscilla, il suo ricordo è in ogni pagina e spero che torni a essere presente, in un modo o nell’altro, nella vita di Hamish. Mi piacciono insieme, mi piacciono quando vanno d’accordo e quando litigano. Secondo me, lei ha un bel potenziale e mi auguro che l’autrice non abbia deciso di metterla da parte.
Adorabili gli abitanti di Lochdubh che ormai abbiamo imparato a conoscere. Spicca il senso di appartenenza e di comunità in questo nuovo libro e , per una volta, non in senso negativo, anzi!
Al solito, amo lo stile della Beaton. È asciutta e cruda, delle volte, ma ha anche una capacità evocativa pazzesca quando descrive ambienti e paesaggi. Sembra quasi che dipinga con le parole! Poi è vero, eh, io sono molto di parte perché amo la Scozia, se potessi mi ci trasferirei subito, quindi mi basta leggere fuoco di torba per non capire più niente!
Se amate i gialli, non potete perdervi questa serie.
Avete letto Morte di un tossicomane? Vi aspetto per commentarlo!
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