Il club delle lettrici compulsive

L’innocenza dell’asino – MC Beaton

L'innocenza dell'asino Book Cover L'innocenza dell'asino
Agatha Raisin #30
MC Beaton
Giallo
Astoria
2022
Digitale - Cartaceo
256
Fornito dalla Casa Editrice
Marina Morpurgo

Una storia di spionaggio industriale, ma anche di amore per gli animali e – come sempre con la nostra Agatha – di flirt pericolosi.

Agatha viene assoldata da una ditta di elettronica che cerca di far luce su un sospetto caso di spionaggio industriale. L’azienda, dall’ultimo dei fattorini ai vertici, si rivela un covo di gente bislacca. Non fa eccezione la signora Dinwiddy, efficiente ma temuta segretaria.
Poco dopo l’avvio delle indagini di Agatha, la signora Dinwiddy viene trovata morta nei pressi della stalla riservata a Wizz-Wazz, un’asinella-mascotte che appartiene alla moglie del titolare dell’azienda. Per il medico legale non ci sono dubbi: l’assassino è l’animale, l’arma del delitto un suo poderoso calcio.
Su Wizz-Wazz pesa un ordine di abbattimento, ma Agatha, che fin dall’infanzia sognava un asinello da coccolare, si lancia in sua difesa, cercando di scagionarla e finendo in una trama di crimini ben più gravi dello spionaggio.

Oggi partecipiamo al review party di L’innocenza dell’asino, la trentesima avventura di Agatha Raisin, l’investigatrice privata nata dalla penna di M.C. Beaton. La serie è pubblicata in Italia da Astoria. Prima di cominciare, vi lascio il banner dell’evento in modo che possiate recuperare le recensioni delle altre bravissime blogger che vi hanno preso parte e farvi così un’idea più completa del libro.

innocenza dell'asino

Agatha, in questa avventura, viene assunta da una ditta di elettronica che teme che tra le sue mura ci sia una spia, visto che la compagnia sta per lanciare sul mercato una batteria innovativa e rivoluzionaria che, sembra, metterà in pensione per sempre i veicoli tradizionali. Agatha inizia lavorare affiancata da Toni, la sua giovane e bella assistente, ma subito le due si rendono conto che c’è qualcosa di molto strano alla Morrison. Tutte le persone che vi lavorano, infatti, sono bizzarre, ai limiti della caricatura. Alcuni personaggi hanno anche un’aura sinistra.

Tra gli strambi personaggi di cui fanno conoscenza, spicca la segretaria del signor Morrison, la signora Dinwiddy, la quale ha il vizio di girare con un registratore portatile appeso al polso.
Durante un evento tenuto in casa Morrison, Agatha trova la segretaria morta e la colpa sembra ricadere su Wizz-Wazz, l’asina con la quale anche lei ha avuto qualche problemino… Come provare quindi l’innocenza dell’asino? (Davvero pensavate che il titolo fosse casuale?)

Non vi posso dire altro, è un giallo, non vorrei fare la fine della Dinwiddy…

Ma Agatha non poteva lasciar perdere. Gli asini rappresentavano un sogno infantile che non si era mai realizzato. Quelle bestie appartenevano a un mondo da cartolina, a una tradizione britannica fatta di cavalcate sulla sabbia in riva al mare e di divertimenti per tutta la famiglia, al sole, in località come Weston-super-Mare e Llandudno, che le erano sempre parsi più esotici e desiderabili di Scarborough o Skegness. Tristemente, da bambina non l’avevano mai portata in nessuna di quelle località, e all’Agatha adulta Biarritz era sempre sembrata più affascinante di Bognor Regis. Eppure lei, che non aveva tempo da dedicare ad altri animali che non fossero i suoi due gatti, andava semplicemente matta per gli asini.

Inizio con dirvi che questo è l’ultimo romanzo scritto interamente da M.C. Beaton. Sulla sua pagina di Wikipedia in inglese ho visto che sono previsti almeno altri tre romanzi (Hot to Trot, Down the Hatch e Devil’s Delight), entrambi però pubblicati dopo la morte di questa autrice così prolifica e quindi sono accreditati sia a lei che a R. W. Green. Non conosco gli altri scritti di R.W. Green, ma so che era un grande amico della Beaton, che è uno scrittore e che vive nel Surrey, quindi inizio a ringraziarlo per aver contribuito a portare nelle librerie almeno altri tre romanzi di Agatha. Non sono pronta a lasciarla andare.

Nonostante la traduzione di Marina Morpurgo sia sempre fatta molto bene, non sono romanzi perfetti, a volte ho trovato qualche buco di trama o qualche argomento trattato non in maniera ottimale, eppure non posso non amare questa pasticciona terribile. Ha una profondità che raramente ho trovato in altri personaggi… Sicuramente, il fatto che sia il trentesimo libro che la vede protagonista ha aiutato a evidenziare aspetti che, in serie più corte o in libri stand alone (non mi viene il corrispettivo italiano, scusatemi), si sarebbero altrimenti persi, eppure ogni singola volta Agatha riesce a sorprendermi e a farmi emozionare.

In L’innocenza dell’asino troviamo, oltre alle solite cose di cui poi vi parlo, una delicatezza che non credevo fosse possibile per un personaggio in linea di massima scontroso come Agatha. E mi secca non potermi dilungare sui dettagli, ma andando al di là delle solite partacce che fa, si intravede finalmente una crepa nell’armatura che ha stretto attorno a sé per difendersi dalle delusioni della vita. L’unico che sembra avere il potere di fare breccia è Charles e, lo so che lo scrivo tutte le volte, mi auguro che sia previsto un lieto fine. Se devo lasciare Agatha, voglio che sia felice. È chiedere troppo? E insomma!

“Quando mai ti sei arresa? Non è una cosa che fai, Agatha. Non ti arrendi e non dovresti arrenderti nemmeno con sir Charles. Avete ancora un ruolo da giocare nelle vostre rispettive vite. Chiunque è in grado di capire che voi due siete speciali l’uno per l’altro.”
“Chiunque a parte noi, si direbbe,” disse Agatha.”

Tra gli altri argomenti, come sempre si parla di body shaming e, questa volta, Agatha viene rimproverata. Alleluia, alleluia! Era ora che qualcuno la mettesse davanti a questo vizio che ha! Tra l’altro, il tema è strettamente connesso all’altro che affronta in ogni singolo libro, ovvero come il passare del tempo abbia influito sulla sua linea, come soffra nel confronto con donne più giovani e che devono faticare di meno per mantenersi in forma e con una pelle perfetta.

L’altro discorso, o meglio l’altro punto dolente per la protagonista, è come al solito l’amore. Agatha è innamorata dell’amore e quindi tende ad avere queste passioni improvvise che la portano a fare cose estremamente stupide. Bene, vi stupirà. E ancora una volta devo tacere, ma non vedo l’ora di mettere le mani sul prossimo libro del quale ho potuto leggere il primo capitolo perché è incluso alla fine di L’innocenza dell’asino.

Il giallo è ben strutturato e, nonostante avessi un’idea su come potesse essere andata l’intera questione, mi sono stupita per i dettagli che M.C. Beaton ha disseminato con estrema cura. Tutto torna, alla fine, e ne sono stata felicissima perché dà una certa soddisfazione quando ogni tessera del puzzle viene collocata al posto giusto, non trovate? Forse, a contribuire alla riuscita perfetta di questo nuovo volume, è stata anche la linea narrativa meno intricata. Vediamo un’Agatha presa dal caso che si apre e si chiude in un tempo breve, senza interruzioni e senza divagazioni visto che ogni incontro che l’investigatrice ha in L’innocenza dell’asino è funzionale alla trama e alla risoluzione finale.

Restano comunque aperte le questioni che riguardano la vota privata dei personaggi che abbiamo imparato ad amare in questa avventura che dura ormai da tantissimi anni quindi, che ve lo dico a fare, non vedo l’ora di leggere il prossimo volume.

Agatha riesce sempre a tranquillizzarmi quando le cose intorno a me diventano difficili, quindi grazie Astoria per questa serie rasserenante. Sì, ok, un giorno parleremo anche di me che mi placo leggendo di omicidi brutali… ma non è questo il giorno [cit].

Per concludere in bellezza, ecco la lunga lista dei libri che compongono la serie.

Avete letto L’innocenza dell’asino? Vi aspetto per commentarlo!

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NdA: il libro mi è stato fornito perché potessi recensirlo. Questo non ha influito sulla mia opinione finale.

 

Pubblicato da Sara Emme

Sono Sara e sono una lettrice compulsiva. Ho vissuto in Cina dal 2009 al 2017. Oltre ai libri, amo i viaggi, la fotografia, i gatti e la buona cucina. Appassionata di Harry Potter e del magico mondo creato dalla Rowling, passo la vita trascinando il mio povero marito (sant'uomo!) per i parchi a tema sparsi per il mondo.

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