Il club delle lettrici compulsive

Gialli da leggere per forza! BT Omicidio a Mallowan Hall – C. Cambridge

Oggi parliamo di gialli da leggere per forza perché partecipiamo al blog tour di Omicidio a Mallowan Hall, un libro di Colleen Cambridge pubblicato in Italia da Mondadori. Prima di cominciare, vi lascio il banner dell’evento in modo che possiate recuperare le tappe delle altre bravissime blogger che vi hanno preso parte e farvi così un’idea più completa del libro.

gialli da leggere

Il libro

Omicidio a Mallowan HallColleen Cambridge

gialli da leggere 

Nella vita della governante Phyllida Bright ogni cosa sembra sotto controllo: non solo perché le stanze di Mallowan Hall, la bellissima dimora tra le verdi colline del Devonshire dove presta servizio, sono sempre perfettamente pulite e in ordine, ma soprattutto perché la padrona di casa, moglie dell’archeologo Max Mallowan e sua più cara amica e confidente, è Agatha Christie, giallista celebre in tutto il mondo. Phyllida è dunque colta totalmente alla sprovvista quando il cadavere di un uomo, un sedicente giornalista giunto a sorpresa la sera prima durante una festa organizzata dai padroni di casa, viene trovato nella biblioteca della tenuta con una penna stilografica conficcata nel collo. Appassionata lettrice di gialli, Phyllida sa che in una situazione del genere è meglio agire in fretta: la polizia sembra seguire il caso in modo superficiale e c’è il rischio che la notizia diventi presto di dominio pubblico, mettendo in pericolo la reputazione di Agatha. Phyllida non ha altra scelta: dovrà seguire le orme del suo eroe Poirot, e cercare di capire chi, tra gli ospiti di Mallowan Hall, è il vero colpevole. Una detective improvvisata dall’intuito brillante, una cornice elegante che appassionerà i fan di Downton Abbey, un mistero da risolvere a casa della scrittrice di gialli più amata di sempre sono gli ingredienti per un romanzo fresco, ironico e ricco di colpi di scena.

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Se seguite il blog, lo sapete: amo i gialli. Più dei thriller, generalmente, perché i gialli lasciano molto più spazio anche ad altre cose (i gialli umoristici sono i miei preferiti, giusto per fare un esempio). Se poi sono serie, come in questo caso, allora siamo proprio nella mia comfort zone.

Quindi ho colto l’occasione al volo per allungarvi la lista delle letture. Prego, eh.

Naturalmente, questa che vedrete sarà una selezione e, soprattutto, aspetto i vostri titoli.

Cominciamo?

Gialli da leggere per forza: Loch Down Abbey – Beth Cowan-Erskine

cose da vedere in Scozia

Scozia, anni Trenta. Una misteriosa epidemia si sta diffondendo in tutto il paese, ma il nobile casato degli Inverkillen, residente a Loch Down Abbey, è molto più preoccupato dell’esaurimento delle scorte di carta igienica e di chi baderà ai bambini, ora che la Tata ha purtroppo lasciato questa vita, causando non pochi disagi. Quando lord Inverkillen viene trovato morto, dopo aver condotto un affare disastroso per vendere la sua distilleria di whisky (pessimo, tra l’altro), la polizia dichiara che si è trattato di un incidente, ma la signora MacBain, la governante, non ne è convinta. Dal momento che nessuno può entrare o uscire dalla tenuta a causa dell’epidemia, i residenti sono gli unici sospettati. Tuttavia la morte del lord è solo l’inizio dei problemi: la situazione finanziaria è disperata, la servitù si ammala, lasciando gli Inverkillen a se stessi. Orrore! (Doversi rifare i letti.) Mentre i nobili sono impegnati a non fare assolutamente NIENTE, la signora MacBain scopre invece una serie sconcertante di segreti, bugie e tradimenti.

Loch Down Abbey è una giocosa parodia della tradizione britannica di ritrarre nobiltà e domestici, con matrimoni da pianificare, pasti elaborati da servire (indossando la mascherina, ovviamente), titoli nobiliari per cui litigare, figli illegittimi, morti su cui indagare e molto altro ancora.

L’ho scelto perché: è un delitto della camera chiusa, un grandissimo escamotage del giallo classico che richiama istantaneamente alla memoria Agatha Christie.

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Gialli da leggere per forza: L’inchiesta Du Barry – Frédéric Lenormand

L'inchiesta du barry

Sposata da poco con Luigi XVI, Maria Antonietta è già annoiata dal suo nuovo ruolo. Merletti e fronzoli non sono certo sufficienti a intrattenerla e a riempire le sue giornate. Quando però viene a sapere del furto dei gioielli della Contessa du Barry, decide di darsi da fare e sviluppare nuove abilità, questa volta come detective. Per il bene della missione, assegna a Rose, una modista, e Léonard, un parrucchiere, l’improbabile ruolo di spie. Il problema è che Rose e Léonard non si sopportano e le uniche parole che scambiano sono insulti. Rose è compulsivamente precisa e ordinata; Léonard, tutto l’opposto. Ma dovranno imparare ad andare d’accordo e ad agire con assoluta discrezione se vogliono guadagnarsi un posto a corte e il favore di Sua Maestà. La loro indagine inizia in città, dove sono appena stati ritrovati due morti assassinati. Gli omicidi sono forse collegati al furto dei gioielli? Riusciranno i due a svelare il mistero e a recuperare la refurtiva, ingraziandosi così la regina? Lei, del resto, assumerà un ruolo tutt’altro che defilato e completamente diverso da quello che le è stato assegnato.

In questo divertentissimo romanzo, Frédéric Lenormand accompagna il lettore in un delizioso viaggio attraverso l’intricata Reggia di Versailles e racconta un’astuta e manipolatrice Maria Antonietta che, nascosta dal suo ventaglio e dalle imponenti acconciature, tiene d’occhio tutto ciò che accade a corte.

L’ho scelto perché: Immaginate un parrucchiere e una modista che indagano su un crimine commesso quattro anni prima. Un cold case con protagonisti improbabili, che si detestano più o meno cordialmente, con battute sagaci e altri scambi che fanno morire dal ridere, anche quando da ridere c’è ben poco. Eh sì, perché il furto dei gioielli di Madame Du Barry ha portato a conseguenze devastanti per la vita di molti impiegati del palazzo…
Ad ogni modo, Leonard e Rose sono due personaggi ben riusciti. E anche tutti gli altri sono affascinanti.
Non so se sia storicamente corretto (e, vi svelo un segreto, nemmeno mi interessa), ma ciò che so per certo è che madame Du Barry è un personaggio intrigante ed è vero che non incontrava le simpatie della regina.

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Gialli da leggere per forza: È l’umido che ammazza – Filippo Venturi

È l’umido che ammazza

Siamo a fine 2020, tra un’ondata di Covid e l’altra. La serranda della Vecchia Bologna va su e giù a seconda dei Dpcm, insieme all’umore dell’oste, il nostro Emilio Zucchini, paladino della cucina bolognese e detective per modo di dire. È proprio in questo momento complicato per tutti, mentre le regioni cambiano colore come un semaforo impazzito e i ristoratori sono alle prese con le consegne a domicilio (e nel caso di Zucchini col dolore fisico che gli provoca mettere lasagne e tagliatelle dentro vaschette di alluminio e affidarle al loro incerto destino su due ruote) che Alice, una delle cameriere della trattoria, scompare nel nulla. Alice per Emilio è un’amica, una di casa, talmente di casa che durante il primo lockdown se l’è ritrovata in salotto, in Erasmus sul suo divano letto. E ora, proprio nell’ultimo sabato di servizio prima dell’ennesima chiusura di bar e ristoranti, lei non si presenta in trattoria, stacca il telefono e si fa di nebbia. Nelle stesse ore il notaio Degli Esposti, stimato professionista, viene trovato morto nel suo studio in centro, il corpo schiacciato da una pesante statua in marmo. La scena del crimine è così assurda e truculenta da far sudare freddo il commissario Iodice e i suoi fidi scudieri. Di lì a poco è il turno del commercialista Farinetti, trovato agonizzante tra le sue lenzuola di seta. I due facevano parte dello stesso gruppo di amici, i Milordini, clienti abituali di Delfo, storico ristorante vicino di portico della Vecchia Bologna. Ma Emilio se ne frega e si lancia alla ricerca della sua Alice. Peccato che le poche tracce che la ragazza ha lasciato dietro di sé sembrino condurlo sempre più vicino agli omicidi dei Milordini… e lui si ritrova a sperare con tutto se stesso di aver unito male i puntini. Lo scrittore-ristoratore bolognese torna con una comedy più spassosa e più nera che mai, capace di sdrammatizzare con intelligenza persino le conseguenze della pandemia, e all’ormai mitico Zucchini affianca una serie di personaggi femminili destinati a lasciare il segno.

L’ho scelto perché: perché ci sono cose tipo questa:

«Mocché mio marito. Il ragù. È permalosissimo, sa? Se solo capisce che mi sono allontanata, si attacca al fondo! Si brucia apposta! Non è come la polenta, che è masochista. La polenta la devi menare. Col ragù ci devi stare attenta, devi stare lì con lui, anche tre ore se necessario!»

Questa frase dell’Adelina, come viene chiamata nel libro, mi ha fatto sì sorridere, ma anche pensare. Perché la cucina è un’arte e in Italia siamo maestri, c’è poco da fare. Avete mai notato che uno degli argomenti che al 99% viene toccato durante un pasto è cosa si mangerà al pasto successivo? Non ricordo dove ho letto/sentito questa frase, ma ho iniziato a far caso alla cosa e cavolo, è vero! E mi è successo sempre e solo durante i pasti con i nostri connazionali.

Ed è anche un bellissimo giallo. È il terzo di una serie… e lo sapete che anche per le serie ho una passione!

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Usciamo da casa Mondadori nonostante la mole infinita di titoli (qualche esempio velocissimo: Cena di classe, In crociera con il morto, Poirot a Style Court, Aria di neve, I delitti deliziosi… Davvero, posso continuare per ore!) e vediamone due che ho amato tantissimo.

Gialli da leggere per forza: Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno – Benjamin Stevenson

Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno

A Ernie Cunningham, un insegnante appassionato di gialli, le riunioni di famiglia non sono mai piaciute. Di sicuro c’entra il fatto che, tre anni prima, Ern ha visto suo fratello Michael uccidere un uomo e lo ha denunciato, un tradimento che nessuno dei parenti gli ha ancora perdonato. Perché i Cunningham non sono una famiglia come le altre. C’è una sola cosa che li unisce: hanno tutti ucciso qualcuno. Ora la famiglia ha deciso di ritrovarsi per un’occasione speciale. Trascorreranno una vacanza in un resort di montagna per festeggiare l’uscita di prigione di Michael. Ma quando ci sono i Cunningham di mezzo, niente va mai come dovrebbe. La sera prima dell’arrivo di Michael, viene trovato il cadavere di un uomo. Ha le vie respiratorie ostruite dalla cenere, come se fosse morto in un incendio. Ma giace nella neve, intonsa. Mentre una bufera si abbatte sul resort isolandolo e la polizia brancola nel buio, spetterà a Ern, detective improvvisato, capire se il colpevole è un suo familiare, prima che vengano tutti uccisi uno per uno.

L’ho scelto perché: Intanto, il protagonista rompe la quarta parete e, oltre a scrivere in prima persona, si rivolge direttamente ai lettori… e al suo editor! Questa cosa, visto il lavoro che faccio, mi ha fatta molto ridere perché ho potuto finalmente immedesimarmi nei miei autori ai quali mi capita di dire, quando serve ovviamente, di tagliare qualcosa.
A parte la nota folkloristica che potrebbe far ridere solo me, Ernie ha un senso dell’umorismo di quelli che mi piacciono. Suo malgrado, visto che le cose per lui non sono proprio semplicissime, per dirla con un eufemismo!

Comunque, sa essere ironico quando serve e sarcastico all’occorrenza. Anche gli altri personaggi sono notevoli, nonostante rappresentino dei cliché, perché sono ben descritti e caratterizzati e perché nascondono tutti qualcosa: del resto il titolo parla chiaro, no?

Non mi sono avvicinata nemmeno per sbaglio a scoprire chi ha fatto cosa, vi avviso subito, quindi per me Stevenson ha già vinto!

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Gialli da leggere per forza: Il club dei delitti del giovedì – Richard Osman

Il club dei delitti del giovedì

Kent, Gran Bretagna. In una tranquilla e lussuosa casa di riposo quattro improbabili amici si incontrano una volta alla settimana per indagare sui casi di omicidi irrisolti. Elizabeth, Joyce, Ibrahim e Ron, tra calici di vino e torte alla vodka, studiano i fascicoli della polizia segretamente acquisiti dalla leader indiscussa del gruppo, Elizabeth. Ma quando un brutale omicidio ha luogo proprio sulla loro soglia di casa, “Il club dei delitti del giovedì” si ritrova nel bel mezzo del primo caso in diretta. I quattro protagonisti saranno pure degli ottantenni, tuttavia hanno ancora qualche asso nella manica. Sono persone vivaci, straordinariamente agili ed energiche, decise a esercitare la loro notevole elasticità mentale nella ricerca di un assassino a piede libero. Per trovarlo si immedesimeranno nel personaggio dell’anziano curioso e vagamente ingenuo, così da raccogliere informazioni e inserirsi nelle indagini ufficiali con stratagemmi sorprendenti, che superano spesso il confine della legalità.

L’ho scelto perché: Amo visceralmente i detective improvvisati! Ho scritto anche un articolo, tempo fa, facendo altri esempi (cof cof! Altri titoli!), e qui ci sono dei vecchietti con la passione per il true crime. cosa può andare storto?

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Mi sono limitata a questi titoli per non ammorbarvi del tutto, ma sappiate che ne ho in mente tantissimi altri gialli da leggere, come per esempio un libro qualsiasi di MC Beaton, da Agatha Raisin a Hamish Macbeth, la serie di Rocco Schiavone, quella di Vani Sarca

Ok, ok, mi fermo! Aspetto i vostri titoli!

Avete altri gialli da leggere per forza da consigliare? Nel frattempo, leggerete Omicidio a Mallowan Hall? Fatemi sapere!

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Pubblicato da Sara Emme

Sono Sara e sono una lettrice compulsiva. Ho vissuto in Cina dal 2009 al 2017. Oltre ai libri, amo i viaggi, la fotografia, i gatti e la buona cucina. Appassionata di Harry Potter e del magico mondo creato dalla Rowling, passo la vita trascinando il mio povero marito (sant'uomo!) per i parchi a tema sparsi per il mondo.

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