Il club delle lettrici compulsive

TrueL1f3 – Jay Kristoff

TrueL1f3 Book Cover TrueL1f3
LifeL1k3 #3
Jay Kristoff
Fantascienza
Oscar Vault Mondadori
2022
Digitale - Cartaceo
444
Fornito dalla Casa Editrice
Gabriele Giorgi

Eve e Lemon hanno scoperto la verità su se stesse e l'una sull'altra. Sono cresciute legate da una solida amicizia, ma le recenti rivelazioni hanno messo in crisi il loro rapporto e le hanno allontanate (forse) per sempre. Ora però non c'è tempo per i rimpianti: l'intero Yousay è sull'orlo di una nuova guerra nucleare tra lo sciame della BioMaas Incorporated e l'esercito della Daedalus Technologies. Una situazione in cui nuove e vecchie lealtà saranno messe a dura prova, si formeranno improbabili alleanze e prenderanno corpo inaspettati tradimenti. E non è tutto, perché i sembianti sono determinati a impossessarsi di Libertas, il virus capace di liberare gli androidi dall'obbedienza alle Tre Leggi della robotica. E per farlo c'è bisogno sia di Ana Monrova, la ragazza rapita e conservata in animazione sospesa, sia della sua sembiante, Eve. Solo alla fine si scoprirà chi sono i veri eroi… e potrebbe essere davvero una sorpresa.

Oggi partecipiamo al review party di TrueL1f3, il terzo volume della trilogia LifeL1k3 scritta da Jay Kristoff e pubblicata in Italia da Oscar Vault Mondadori. Prima di cominciare vi lascio il banner dell’evento in modo che possiate recuperare le recensioni delle altre bravissime blogger che vi hanno preso parte e farvi così un’idea più completa del libro.

Truel1f3

La trilogia è così composta:

Truel1f3 - Allerta spoiler

Attenzione! Questo è il capitolo conclusivo di una trilogia. Ci saranno per forza di cose dei riferimenti ai libri precedenti (mentre non ci saranno spoiler su TrueL1f3), quindi se non siete in pari con la lettura, proseguite con cautela!

La storia, come per il volume precedente, riprende esattamente da dove si è interrotta.

Dei dodici sembianti creati da Monrova, sono rimasti solo Gabriel, Ezekiel e Faith. Più Eve, naturalmente. Ana, o ciò che ne resta, è stata ritrovata, ça va sans dire, dalle persone sbagliate, ovvero dagli uomini della Daedalus, che hanno anche catturato Eve. Nonostante Ana sia cerebralmente morta e tenuta “in vita” in una sorta di animazione sospesa in una macchina creata apposta a tale scopo, può essere utilissima perché, per sbloccare tutti i segreti contenuti in Miriade, basta il sangue di Ana, mentre per tutto il resto… beh, c’è Eve.

Alla Daedalus, inoltre, sono molto molto interessanti anche a Lemon Fresh. Eh già. Il Predicatore era stato sguinzagliato alla ricerca di Eve, ma non è lei a essere la deviante…

Per contro, Lemon, mentre il mondo sembrava essere di nuovo sull’orlo della catastrofe nucleare, viene presa in custodia da una nuova Cacciatrice che la porta a CityHive. Lemon Fresh è importante, Lemon Fresh è fondamentale, ricordate? Ecco, ben presto capirete anche perché.

Comunque, ritroviamo tutti gli altri al ritorno dalla missione a New Bethlehem, ma ben presto la squadra è costretta a dividersi perché Cricket e Abrahm restano a Miss O perché Cricket ha urgente bisogno di riparazioni, Diesel e Grimm vanno a CityHive per salvare Lemon e Zeke e Faith decidono di andare alla ricerca dei fratelli rapiti dalla Daedalus.

Cosa potrebbe andare storto? Eh.

Non sto a dirvi altro, vi ho già fatto un riassuntone delle puntate precedenti, in pratica.

Preferisco parlarvi di ciò che ho provato leggendo. Dei tre volumi questo è quello che mi ha convinta di più, nonostante la perenne sensazione di déjà-vu che rimane anche in questo terzo libro. Oltre a tutte le cose che ho già detto nelle recensioni dei libri precedenti (reminiscenze di Io, robot di Asimov che si mescolano con Robocop, Westworld, Matrix, Terminator, ecc… ecco), in questo ci ho visto anche un pizzico di The Loop e The Block… Sarà che davvero nessuno inventa più nulla, sarà che ho oggettivamente letto tantissimo, ma ormai ben poco mi sorprende. E questo un po’ mi dispiace. Forse pretendo troppo da chi scrive? Può essere, eh.

Comunque, tutte queste cose le sapete già, ne ho già parlato nelle altre recensioni della serie, non ha senso ripeterle qui, quindi saltiamo ai personaggi.

I cambi di schieramento sono all’ordine del giorno, ma ho trovato anche più introspezione in tutti, in un modo o nell’altro. Certo, alcuni elementi sarebbe stato meglio perderli per strada, ma ci sta…

Soprattutto, quello che emerge è che non tutto è sempre bianco o nero e che a volte occorre davvero sbattere la testa contro un ostacolo per capire qualcosa.

La mia preferita in assoluto è sempre Lemon e sono contentissima che abbia trovato un suo spazio e non sia relegata al ruolo di spalla di Eve. Sono contenta anche dell’evoluzione di Eve, per quanto non possa negare di aver alzato spesso gli occhi al cielo.

La cosa veramente inquietante è la descrizione di CityHive. Per quanto un po’ me l’aspettassi visti i precedenti incontri con alcuni dei suoi abitanti (Badante e la prima Cacciatrice giusto per fare degli esempi al volo), ho trovato davvero davvero inquietante la concezione di questa città della Biomass. C’è indubbiamente la natura al centro e “Non prendiamo nulla senza restituire” sembra anche un buon modo di fare… ma per tutto il resto, mamma mia! Il concetto è portato al suo estremo ed è surreale e spaventoso come tutti gli estremismi.

C’è una critica molto spiccata all’omologazione forzata e alla paura della diversità, o almeno è quello che ho letto io tra queste pagine.

La diversità spaventa, è sempre accaduto nella Storia del genere umano con conseguenze che conosciamo tuttə fin troppo bene, visto che accade ancora oggi. Eppure la diversità è ricchezza sempre perché è un’occasione per imparare, per mettersi in discussione, per mettersi in gioco.

Come sempre, emerge anche la preoccupazione per il clima e per come stiamo trattando il nostro pianeta. Non so da voi, ma qui da me le temperature sono decisamente più alte della media e, per quanto possa essere un vantaggio dal punto di vista della bolletta del gas, non va bene. Non va bene per nulla.

Perché non è solo il caldo anomalo (solo! I mari sono più caldi con conseguenze devastanti sulla vita marina), ma anche la siccità che affligge molti parti della Terra. Senza acqua non si produce cibo. Senza acqua si muore. Non voglio spaventarvi o fare del terrorismo ecologista spicciolo, ma questa realtà distopica che ho trovato in LifeL1k3 sembra sempre meno fantasia… Rifletteteci, per favore. Ci vorranno magari anni per porre rimedio, ma il futuro di tuttə è nelle nostre mani.

Fine pippone e torniamo al libro.

TrueL1f3 mi è sembrato nel complesso anche molto più curato per quanto riguarda editing e traduzione e non posso che esserne felice.

Ho avuto modo di guardare le copie cartacee e wow! Da questo punto di vista, Oscar Vault è sempre un passo avanti! La copertina è double face e il taglio delle pagine è coloratissimo. Insomma, Natale è alle porte e se dovete fare un regalo magari pensateci!

Non posso dirvi nulla sul finale. Ho deciso di non sbilanciarmi e di non commentarlo perché mi piacerebbe avere un confronto con voi. Quindi, anche se mi sembra quasi un peccato mortale chiudere qui la recensione di una trilogia così complessa, mi tocca.

Avete letto TrueL1f3? Vi aspetto per commentarlo!

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NdA: il libro mi è stato fornito perché potessi recensirlo. Questo non ha influito sulla mia opinione finale.
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Pubblicato da Sara Emme

Sono Sara e sono una lettrice compulsiva. Ho vissuto in Cina dal 2009 al 2017. Oltre ai libri, amo i viaggi, la fotografia, i gatti e la buona cucina. Appassionata di Harry Potter e del magico mondo creato dalla Rowling, passo la vita trascinando il mio povero marito (sant'uomo!) per i parchi a tema sparsi per il mondo.

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